Confermo la mia tesi che le erbe provengono dal mondo
vegetale così è per alcune droghe .
Quindi non ci trovo nulla di contraddittorio accomunarle.
Se proprio la definizione ‘erbe magiche’ la angustia,
provi a considerarla come espressione … polisemantica.
Per quanto attiene la mia presunta ‘dissonanza
cognitiva’ , le ho risposto portando ricerche
specialistiche di massa e alcuni pareri di psichiatri e
fisiologi che ritengo sufficienti per smentire le sue
critiche nei miei riguardi.
Per il suo appunto 2 ‘… i consumi di "droghe proibite" e
i relativi danni sono continuamente AUMENTATI e mai
diminuiti.’ ,
la informo che la popolazione mondiale in questi ultimi
cento anni ( inizio protezionismo ) è aumentata di circa 6
miliardi di persone, le disponibilità economiche specie nel
mondo occidentale sono cresciute di molto, a cui si devono
aggiungere movimenti di pensiero ( hippy, figli dei fiori
ecc. )che predicano ‘vietato vietare’ ed altro, il tutto
promosso da festival come quello di Woodstock ,dell’isola
di Wight è ultimamente rave party .
Sull’appunto 7 , rispondo per l’ennesima volta che
citare alcol e tabacco per ‘giustificare’ la
legalizzazione delle erbe magiche et similia significa
tirarsi la zappa sui piedi: al ciarpame esistente sul libero
mercato, ne vogliamo aggiungere dell’altro ?
27 agosto 2023 4:36 - Claudio Cappuccino
1.
L'ho già invitata più volte a non fare più riferimento a
me nei suoi "post", ma evidentemente è molto difficile
farsi capire da persone come lei.
2.
Rispondo ancora sul solito punto, in cui lei conferma il suo
stile di arrampicarsi sugli specchi per difendere posizioni
indifendibili.
"La informo" che fra persone normali, "le parole" hanno
significati precisi, e solo il Cappellaio Matto di Alice
poteva avere idee speciali in proposito.
Io le ho contestato l'uso totalmente ingiustificabile della
parola "erbe" per riferirsi a cocaina, eroina, oppio e
sostanze simili.
Lei in più risposte si è arrampicato su numerosi specchi
uno più liscio dell'altro e ora vuole anche darmi una
lezioncina sugli arbusti.
E io allora "Le confermo" ancora una volta che la parola
"erbe" NON si riferisce (o per essere più chiari, "non si
può riferire") a "arbusti" né a "piante in genere" né
tantomeno a "principi attivi estratti da piante".
La cerchi magari meglio sul vocabolario, o sulla Treccani,
ma se proprio vuol continuare a usarla a suo modo,
sostenendo anche di aver ragione, appunto in stile
Cappellaio Matto, padronissimo. Ma non usi più l'argomento
con me.
2.
Su tutto il resto, per me si conferma un suo problema di
"dissonanza cognitiva".
Lei - dati i suoi personali "pregiudizi" dominanti su tutto
- è semplicemente INCAPACE DI RECEPIRE, COMPRENDERE E
DISCUTERE qualsiasi tipo di RAGIONAMENTO appena appena
diverso dal suo, o di cogliere qualunque informazione o dato
in contrasto con le sue CONVINZIONI.
Infatti in tutti i suoi interventi, lei non è MAI RIUSCITO
ad argomentare NULLA IN FAVORE del proibizionismo che
vorrebbe difendere.
3.
Lei cerca sempre e solo di contestare, del tutto a suo modo
e sempre nello stesso modo, le posizioni "contro" degli
altri, nel caso specifico del sottoscritto.
In particolare lei non è riuscito nemmmeno a dire "una sua
singola parola" sui punti 2-7 del mio ragionamento
storico-politico sul proibizionismo.
Invece, come in tutti i suoi interventi precedenti, ha
ripetuto ancora una volta le stesse frasi dette e ridette,
che si riducono alla sua personalissima, ma purtroppo
sbagliata e falsa, interpretazione di quello che io scrivo,
e cioè che: "le droghe, essendo state consumate nel passato
vanno accettate, senza remore alcune, in quanto
‘sdoganate’ da “ grandi uomini".
Mai scritta né pensata una stupidaggine simile. L'ha invece
pensata e scritta lei, e la mette in bocca agli altri!!!
Oppure, l'altro suo "forte" argomento secondo cui chi non la
segue, farebbe un ragionamento come "aboliamo i codici
penali che impongono tale divieto in quanto … restano
sulla carta", che è anche questo solo nella sua testa, e
non è un gran ragionamento.
Insomma, lei continua a voler apparire come quello che alla
domanda "Dove vai?" risponde "Porto pesci".
P.S.
Se le piace così, se si diverte così, e se pensa di fare
una brillante figura così, continui ancora così,
liberissimo!
Anche se a me dà fastidio essere continuamente chiamato in
ballo da uno come lei.
25 agosto 2023 11:36 - enniusfirst
La informo che gli arbusti ( dizionario: pianta perenne …)
come le erbe , appartengono al mondo vegetale.
Quindi non ci trovo nulla di contraddittorio accomunarli.
Tutto il resto ripete, per l’ennesima volta, quanto ha
già scritto : che , in sostanza, le droghe, essendo state
consumate nel passato vanno accettate, senza remore alcune,
in quanto ‘sdoganate’ da “ grandi uomini" .
Ergo: tutte le dichiarazioni e ricerche specialistiche fatte
successivamente sui danni provocati dalle erbe magiche et
similia, vanno, di fatto, accantonate.
Lei scrive: Il "legno storto dell'umanità" non si raddrizza
con prediche o divieti che restano sulla carta.
Ecco, è da millenni che l’uomo talvolta uccide il suo
simile: aboliamo i codici penali che impongono tale divieto
in quanto … restano sulla carta.
24 agosto 2023 21:21 - Claudio Cappuccino
1.
Lei dice che siccome la cocaina deriva da una pianta
(peraltro un arbusto e non un'erba) può essere chiamata
"erba". Per me è un po' come dire che la pastasciutta o
l'olio d'oliva possono essere chiamate "erbe" perché
derivano anch'esse da piante. Comunque, contento lei...
2.
Il probizionismo attuale è una parentesi iniziata circa 100
anni fa in una storia di uso di "droghe" lunga millenni,
storia che probabimente continuerà fino all'estinzione
dell'umanità. E si spera che questa parentesi finisca
presto, perché è stata una FOLLIA COLLETTIVA che ha
portato SOLO danni, disastri e morti, senza nessun singolo
effetto positivo, visto che i consumi di "droghe proibite" e
i relativi danni sono continuamente AUMENTATI e mai
diminuiti.
3.
Per capire meglio l'ipocrisia attuale, ricordo che il "World
Drug Report" ONU (Oxford University Press 1997, p. 45)
scrisse (correttamente): “Le sostanze psicoattive sono
state usate fin dall’antichità all’interno di pratiche
ben definite e socialmente integrate di tipo medico,
religioso o cerimoniale." aggiungendo poi che: "Questi
modelli tradizionali sono stati ampiamente sconvolti nel
corso di questo secolo e, stimolati da organizzazioni
criminali a caccia di profitti, sono stati sostituiti da
modalità d’uso degenerate e non culturalmente
assimilate.”
