Anche se questa non è la sede per un dibattito, rispondo
ancora una volta a enniusfirst, sperando di essere chiaro e
preciso.
1.
prendo atto che a lei non interessano i "danni da droghe" ma
il mantenimento dello status quo. Ho già sentito molti come
lei, per i quali alcol e tabacco non sono "droghe" come le
altre, ma devono essere accettate, nonostante siano più
dannose e più tossiche di tutte le droghe "classiche", in
particolare oppioidi e Cannabis (la cocaina e le amfetamine
fanno eccezione nel senso che l'uso quotidiano ad alte dosi
e per un tempo prolungato, può determinare danni
irreversibili).
2.
In particolare, il suo concetto di "erbe magiche" è
estremamente indefinito e certo non scientifico, per cui
ignoro competamente questa definizione.
3.
I centri per il recupero dei t.d. vedono solo persone che
sono vittime del proibizionismo e della (da esso dipendente)
"cultura della droga", o peggio "dello sballo". Le persone
"famose" che ho citato potevano comprarsi le loro "droghe"
senza problemi in farmacia, non correvano rischi di "tagli"
tossici, impurità o overdosi, e potevano avere, come hanno
avuto, una vita perfettamente produttiva e "normale". Oggi
questo è reso impossibile dal "proibizionismo" (che
peraltro ha reso disponbili centinaia di "droghe", per lo
più "non naturali", ovunque, 24/7), e chi per qualsiasi
motivo decide di usare "droghe illecite" corre rischi
ingiusti, innaturali e imprevedibili.
4.
Sulle 200 pagine di morti citati da Wikipedia. La gran parte
dei morti per overdose sono dovuti a eroina o altri oppioidi
del MERCATO NERO (ultimamente i preicolodissimi derivati del
fentanyl), e gli oppioidi del mercato nero sono sempre
PERICOLOSISSIMI (tagli, impurità, dosaggi imprevedibili,
per non parlare della mancanza di igiene nelle iniezioni) e
determinano sempre un rischio di morte. Ma appunto, questo
problema e TUTTI QUESTI MORTI SONO SOLO DOVUTI AL
PROIBIZIONISMO, non alle sostanze.
Per chiarire meglio (e da questo punto in poi parlerò solo
degli OPPIOIDI, le più "malfamate" fra le "droghe" e quelle
che creano più allarme a causa del numero di morti, anche
se QUESTI MORTI SONO MOLTO INFERIORI A QUELLI DOVUTI A ALCOL
E TABACCO):
- L'oppio è uno dei più antichi farmaci conosciuti, ed è
l'UNICO che ha attraversato senza perdere nulla del suo
valore 5000 anni di storia della medicina. Il corpo umano,
come quello di tutti i mammiferi, produce (in piccola
quantità) non solo le famose "endorfine", ma (cosa che
forse pochi sanno) anche la stessa morfina dei papaveri
(vedi in particolare i molti articoli del gruppo di GB
Stefano).
- Gli oppiacei "di farmacia" possono essere usati per
decenni senza particolari problemi, a parte la "dipendenza",
che come ho detto, in sè non significa nulla.
E concludo con qualche citazione autorevole dalla
letteratura scientifica (e ne potrei fare decine, forse
centinaia):
- "Sono state scritte più sciocchezze sulla dipendenza da
narcotici [=oppioidi] che su ogni altro argomento medico."
(R.Melzack e P.D.Wall, The challenge of pain, 2nd ed 1996,
p. 203)
- "Gli oppiacei di per sè sono sorprendentemente
non-tossici anche quando sono usati quotidianamente a
dosaggi significativi per molti anni.” (C.P. O’Brien in:
Cecil Textbook of Medicine, 20a ed. 1996, p. 52-3)
- “Gli oppioidi di per sé sono associati con
rimarchevolmente poche complicazioni mediche, anche
nell’uso a lungo termine.” (D.A. Rastegar - M.L.
Fingerhood, Addiction medicine, 2005, p. 97)
- "Si deve sottolineare che l'uso cronico di oppiacei è del
tutto differente dall'uso cronico di alcool: l'uso cronico
di oppiacei non causa alcuna complicanza medica (a meno che
non vi siano complicanze legate a difficoltà nell'iniezione
o sovradosaggio non-intenzionale).” [...] "Le complicanze
mediche della dipendenza da narcotici sono il risultato
della mancata conoscenza della dose iniettata e delle
cattive tecniche di iniezione.” (Melmon K.L. - Morrelli
H.F. (eds): Clinical pharmacology, 2a ed. 1978. p. 1015)
- "Non ci sono prove che gli oppiacei provochino danni
organici al sistema nervoso centrale o ad altri organi,
anche dopo anni di uso continuo." (Goth's Medical
Pharmacology, 12a ed. 1988, p. 339)
- “La morfina (...) a differenza degli analgesici e
sedativi non-narcotici può spesso controllare il dolore
grave a dosi che non necessariamente producono marcata
sedazione, evidente intossicazione o significative
alterazioni della coordinazione motoria, delle funzioni
intellettuali, del controllo emotivo e del giudizio.”
