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9 marzo 2023 18:29 - savpg8801
I cosiddetti sprechi attuano la, da sempre, cercata crescita economica. Danno possibilità alle aziende di produrre quel quid in più che farà il loro bilancio attraverso sempre nuovi lanci sui mercati per soddisfare l'esigenza sempre più marcata di scelta. Inoltre questo fenomeno ha prodotto, nel mondo, milioni di posti di lavoro che, se eliminati calando le produzioni, creerebbero enorme disagio sociale. Queste strategie maturatesi nel tempo del consumismo, non possono essere eliminate, semmai un pochino ridotte: ma lo spreco rimarrà. L'altro motivo è l'inserimento delle etichettature (sulla carta è buono, ma all'atto pratico non lo è perchè, a parte le distorsioni di informazione che creano prodotto invendibile proprio anche come si accenna in questo articolo, specialmente il cibo viene buttato. I negozi che tengono poche scorte (spesso dopo tre forniture settimanali il giorno dopo non hanno derrate, vendono di meno e riducono il personale perchè il consumatore va dove vede le esposizioni ricolme di ogni cosa e con tanta scelta. Ma queste, per forza di cose, possono evere delle rimanenze invendute che compensano con il maggior afflusso di clienti. Però le devono buttare, almeno in gran parte. E chi ci tiene dietro, le vede nei cassonetti.
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