Peccato che gli autori del rapporto non si siano
minimamente posti il problema di come ciò sia potuto
accadere proprio ora, dopo millenni di relativamente
tranquilla convivenza dell’umanità con le droghe!!! Ma
forse non hanno osato sollevare dubbi sulla scelta
dell’ONU di diventare la longa manus del proibizionismo,
sotto la cui egida sono stati eretti i più imponenti
ostacoli legali a qualunque cambiamento.
4.
Tutte le "droghe", come forse tutte le cose, possono essere
usate bene o male, in modo utile e in modo
pericoloso/dannoso. Non si contano i "grandi uomini" della
storia di tutti i tempi e tutti i paesi che lei liquiderebbe
come oppiomani, morfinomani, cocainomani e simili.
5.
La propaganda "anti-droga" fatta di esagerazioni, paure,
fantasie e vere e proprie bugie ha lasciato il segno in
tutti quelli che "si adeguano" e non hanno il coraggio o la
capacità o le basi di conoscenza per pensare con la propria
testa.
Considerando che poi quelli che "dettano la legge" sono
comunque i politici e non gli scienziati, il risultato non
può che essere quello che vediamo: un perseverare
nell'errore nonostante i disastri.
6.
L'errore principale è generalizzare sugli effetti delle
"droghe" sulla base dei pochi casi aberranti che arrivano
all'attenzione degli ospedali o dei poliziotti. E questo è
la cosa che fa regolarmente lei, anche scegliendo
accuratamente le sue citazioni (e mai p.es. osando
considerare i danni da tabacco e alcol allo stesso modo di
quelli da uso di "altre droghe").
Ma sostenere il probizionismo su questa base è come dire
che bisognerebbe proibire le auto a causa di quella piccola
% di guidatori che ha incidenti gravi per irresponsabilità
o stupidità.
7.
Indipendentemente dalle affermazioni perentorie del prof.
Berlucchi, i consumatori di cocaina sono milioni, e solo una
% infinitesima ha dei problemi causati da un uso
irresponsabile o tecnicamente scorretto della sostanza
(mentre alcuni problemi possono essere dovuti alla pessima
qualità della sostanza del mercato nero). Ma noi
generalizziamo a partire da questi pochi casi aberranti e
anomali.
E soprattutto, spariamo continuamente sulle "droghe
proibite", ma non ci poniamo il problema delle infinite
cose, attività e abitudini che non sono "droghe", ma che
danneggiano il cervello e limitano la dignità e la libertà
umana in modo anche peggiore.
8.
Il "legno storto dell'umanità" non si raddrizza con
prediche o divieti che restano sulla carta.
E i problemi "veri" che abbiamo NON sono quelli legati alle
"droghe".
22 agosto 2023 18:06 - enniusfirst
Egregio Cappuccino,
il mio anonimato discende da un semplice fatto : non mi
interessa svelare la mia identità in quanto non ho nulla di
personale da promuovere salvo esporre qualche mia opinione
suffragandola con ricerche e pareri specialistici che spesso
smentiscono posizioni di un modernismo ideologico come
quello degli anti proibizionisti.
Riguardo la sua affermazione .”.. che solo persone come
lei - che si inventano anche il geniale concetto di "ERBE
magiche", come se la cocaina o l'eroina o l'LSD o le
amfetamine o l'MDMA o l'oppio fossero "ERBE"..,
la informo che la cocaina, morfina e l’eroina provengono
da piante e quindi definirle come erbe concettualmente ci
sta.
Mentre convengo con lei che ad esempio LSD ha altra
origine.
In futuro, mi sforzerò di essere più esaustivo: parlerò
di erbe magiche e sostanze similari.
Circa le offese, a me pare che le confonda con le
contestazioni alle sue affermazioni che esprimo.
Ho piacere apprendere che almeno su di un argomento siamo
d’accordo : non esistono droghe pesanti e leggere.
Per cui molte critiche fatte sull’uso della cannabis
possono essere traslate anche alle altre droghe.
Per sua conoscenza, riporto le conclusioni del pensiero di
uno specialista che condivido appieno dal titolo : Cervello,
droghe e cocaina.
Fisiologo Giovanni Berlucchi
Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione
di Fisiologia
Università di Verona
“Conclusione. Il messaggio fornito dalle conoscenze sul
cervello a tutti, ma soprattutto ai giovani è che la
cocaina non è affatto uno stimolante innocuo dai piacevoli
effetti euforizzanti ed afrodisiaci. Non meno di altre
perniciose sostanze di abuso, essa induce modificazioni di
lunga durata nel cervello di chi l’assume, usurpando
l’azione dei rinforzi naturali sui sistemi neuronali del
piacere e della gratificazione, e tendendo a generare nel
cocainomane la ricerca compulsiva della droga e una abietta
schiavitù da essa. Ricordiamoci che in un certo senso noi
siamo il nostro cervello, e che la nostra dignità e la
nostra libertà dipendono dalla nostra capacità di
svilupparne le doti naturali e di difenderne l’integrità
da tutti gli agenti lesivi, droghe comprese.”
19 agosto 2023 12:46 - Claudio Cappuccino
Per favore, signor (coraggiosamente anonimo)
Enniusfirst,
1.
LA SMETTA UNA VOLTA PER TUTTE DI RIFERIRSI A ME
attribuendomi continuamente
- PAROLE che non ho MAI scritto
- PRINCIPI che non ho mai SOSTENUTO
- e PENSIERI che non ho MAI pensato e che sono nati SOLO
NELLA SUA TESTA, da cui per mia fortuna sono assolutamente
lontano e separato.
2.
Per esempio, io ho scritto più volte, e molto chiaramente,
CONTRO il concetto di "droghe pesanti e leggere", che solo
persone come lei - che si inventano anche il geniale
concetto di "ERBE magiche", come se la cocaina o l'eroina o
l'LSD o le amfetamine o l'MDMA o l'oppio fossero "ERBE")
continuano a usare.
Dica liberamente le cose che vuol dire
- senza accusare, e a volte offendere, gli altri
- senza falsificare le loro parole
- e senza (forse questa espressione le sarà più chiara)
rigirare le frittate.
3.
Abbiamo tutti visto la qualità delle sue argomentazioni, la
profondità delle sue conoscenze, e la sua capacità di
valutare criticamente quello che legge (tipo il già citato
articolo di PlosOne 2020).
4.
Continui così, e continui a parlare sempre di Cannabis
(anche quando l'articolo parla di cocaina, come in questo
caso), visto che è la cosa che NON CONOSCE MEGLIO.
5.
Quanto al prof. Ducci, secondo me non è certo un regalo
esser citati da uno come lei.
Comunque, da quanto risulta su Pubmed, Ducci non ha mai
pubblicato niente su Cannabis/marijuana. Lei è liberissimo
di considerare vangelo le frasi e i dati che cita (ammesso
che siano riportati correttamente e non adattati secondo le
sue convenienze), la cui validità "scientifica"
(statistica) resta comunque da dimostrare.
In particolare quel "40%", stima assolutamente opinabile se
non supportata da uno studio rigoroso (non come quello di
PlosOne 2020, tanto per capirci!).
5.
Ma soprattutto, non contrapponga A ME il pensiero di Ducci,
che "definire la cannabis una droga leggera è una vera
fesseria", perché IO PENSO ESATTAMENTE LA STESSA COSA. E
l'ho scritto chiaramente più volte, anche se lei, come
tante altre cose, non l'ha capito.
18 agosto 2023 15:08 - enniusfirst
Sentiamo il parere di un specialista in materia sugli
effetti della cannabis che gli anti proibizionisti
vorrebbero legalizzare per prima in quanto droga leggera.
Vi immaginate quelle non leggere lasciate a disposizione del
singolo in base al principio, sostenuto di fatto dal sig.
Cappuccino, che “Ciascuno è il miglior medico di se
stesso” ( vedi esempi dell’Ottocento ) .
Giuseppe Ducci, psichiatra.
"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo,
avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per
cento"
La cannabis di adesso non è quella di 30 anni fa perchè
nelle specie selezionate, soprattutto lo skunk o superskunk,
c'è solo Thc, cioè tetra-hidrocannabinolo, la sostanza che
produce psicosi, e sono stati eliminati gli elementi
rilassanti o analgesici.
"Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo
dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni
criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando
la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla
condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e
alla performance.
Però la cannabis è più diffusa, si usa prima e più
spesso: costa meno dai 3,5€ a dose contro i 30-60 di un
grammo di cocaina. Ragazzi anche di 12 o 13 anni si fanno
una o due canne al giorno, in un periodo in cui il cervello
è ancora in formazione, e si stroncano".
Alcune persone sono tre o quattro volte più a rischio di
disturbi psicotici perchè hanno meno enzimi Comt, che
metabolizzano la dopamina, sostanza che in alcune aree del
cervello produce deliri e allucinazioni.
"Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più
precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che,
dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un
futuro da lungoassistiti".
E non solo psicosi: "La cannabis produce la sindrome
amotivazionale: i ragazzi non vanno più a scuola, non
vedono gli amici, si chiudono in se stessi. Alcuni arrivano
al delirio o all'abulia, il prologo di un futuro
complicato".
Per l'Ossrvatorio sulla dipendenza, l'80 per cento dei
giovani tra i 15 e 30 anni ha provato almeno una volta la
mirijuana e tra di loro quasi un terzo ne fa uso
regolare.
Ducci stima invece:"Forse sono di meno, ma almeno uno su
cinque fa un uso regolare, che è tanto. Insomma, definire
la cannabis una droga leggera è una vera fesseria".
Curriculum parziale
Giuseppe Ducci, DIREZIONE DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
ASL Roma 1
Professore di Psichiatria d’urgenza, Scuola di
Specializzazione in Psichiatria Della Facoltà di Medicina e
Psicologia, Sapienza Università di Roma
Direttore della UOC SPDC presso l’Az. Complesso
Ospedaliero San Filippo Neri (DSM della ASL Roma E), ...
La UOC si articola in: Area degenze (12 pl), DH (2 pl),
Servizio di consulenza psichiatrica, DEA, Ambulatorio.
Referente ASL Roma E del Piano Regionale per la Prevenzione
del Suicidio.
Autore di oltre 60 pubblicazioni scientifiche a stampa di
cui 16 su riviste internazionali peer-reviewed, autore o
curatore di 7 libri,editor di 4 numeri speciali
dell’International Journal of Mental Healthyh
17 agosto 2023 23:16 - Claudio Cappuccino
Rispondo un'ULTIMA volta sulle varie critiche di
Enniusfirst.
Per me non vale proprio la pena di continuare a discutere in
questo modo e penso che anche i lettori di ADUC DROGHE
saranno stufi.
1.
La sua prima accusa è veramente stupefacente. Io non ho mai
citato Wayne Hall (come NON ho citato centinaia di altri
studiosi di valore!) solo perché non avevo nessun motivo
per farlo, non avendo mai parlato in particolare di
Cannabis, se non rispondendo aalle sue critiche e/o accuse.
Tra l'altro, io con Wayne Hall sono in genere abbastanza
d'accordo, contrariamente a quello che immagina (o meglio
"si inventa") lei!
2.
Ma lei ha il vizietto di IMMAGINARE DI CAPIRE quello che
pensano gli altri al di là delle parole che scrivono.
Poi, sulla base di quello che immagina, risponde a modo
suo!!!
Le faccio solo un esempio, ma TUTTE LE SUE RISPOSTE sono
state di questo tipo.
Dopo che io (7 agosto) avevo posto il problema generale
della POLITICA DELLE DROGHE E SUL PROIBIZIONISMO, citando
una lunga lista di libri su questo (non sulle sostanze), lei
ha risposto (12 agosto):
"Vedo di accontentare Cappuccino riguardo le pubblicazioni
da lui citate riportando il parere di un esperto che dà un
giudizio riassumendo le ricerche degli ultimi 20 anni".
Cioè, io pongo un PROBLEMA GENERALE DI POLITICA MONDIALE
SULLE DROGHE, e offro una lista di testi molto diversi, di
autori di molti Paesi, che si occupano di questo.
Lei invece ritiene di rispondere ("accontentandomi"!)
citando un SINGOLO articolo di un SINGOLO autore (W.Hall) su
SINGOLI aspetti di una SINGOLA sostanza (la Cannabis)!!!
Ma si rende conto? Secondo lei questo è il modo di
rispondere? Glielo dico francamente: lei sa solo cambiare le
carte in tavola arrampicandosi sugli specchi per avere un
minimo di ragione, ma chiunque capisca quello che legge si
rende benissimo conto di questi giochetti (e anche se non lo
dice, in genere li apprezza poco).
3.
Poi, sempre il 12 agosto, dopo aver citato Wayne Hall, lei,
che in risposta a qualunque tipo di argomenti riesce a
parlare solo di Cannabis, ha voluto citare anche un testo di
autori italiani, con il quale ha svelato molto chiaramente
la sua reale conoscenza e comprensione della letteratura
scientifica sulle "droghe, Cannabis inclusa.
Infatti - fra centinaia di ottimi articoli disponibili - lei
è andato a scegliere un articolo come quello di PlosOne
2020, ovvero un articolo assolutamente RIDICOLO in cui gli
autori sono così obiettivi che cercano di NASCONDERE fra le
righe che il 95% (37 su 39) di quelli che loro chiamano
"fumatori di Cannabis" erano in realtà "fumatori di
Cannabis + tabacco" !!!!
Ma lei naturalmente, o non aveva letto l'articolo ma solo
l'ABSTRACT, oppure, forse, l'aveva letto ma non capito. In
entrambi i casi, complimenti!
P.S. ho apprezzato che sulla mia "AGGIUNTA" del 16 agosto
lei abbia sorvolato completamente... così si fa, mai
riconoscere un errore!
4.
Sul suo punto 2, mi porto a casa il fatto che lei aveva
imbrogliato le carte dicendo che io sulla Cannabis io avevo
"pomposamente" citato solo "personaggi dell'Ottocento", cosa
assolutamente FALSA. Come dice lei, avevo ragione io.
Ma secondo lei io "ho fatto di peggio".
Infatti (3 agosto) avevo accennato al boom commerciale
mondiale (fine '800) dei preparati a base di coca (Vin Coca
Mariani e Coca Cola) e avevo citato diversi nomi di
personaggi di altissimo livello dell'epoca, che
semplicemente avevano partecipato a questo ENTUSIASMO
GENERALE "pre-proibizionismo" usando questi preparati in
modo sicuramente corretto e moderato (NB i nomi "citabili",
dai documenti dell'epoca, sono centinaia).
E stiamo parlando di personaggi (da Papa S.Pio X a Freud, da
Edison a Poincaré), che lei in modo offensivo e "senza
prove" definisce "cocainomani", forse senza rendersi conto
di quello che dice e "di chi" sta parlando. PERSONE DI UN
LIVELLO CHE NOI CE LO SOGNAMO, che hanno usato, in modo
legale e SENZA AVERE ALCUN DANNO, una sostanza allora
legale, prodotta e venduta in modo legale!!!
E guardi che questi sono FATTI STORICI che dovrebbero esser
meglio conosciuti anche per valutare la situazione attuale.
Non maligni tentativi da parte mia di dire che l' "erba
magica" cocaina non fa male !!!
ANZI, PER EVITARE CHE LEI CONTINUI A SCRIVERE SUE PERSONALI
FANTASIE ATTRIBUENDOLE A ME, COPIO PER CHIAREZZA DA UN MIO
POST PRECEDENTE
(https://droghe.aduc.it/articolo/war+on+drugs+ii+libro+bianc
o+cato+institute_35502.php) QUELLO CHE SO E CHE PENSO:
"tutte le principali "droghe" (alcol, tabacco, caffè,
oppioidi, Cannabis, stimolanti, allucinogeni,
benzodiazepine, antidepressivi...) possono essere usate bene
o male, in modo appropriato o inappropriato, in modo
"tecnicamente" corretto o sbagliato. Se usate "bene" possono
essere utili e benefiche, se usate male sono rischiose e/o
dannose".
E aggiungo specificamente che la COCAINA, se usata in modo
ECCESSIVO E CONTINUATIVO (specie se in presenza di
controindicazioni personali come ipertensione e altri
problemi cardiovascolari) è una sostanza PARTICOLARMENTE
pericolosa e dannosa, che può fare DANNI GRAVI E
IRREVERSIBILI. Cosa che vale anche per altre sostanze, in
particolare amfetamine, alcol e tabacco.
5.
sul suo punto 3.
Qui non vale proprio la pena di risponderle perché ci
vorrebbe un certo spazio, ed è più che evidente che lei
non ha la minima idea di quello che succedeva allora.
Lei scrive quello che scrive solo perché non CONOSCE NIENTE
né della situazione medica e sociale né della letteratura
scientifica dell'epoca (o sull'epoca). Allora le "droghe" di
cui si cominciava a parlare, a parte l'eterno demonio-alcol,
erano solo oppio-morfina-eroina, che erano in liberissima
vendita e si usavano per una miriade di malattie e
malesseri, essendo un po' l'equivalente, a quel tempo, di
quello che sono oggi paracetamolo, diclofenac, ibuprofene o
benzodiazepine. Di cocaina, Cannabis e altre "droghe" si
sarebbe parlato solo dopo.
Per capire meglio, lei dovrebbe leggere p.es. "The opium
problem" di Terry-Pellens (1928), un libro straordinario che
analizza praticamente TUTTA LA LETTERATURA scientifica fino
a quel momento disponibile su oppio, morfina, eroina; oppure
"Opium and the people" di Berridge-Edwards che racconta
benissimo l'Inghilterra; o i molti bellissimi libri sugli
USA (HW Morgan, DT Courtwright, DF Musto, ecc.). O il
bellissimo e molto ben documentato "Licit and illici drugs"
(1972), curato da EM Brecher (forse in assoluto il migliore,
più preciso e più informativo libro sul "problema droga"
che conosco, nonostante sia ormai "un vecchio di 50
anni").
E guardi, queste cose gliele dico con sicurezza, perché se
lei sapesse qualcosa di quel periodo e dell'uso di quei
farmaci, non avrebbe mai potuto scrivere quello che ha
scritto (ora e in precedenti risposte).
Ma vede, la differenza principale fra me e lei è che io non
faccio MAI "affermazioni gratuite" su COSE CHE NON CONOSCO A
FONDO, e soprattutto, non tento mai di "immaginare" quello
che pensano gli altri. Mi fermo sempre alle parole dette o
scritte e ai documenti rilevanti (che avendo buona memoria
posso sempre citare con precisione).
6.
P.S. resta a futura memoria anche il fatto che lei mi ha
accusato continuamente di ogni genere di errori e
stupidaggini, ma NON HA MAI NEMMENO TENTATO di difendere il
"proibizionismo" che le piace tanto RISPONDENDO A QUELLE CHE
IN ALTRI MESSAGGI HO CHIAMATO "LE DOMANDE FONDAMENTALI".
16 agosto 2023 17:14 - enniusfirst
Egregio Cappuccino,
Il tempo è tiranno. Sarò telegrafico.
1
Cap. “Su Wayne Hall, che conosco benissimo, non ho niente
da obiettare,…”.
E perché non l’ha citato ? Forse, perché metteva in
dubbio il suo … credo ?
Cap. “.. non ha senso da parte sua insistere ogni volta a
presentare qualche nuovo dato..”
Per me un senso c’è se il dato pone in dubbio qualche sua
… verità.
2
Cap. “Invece, lei mi può fare UNA SOLA CITAZIONE dai miei
precedenti interventi, in cui, A PROPOSITO DELLA CANNABIS,
avrei "pomposamente" citato "PERSONAGGI OTTOCENTESCHI"
?”
Ha ragione ! Solo che ha fatto di peggio ! Ha citato
personaggi dell’Ottocento e di qualche decennio dopo che
avrebbero assunto erbe magiche cocainomani, facendo leva
sulla loro notorietà adombrando che dopotutto tanto male
non fanno, anzi !
3
Cap. “COME MAI, PRIMA DELLA "PROIBIZIONE", solo adulti e
anziani usavano le poche "droghe" disponibili(*), in genere
con motivazioni più o meno "mediche", comprandole in
farmacia, e NESSUNO moriva per overdose ?"
Solo adulti e anziani ( benestanti) usavano le droghe
disponibili perché ne avevano i mezzi . Gran parte del
popolo, specialmente i giovani, aveva altri problemi
esistenziali da affrontare.
Che nessuno morisse per overdose è una sua affermazione
gratuita tenuto conto che le autopsie per accertare la causa
di morte dovute alle erbe magiche richiedono la presenza di
laboratori di tossicologia nati nel dopoguerra … almeno in
Italia.
16 agosto 2023 0:01 - Claudio Cappuccino
AGGIUNTA IMPORTANTE ALLA MIA PRECEDENTE RISPOSTA di oggi al
signor Enniusfirst.
Siccome mi sforzo di essere una persona seria, e non parlare
a vanvera cercando solo di avere ragione a tutti i costi,
sono andato a LEGGERE L'ARTICOLO di PlosOne 2020 su
"cannabis e pneumotorace"(Stefani e Guerzoni), citato dal
signor Enniusfirst, articolo che - lo ammetto - non
conoscevo.
LINK al full-text x eventuali interessati::
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7105102/pdf/pon
e.0230419.pdf
ED ECCO QUALCHE COMMENTO, spero interessante.
1.
Questo studio RETROSPETTIVO (e chiunque abbia familiarità
con la ricerca scientifica sa quali sono i limiti di questo
tipo di studi) riguardava una valutazione, appunto
retrospettiva, di 112 pazienti arrivati in ospedale e
operati per un pneumotorace.
Di questi pazienti, secondo l'ABSTRACT:
- 39 erano "fumatori di CANNABIS"
- 23 "fumatori di SOLO-TABACCO"
- 50 NON FUMATORI.
2.
STRANAMENTE, la sezione "Materials and methods"
dell'ARTICOLO (pag. 2) NON descrive in dettaglio la
popolazione dei pazienti, come NORMALMENTE SI FA.
Bisogna basarsi sull'ABSTRACT accompagnatorio!!!!
Ma siccome, come diceva Andreotti "a pensar male si fa
peccato, ma si indovina", forse un motivo c'è: confondere
un po' i lettori del tipo di Enniusfirst !
Infatti A PAG. 4 nella sezione "RISULTATI" gli AUTORI
gentilmente ci informano che 37 dei 39 FUMATORI DI CANNABIS
(il 95% !!!) erano ANCHE fumatori di TABACCO.
Forse dovevano DIRCELO SUBITO, o no?
Ma evidentemente agli autori non tornava comodo scrivere:
- 112 pazienti in totale
- 2 pazienti fumatori di SOLO-CANNABIS
- 35 pazienti fumatori di CANNABIS + TABACCO
- 23 "fumatori di SOLO-TABACCO"
- 50 NON FUMATORI.
3.
Non commento oltre, anche se alla fine (pag. 11) gli autori
ammettono (fra altri dettagli che non cito) che:
- la popolazione di chi arriva in ospedale con un
pneumotorace non rappresenta la popolazione in generale, di
fumatori e no;
- lo studio NON PUO' VALUTARE L'EFFETTO DIRETTO DELLA
CANNABIS SUI POLMONI, visto che la Cannabis, nel 95% dei
casi, era fumata IN AGGIUNTA AL TABACCO.
- per cui le conclusioni non si applicano alla intera
popolazione degli altrimenti sani fumatori di Cannabis
(otherwise healthy Cannabis smokers)
- il metodo usato per valutare il consumo di Cannabis NON E'
UN METODO VALIDATO.
----
Lei, gentile signor Enniusfirst, TUTTO QUESTO NON L'HA
NOTATO, forse perché ha letto solo l'ABSTRACT, o forse, se
per caso ha letto tutto l'articolo, non era in grado di
vedere questi problemi.
Insommma, il fatto che un articolo come questo mi fosse
sfuggito non era certo stata una grande perdita per le mie
modeste conoscenze sulla Cannabis !!!
E, gentile signor Enniusfirst, pensi che io avrei potuto
dire fin da subito, senza fare nessuno studio, che "fumare
tabacco PIU' CANNABIS" fa più male ai polmoni che fumare
SOLO tabacco.
15 agosto 2023 20:44 - Claudio Cappuccino
Gentile signor Enniusfirst,
vedo che le piace insistere (anche se solo su 2 o 3
specifici punti sulla Cannabis, e non sulla sostanza dei
problemi).
1.
Su Wayne Hall, che conosco benissimo, non ho niente da
obiettare, anche se il suo articolo su Addiction del 2014,
che ho letto a suo tempo, non è il Vangelo e io potrei
citarne 50 almeno altrettanto validi.
Ma questo non avrebbe senso farlo, come (secondo me) non ha
senso da parte sua insistere ogni volta a presentare qualche
nuovo dato, scelto fra le migliaia disponibili, solo per
ripetere il suo punto di vista (lo chiamano "cherry
picking").
P.S.
comunque, così capisce meglio che io non racconto storie,
le trascrivo la prima frase dell'articolo di Hall in
questione: "During the past half-century, recreational
cannabis use has become almost as common as tobacco use
among adolescents and young adults." OK?
2.
Invece, lei mi può fare UNA SOLA CITAZIONE dai miei
precedenti interventi, in cui, A PROPOSITO DELLA CANNABIS,
avrei "pomposamente" citato "PERSONAGGI OTTOCENTESCHI" ?
Se non può (e non può, a meno di inventarsela) la smetta
con queste sue frasi fatte, che non depongono a favore della
sua serietà e onestà intellettuale.
P.S.
Per me la Cannabis è una sostanza come un'altra, può
essere usata bene o male, e se usata male può fare anche
molto male.
Ridicolo e dannoso è stato invece il fatto che in ossequio
alla politica americana (Anslinger), la Cannabis sia stata
CANCELLATA dalla medicina per oltre 50 anni, mentre la sola
esistenza del "sistema endocannabinoide" dimostra la sua
potenziale utilità e efficacia come farmaco.
3.
Siccome anche a me piace ripetermi, le rifaccio le 2 DOMANDE
PRINCIPALI che chiunque si occupi e si preoccupi delle
"droghe" dovrebbe farsi.
E a cui, se lei ritiene di poter difendere la politica
attuale, dovrebbe saper dare risposte convincenti:
DOMANDA 1
"COME MAI, PRIMA DELLA "PROIBIZIONE", solo adulti e anziani
usavano le poche "droghe" disponibili(*), in genere con
motivazioni più o meno "mediche", comprandole in farmacia,
e NESSUNO moriva per overdose ?"
(*)lei saprà benissimo che nel 1912 si decise di proibire 4
droghe 4: oppio morfina eroina cocaina.
DOMANDA 2
"COME MAI, DOPO LA "PROIBIZIONE"
- l'uso di "droghe" si è soprattutto spostato su giovani e
giovanissimi
- TUTTE le "droghe" proibite sulla carta sono vendute
liberamente ovunque, 24/7
- sono state inventate e vendute dalla criminalità
organizzata CENTINAIA di "nuove droghe", senza nessuna
preventiva valutazione farmaco-tossicologica, droghe che in
molti casi si sono rivelate letali
- sono comparse droghe "ingestibili" sul mercato nero
perché attive a milionesimi di grammo, come i derivati del
fentanyl, con cui basta proprio poco per morire, e infatti
in USA stanno facendo decine di migliaia di morti
- e dulcis in fundo, dopo la "proibizione", è nato dal
nulla un SISTEMA DI MAFIE INTERNAZIONALI DEL NARCOTRAFFICO
che ormai si sta comprando l'economia di mezzo mondo, e sta
corrompendo la politica dell'altro mezzo ?
Dico:
COME MAI E' SUCCESSO TUTTO QUESTO dopo la geniale idea della
"proibizione" ? ".
___
Ma forse lei continuerà a ripetere le stesse cose, magari
parlando ancora di "erbe magiche" e di "personaggi
ottocenteschi", anche perché probabilmente non può fare
altro.
12 agosto 2023 14:29 - enniusfirst
Vedo di accontentare Cappuccino riguardo le pubblicazioni da
lui citate riportando il parere di un esperto che dà un
giudizio riassumendo le ricerche degli ultimi 20 anni.
" A fare il punto della questione arriva oggi uno studio
realizzato da Wayne Hall, consulente dell’Oms e tra i
massimi esperti degli effetti della marijuana, che analizza
e riassume i risultati delle principali ricerche effettuate
negli ultimi 20 anni. I risultati, pubblicati sulla rivista
Addiction, dimostrerebbero la presenza di moltissimi effetti
negativi per la salute.
Addiction First
published: 7 October 2014
Conclusioni
'La letteratura epidemiologica degli ultimi 20 anni mostra
che l'uso di cannabis aumenta il rischio di incidenti e può
produrre dipendenza, e che esistono coerenti associazioni
tra uso regolare di cannabis e scarsi risultati psicosociali
e salute mentale nell'età adulta.'
Conclusions
"The epidemiological literature in the past 20 years shows
that cannabis use increases the risk of accidents and can
produce dependence, and that there are consistent
associations between regular cannabis use and poor
psychosocial outcomes and mental health in adulthood."
Intanto la ricerca specialistica in questi ultimi decenni,
alla faccia del parere dei personaggi ottocenteschi citati
pomposamente da Cappuccino, ci dicono che …
“Danni polmonari da fumo di Cannabis studio Unimore e
Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena
04/06/2020
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PlosOne, che si
occupa di divulgare ricerche e nuove scoperte in ambito
scientifico.
Il fumo di Cannabis crea danni polmonari simili a quelli
provocati dal tabacco, ma in un tempo decisamente inferiore,
è quanto è emerso da uno studio condotto dai ricercatori
di Unimore e dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di
Modena. L'aspetto che maggiormente preoccupa è che i
pazienti sono giovani. Alla guida della ricerca il prof.
Alessandro Stefani di Unimore e la dott.ssa Simona Guerzoni
dell'AOU di Modena.
Uno studio condotto presso l'Azienda Ospedaliero
Universitaria di Modena ha dimostrato che il fumo di
cannabis è correlato con lo pneumotorace spontaneo e può
provocare sintomi respiratori e alterazioni polmonari. La
ricerca è stata svolta presso la Struttura Complessa di
Chirurgia Toracica, diretta dal prof. Uliano Morandi, in
collaborazione con il Servizio di Tossicologia Medica,
diretto dal prof. Luca Pani. Coordinatori dello studio sono
stati il prof. Alessandro Stefani e la dott.ssa Simona
Guerzoni.
"Che il fumo di marijuana provocasse danni al polmone è
noto da diversi anni - commenta il prof. Alessandro Stefani
- ma la correlazione con lo pneumotorace è un argomento
ancora poco studiato. Questa ricerca è la prima che
evidenzia che i fumatori di cannabis operati per
pneumotorace corrono maggiori rischi dopo l'intervento. Da
notare anche la giovane età dei soggetti, 25 anni in media.
Alcuni di questi ragazzi, fumatori abituali di marijuana,
presentavano già sintomi e danni polmonari di una certa
gravità, assimilabili a quelli di un fumatore di sigarette
di lunga data. Questo conferma l'impressione, già
avvalorata da ricerche precedenti, che il fumo di cannabis
provochi danni al polmone abbastanza simili a quelli del
tabacco, ma in un tempo decisamente inferiore".
8 agosto 2023 12:05 - Claudio Cappuccino
Enniusfirst vuole per forza aver ragione, suppone di saper
distinguere meglio di chiunque altro cosa è scientifico e
cosa non lo è, e allora gli dò ragione così è contento.
Detto questo, però, siccome mi dà molto fastidio il suo
atteggiamento sempre abbastanza aggressivo e "liquidatorio",
rispondo ancora su qualche punto:
1.
Iniziare una risposta con "Archiviate come fallaci..." a me
sembra, come dire, un po' presuntuoso.
Certo un'affermazione non è una "dimostrazione", e quelle
di Enniusfirst a me non sembrano esattamente le valutazioni
"definitive" di un'autorità superiore.
2.
Che nel Terzo Mondo con la droga si fanno "pochi quattrini"
è, mi spiace, una sciocchezza colossale.
Nel messaggio precedente, Enniusfirst aveva scritto (copia e
incolla) che "il fenomeno dell’espansione del consumo di
droghe è avvenuto nel dopoguerra ( anni 60/70 ),
specialmente in quei paesi che hanno conosciuto il boom
economico".
Siccome questa era un'altra grossa sciocchezza, contraddetta
da TUTTI i documenti e TUTTI i "report" (dall'ONU alla WHO),
ora Enniusfirst vuole insistere che "I maggiori consumatori
....".
Se pensa che questo sia un modo "forte" di rispondere a
un'obiezione, padronissimo.
A me sembra ridicolo insistere a difendere un errore (errore
"di fatto", non opinabile giudizio del sottoscritto).
3.
Che i testi da me citati rappresentino (faccio ancora copia
e incolla) "solo opinioni che di scientifico non hanno
nulla" è a mio modo di vedere solo un'altra prova di
presunzione, e anche, mi spiace, di ignoranza (che spesso ci
va insieme).
Per avere il diritto di dare un suo giudizio così
"definitivo", in 8 parole 8, Enniusfirst può dimostrare di
conoscere almeno qualcuno di quei testi? Magari, p.es.
citando con un "copia e incolla", per ciascuno di essi, le
prime 7 parole di pagina 27, 53 e 97? (io potrei senza
alcuna difficoltà, li ho tutti)
Perché se invece non li conosce, come io temo ("a pensar
male si fa peccato, ma si indovina", copyright Andreotti),
diciamo che a sparare un simile giudizio non ha fatto una
gran figura.
4.
"la ricerca moderna dice..."
"La ricerca moderna" secondo Enniusfirst sono i 2 o 3
articoli che di volta in volta lui sceglie di citare: strana
idea.
Solo per il 2023, una ricerca con la parola-chiave
"Cannabis" su Pubmed (la più importante banca dati di
ricerca medica americana e mondiale), fatta in data di oggi,
8/8/23, lista 1699 articoli. Per gli ultimi 10 anni, nel
lista 7906.
Per cui, in dettaglio:
--- su cannabis e schizofrenia.
Ridicolo e inutile citare 1 singolo articolo, peraltro del
1989, su un argomento estremamente complesso, su cui di
articoli scientifici ne sono stati pubblicati centinaia, e
22 solo nel 2023 (Pubmed).
Io non ho da difendere nessuna posizione a favore o contro
la Cannabis, e qualcosa proprio su questo punto avevo già
risposto a Enniusfirst
(https://droghe.aduc.it/articolo/onu+chiede+fine+della+guerr
a+alla+droga_36343.php) per cui non mi ripeto.
Semplicemente trovo "strano" da parte di Enniusfirst voler
continuare a insistere in questo modo per aver ragione.
Ma per carità, se è questo che le piace sentirsi dire,
certo che le dò ragione!
--- su Cannabis e incidenti stradali.
Negli anni ho letto tantissimi articoli su questo. La mia
personale opinione - faccio copia e incolla dalla mia
risposta precedente appena citata, è che la Cannabis altera
molto "lo stato mentale, l'umore, il senso del tempo e dello
spazio, i riflessi, la concentrazione, la capacità di
ragionamento, l'atteggiamento verso se stessi e gli altri,
il coordinamento neuro-muscolare, e molto altro" (AGGIUNGO:
in modo tutto sommato non molto diverso dall'alcol).
Questo implica che io SCONSIGLIO VIVAMENTE di mettersi a
guidare dopo aver fumato Cannabis.
(per gli interessati, 3 link a articoli recenti:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35083810/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36901669/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36787207/)
Detto questo, ALCUNI "articoli scientifici" hanno sostenuto,
al contrario, che i fumatori di Cannabis si comportano in
modo più prudente del normale e di fatto NON hanno più
incidenti.
--- su Cannabis e fertilità.
E' vero che molto probabilmente la Cannabis influenza
negativamente la fertilità.
Cito solo, per eventuali interessati, questa "review" del
2022:
Fonseca BM, Rebelo I. Cannabis and Cannabinoids in
Reproduction and Fertility: Where We Stand. Reprod Sci
2022;29:2429-39. (ABSTRACT AL LINK:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33970442/)
7 agosto 2023 22:02 - enniusfirst
Archiviate come fallaci le ‘valutazioni empiriche’ e le
testimonianze di personaggi ottocenteschi e antecedenti
accreditate da Cappuccino come esempi positivi sul consumo
di droghe, rimane da ribadire che la droga trova i maggiori
sbocchi per il suo consumo, dove ?
“ I maggiori consumatori di queste sostanze stupefacenti
sono i Paesi occidentali: Stati Uniti, America Latina e
Caraibi, Paesi europei, Russia e Australia, mentre sono aree
di passaggio il Medio Oriente e l'Africa “.
Evidentemente commerciare erbe magiche nel terzo mondo
quattrini se ne fanno ben pochi.
L’elenco dei testi fatti da Cappuccino per contestare il
proibizionismo , rappresentano solo opinioni che di
scientifico non hanno nulla.
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'. Il
consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma
degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia,
quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu'
grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni
stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
7 agosto 2023 17:11 - Claudio Cappuccino
a Enniusfirst, rispondo ancora una volta.
1.
Io ho citato ben altro che "pareri personali di personaggi
dell'800 e secoli precedenti".
Ho fatto trascrizioni parola per parola da molti libri di
farmacologia e medicina, nonché rapporti governativi, dei
tempi attuali. Solo che per lei uno come Charles P. O'Brien
era un signor nessuno mai sentito nominare.
2.
Sulla storia del proibizionismo lei ha un'idea, diciamo,
semplificata.
Secondo lei è un mio "pensiero personale" che il
proibizionismo abbia incentivato il consumo di droghe??? Non
posso risponderle qui e ora, in poche righe. Ci sono i
numeri, e ci sono decine di libri.
Per chi fosse interessato ad approfondire, ecco qualche
titolo dal catalogo della mia biblioteca (segnati con +++ i
migliori):
ARNAO G. Proibito capire: proibizionismo e politiche di
controllo sociale. E.G.A. 1990
BACHMANN C.-COPPEL A. La drogue dans le monde: hier et
aujourd’hui. Seuil 1991
BAKALAR J.B.-GRINSPOON L. Drug control in a free society.
Cambridge Univ. Press 1984
BAUM D. Smoke and mirrors: the war on drugs and the politics
of failure. Little, Brown 1996
BAYER R.-OPPENHEIMER G.M. (eds) Confronting drug policy:
illicit drugs in a free society. Cambridge Univ. Press
1993
BEAUCHESNE L. Les drogues. Le coûts cachés de la
prohibition. Lanctôt Éditeur 2003
BERRIDGE V. Demons. Our changing attitudes to alcohol,
tobacco, & drugs. Oxford Univ. Press 2013
BERTRAM E. et al. Drug war politics. The price of denial.
Univ. of California Press 1996
BEWLEY TAYLOR D.R. International drug control. Consensus
fractured. Cambridge Univ. Press 2012
BRECHER E.M. Licit & illicit drugs. Little, Brown 1972 (NB
se dovessi salvare 1 solo libro sulle "droghe" salverei
questo)
COPPEL A. Peut-on civilizer les drogues? De la guerre aux
drogues à la réduction des risques. La Découverte 2002
COURTWRIGHT D.T. The age of addiction. How bad habits became
big business. Harvard Univ. Press 2019
DE CHOISEUL PRASLIN C.-H. La drogue, une économie
dynamysée par la répression. Paris: Presses du CNRS
1991
DUKE S.B. - GROSS A.C. America's longest war: rethinking
our tragic crusade against drugs G.P. Putnam's Sons
1994
HAMOWY R. (ed) Dealing with drugs: consequences of
government control. Pacific Research Inst. for Public
Policy 1987
KING R. The drug hang-up: America’s fifty-year folly.
Charles C. Thomas 1972
MORGAN H. W. Drugs in America: a social history 1800-1980.
Syracuse Univ. Press 1981
MUSTO D.F. The American disease: origins of narcotic
control (3rd ed.) Oxford Univ. Press 1999
TRANSFORM Illegal drugs. The problem is prohibition. The
solution is control and regulation. London: Transform
2005
VALLANCE T.R. Prohibition’s second failure. The quest for
a rational and humane drug policy. Praeger 1993
WODAK A.-OWENS R. Drug prohibition: a call for change. Univ.
of New South Wales Press 1996
ZIMRING F.E.-HAWKINS G. The search for rational drug
control. Cambridge Univ. Press 1992
P.S. anche nel mio libro "Dall'oppio all'eroina. Un
maledetto imbroglio." (Cox 18 Books 1999) c'era una
dettagliata storia dell'origine e degli sviluppi del
proibizionismo (cap. 5-8-9).
3.
Lei scrive "Laddove non c’è denaro e tempo libero la
droga non arriva..."
Questa è proprio (mi scusi) la definitiva conferma che lei
del "problema droga" conosce, mi spiace, ben poco.
Lei non ha evidentemente presente la situazione in paesi
come l'Afghanistan (mai stato a Kabul?), il Pakistan
(Peshawar?), l'India (Mumbai, New Delhi?), l'Iran, l'Africa
(le baraccopoli di Nairobi, Dar Es Salaam, Lagos,
Johannesburg?), il Brasile (le favelas di Rio?), la
Colombia, il Perù, il Messico, la Thailandia, la Cina
(!!!), le Filippine... ma anche la Russia (conosce il
krokodil? lo usano i ricchi?), gli USA, il Canada,
l'Inghilterra, la Scozia, la Francia, la Germania, l'Olanda
e l'Italia dove sono forse ricchi giovani nullafacenti
quelli che in tutte le città "si drogano" vivendo sui
marciapiedi, sotto i ponti, nelle discariche, negli edifici
abbandonati o nei parchi e nei boschetti delle
periferie???
"Arrampicarsi sui vetri", uso le sue parole, è pensare solo
alle discoteche e alla movida e dimenticare queste realtà.
6 agosto 2023 13:52 - enniusfirst
Cappuccino ci racconta di riportare solo ‘INFORMAZIONI
precise e documentate’ , solo che hanno un unico difetto :
sono pareri personali di personaggi dell’Ottocento e
secoli precedenti che non hanno nessun fondamento
scientifico verificato.
Che il proibizionismo abbia incentivato il consumo di
droghe, è un suo pensiero personale in quanto il fenomeno
dell’espansione del consumo di droghe è avvenuto nel
dopoguerra ( anni 60/70 ), specialmente in quei paesi che
hanno conosciuto il boom economico, accompagnato da una
forte natalità, che ha consentito a molti giovani, liberi
dalla fame, di dedicarsi al tempo libero con denaro in
tasca.
Laddove non c’è denaro e tempo libero la droga non
arriva, tenuto conto che l’impegno massimo è quello di
portare un piatto in tavola per sfamarsi.
Affermare che “la "nascita della farmacologia" come
scienza autonoma non ha nessuna relazione con la valutazione
empirica di sostanze naturali usabili come farmaci/droghe,
che è antica come l'uomo. “,
significa ignorare che il progresso scientifico nasce dal
contestare o confermare le ‘valutazioni empiriche’ alle
quali Cappuccino sembra dare fondatezza accettabile.
E infine, chiedere “ forse lei ritiene che Ippocrate o Abu
Sina o Rhazes o Paracelso o Sydenham fossero semplicemente
degli ignoranti, se non deficienti, visto che sono vissuti
prima della metà '800?”,
la risposta elementare è che non erano né ignoranti né
deficienti solo che loro mancavano gli strumenti per
verificare il loro pensiero e quindi tutto andava preso con
le pinze.
Anche Tolomeo è stato un grandissimo pensatore, solo che la
sua teoria geocentrica risultò … fasulla.
5 agosto 2023 21:56 - Claudio Cappuccino
1. sinceramente, non mi preoccupa minimamente se lei pensa
che io mi arrampichi sugli specchi. Io cerco solo di dare
INFORMAZIONI precise e documentate, ben separate dalle mie
personali OPINIONI.
2. lei vuole per forza DIFENDERE l'utilità e l'efficacia
del cosiddetto proibizionismo, ed è padronissimo di
insistere come vuole e come può.
Ma proprio su questo punto, secondo me, lei non ha mai dato
UNA RISPOSTA ALLE DOMANDE PRINCIPALI:
"COME MAI, PRIMA DELLA "PROIBIZIONE", solo adulti e anziani
usavano le poche "droghe" disponibili, in genere con
motivazioni più o meno "mediche", comprandole in farmacia,
e NESSUNO moriva per overdose ?"
"E COME MAI, DOPO LA "PROIBIZIONE"
- l'uso di "droghe" si è soprattutto spostato su giovani e
giovanissimi
- TUTTE le "droghe" proibite sulla carta sono vendute
liberamente ovunque, 24/7
- sono state inventate e vendute dalla criminalità
organizzata centinaia di "nuove droghe", senza nessuna
preventiva valutazione farmaco-tossicologica, droghe che in
molti casi si sono rivelate letali,
- sono comparse droghe "ingestibili" sul mercato nero
perché attive a milionesimi di grammo, come i derivati del
fentanyl, con cui basta proprio poco per morire, e infatti
in USA stanno facendo decine di migliaia di morti,
- e dulcis in fundo, è nato (chissà come mai!!!) un
SISTEMA DI MAFIE INTERNAZIONALI DEL NARCOTRAFFICO che si sta
comprando l'economia di mezzo mondo, e sta corrompendo la
politica dell'altro mezzo ?
Dico:
COME MAI E' SUCCESSO TUTTO QUESTO dopo la geniale idea della
"proibizione" ? ".
SE LEI SA SPIEGARE perché questa "SOLUZIONE" è migliore
del "PROBLEMA" che c'era prima, ci faccia sapere.
3. Io non mi sono "affidato al parere" di nessuno.
Ho solo ricordato (citando le fonti) alcuni FATTI forse non
noti a tutti, e in particolare che, dopo l'isolamento e la
messa in vendita della cocaina in Occidente, persone come
Sigmund Freud (medico neurologo) e infiniti altri diciamo
"non stupidotti qualsiasi" (Edison, Poincaré, Metchnikoff
(grandissimo medico), ben 3 Papi, ecc.) se ne sono
dichiarati PUBBLICAMENTE entusiasti, facendo la fortuna
della premiata ditta Angelo Mariani, e non hanno proprio
avuto nessun problema (anche perché se usi sostanze "di
qualità farmaceutica" hai anche le informazioni per usarle
correttamente, e le dosi sono precise).
Mentre tutti, credo, sappiamo quale BOOM ha avuto nel mondo
proprio la cocaina "proibita", dopo gli anni '970 (cioè,
dopo la proibizione delle amfetamine di farmacia, che fin
dagli anni '930 avevano più o meno avuto lo stesso ruolo di
"droghe" senza che nessuno se ne preoccupasse!!!)
4. E infine mi scusi, ma la "nascita della farmacologia"
come scienza autonoma non ha nessuna relazione con la
valutazione empirica di sostanze naturali usabili come
farmaci/droghe, che è antica come l'uomo.
O forse lei ritiene che Ippocrate o Abu Sina o Rhazes o
Paracelso o Sydenham fossero semplicemente degli ignoranti,
se non deficienti, visto che sono vissuti prima della metà
'800?
5 agosto 2023 13:51 - enniusfirst
Affidarsi al parere ( che ha di scientifico ? ) di un Papa
dell’Ottocento sulla bontà delle erbe magiche, quando per
la nascita della farmacologia, come disciplina autonoma, si
deve attendere la II metà del XIX secolo, sta indicare che
quando si è a corto di serie argomentazioni non rimane che
arrampicarsi sugli specchi.
3 agosto 2023 16:58 - Claudio Cappuccino
Rispondo a Enniusfist.
Chissà se lei liquiderebbe così spensieratamente come
"cocainomani" (definizione senza valore scientifico che
giustificherebbe a mio avviso una querela da parte del
sindaco di Cecina) anche papa Leone XIII, che fece inviare
al produttore del "Vin Coca Mariani" (contenente una buona %
di cocaina) i suoi personali ringraziamenti (con
autorizzazione alla pubblicazione!) e una medaglia d'oro!
E pensi che almeno altri 2 papi (Benedetto XV e S. Pio X)
oltre a cardinali, re e regine, e infiniti altri personaggi
(cito a memoria, posso sbagliare: Thomas Alva Edison,
Charles Gounod, cardinal Lavigerie, Anatole France, Jules
Verne, Adelina Patti, Emilio Zola, Sarah Bernhardt, Ilja
Metchnikoff, Jules Massenet, Henri Poincaré, Jean Jacques
Rousseau, Rudyard Kipling, Alexandre Dumas, Henrik Ibsen,
Auguste Rodin, ecc. ecc.) hanno fatto lo stesso!
____
(RIF. BIBLIOGRAFICO: I 12 volumi dell' "Album Mariani" che
raccolgono centinaia di attestazioni pubbliche di
apprezzamento per il Vin Coca Mariani, disponibili online
sul sito della Bibliothèque Mationale de France -
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k206025m/f90.image)
P.S. credo che esistano altri 2 vlumi, n. 13 e 14, non
disponibili online su BNF.
20 luglio 2023 15:00 - enniusfirst
Sapere che vi sia un sindaco cocainomane che ogni giorno
deve prendere decisioni importanti che incidono sulla
collettività e che esista un Maxia che fa passare il tutto
per ‘questioni di vita personale’ , dimostra che alla
base del pensiero maxiano vi sia il ‘carpe diem’ come
filosofia di vita e che spesso scambia il capriccio per
diritto.
Sarebbe interessante sapere se Maxia accetterebbe di essere
operato da un chirurgo cocainomane e se accetterebbe di
sottoscrivere una campagna a favore della poligamia,
poliandria o schiavismo : perché non considerarli diritti
pure essi, se trovano persone disposte a praticarli ?
Così, tanto per ricordare….
Nel mondo attuale per libertà s’intende la licenza,
mentre la vera libertà consiste in un calmo dominio di se
stessi. La licenza conduce soltanto alla schiavitù.
Fëdor Dostoevskij