(Canadian Commission of inquiry into the non-medical use of
drugs. Final report. Ottawa 1973, p. 308). "Non ci sono
prove di alterazioni permanenti nelle funzioni cognitive e
intellettuali dovute all'uso cronico di oppiacei. Né vi è
alcuna indicazione di psicosi o altre rilevanti
complicazioni psichiatriche causate da queste sostanze.
(...) Sembra che pochi danni fisiologici permanenti derivino
direttamente dall'uso cronico di oppiacei puri." ((ibidem,
p. 309). "Sembra che vi sia consenso fra i medici, le
autorità di polizia e i ricercatori, oltre che fra gli
stessi consumatori di oppiacei, che pochi - se mai ne
esistono - sono i crimini di violenza che direttamente
derivano dall'uso di narcotici oppiacei." (ibidem, p.
321)
- "La nozione comune che un soggetto dipendente da morfina
sia necessariamente un astuto, codardo, malizioso e
degenerato criminale [...] non potrebbe essere più lontana
dalla verità. Il "morfinomane" che può ottenere un
adeguato rifornimento di droga attraverso canali leciti e ha
introiti accettabili, generalmente si veste
appropriatamente, mantiene il suo stato di nutrizione ed è
capace di assolvere ai suoi compiti sociali e occupazionali
con ragionevole efficienza. Generalmente resta in buona
salute, soffre pochi disturbi, ed è in generale difficile
da distinguere dalle altre persone. [...] Gli esami di
laboratorio di persone morfinomani da molti anni non hanno
fornito prove significative di danni fisiologici
attribuibili al farmaco. Per esempio, Cutting [Stanford
Medical Bulletin, 1:39-42, 1942] descrisse il caso di un
medico che fu dipendente da morfina per 62 anni e che non
mostrò alcun segno di deterioramento fisico o mentale
dovuto al farmaco quando fu studiato all'età di 84 anni".
(Goodman & Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics,
4a ed., 1970, p. 286) "La dipendenza da un farmaco non è
necessariamente, di per sè, causa di preoccupazione. [...]
Nel soppesare gli effetti dannosi, si devono considerare sia
le modalità di uso da parte dell'individuo, sia le
alternative disponibili. Per esempio, se l'alternativa più
probabile all'uso di oppiacei è l'uso compulsivo di alcool,
ci sono molti che sosterrebbero che la dipendenza da
oppiacei è di gran lunga meno distruttiva per l'individuo e
la società, e che qualche provvedimento andrebbe preso per
permettere a quel particolare individuo di usare oppiacei."
(Goodman-Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics,
7th ed. 1985, p. 533). "L'esperienza con migliaia di
pazienti mantenuti ad alti dosaggi giornalieri di metadone
per periodi fino a 15 anni non ha mostrato alcun effetto
dannoso diretto. Una buona salute e un lavoro produttivo non
sono quindi incompatibili con l'uso regolare di oppiacei."
(ibidem, p. 542).
- "Sono relativamente scarse le prove che indicano che la
somministrazione appropriata di una preparazione pura,
lecita di oppiacei sia associata a serie conseguenze dannose
da un punto di vista medico. [...] Le prove, piuttosto,
stanno a indicare che con l'eccezione del sovradosaggio del
farmaco, le complicazioni mediche associate con l'uso dei
narcotici sono più in relazione alla loro preparazione
illecita e al loro modo di somministrazione che alle
proprietà intrinseche della sostanza". [...] "Da un punto
di vista medico, è stato mostrato che gli effetti della
nicotina sono molto più dannosi di quelli degli oppiacei
puri.[...] Tuttavia i produttori di tabacco ancora hanno
vendite record, e nessuno parla di rendere illegale questa
produzione. [...] E' perciò contraddittorio proibire gli
oppiacei mentre si promuovono le vendite di caffeina,
tabacco e alcool. [...] Farmacologicamente, l'eroina pura
per uso medico non ha più effetti dannosi di qualunque
altro oppiaceo". (B. Stimmel (ed): Heroin dependency, 1975,
p. 138-9, 224,225,227)
- In particolare, attiro la sua attenzione su quest'ultima
citazione, che per molti sarà abbastanza impressionante,
anche se è semplicemente la pura "verità": "Fumare
sigarette è senza alcun dubbio molto più dannoso
all'organismo dell'eroina" (prof. Vincent P. Dole, citato
in: E.M. Brecher (ed): Licit and illicit drugs,
Little,Brown 1972, p. 25).
(ovviamente, ripeto, si parla di eroina di farmacia, NON di
quella del mercato nero).
1 agosto 2023 14:47 - enniusfirst
Mi permetto di rispondere a Cappuccino (Cap).
Cap:
Devo supporre che lei, per coerenza con quanto afferma,
proibirebbe subito anche alcol e tabacco, …
Risp.
Non necessariamente, tenuto conto che il mio impegno è
rivolto a ridurre il rischio che sul libero mercato circoli,
oltre alcol e tabacco presi a pretesto per giustificare la
legalizzazione delle erbe magiche, altro ciarpame.
Cap:
sul concetto di schiavitù/dipendenza. E' un concetto quanto
mai "scivoloso"….
Risp.
Che sia …scivoloso, ne convengo.
Gli schiavisti giustificavano la schiavitù osservando che
agli schiavi veniva assicurato un tetto, vestiario e cibo.
Che cosa volevano di più ?
Cap:
con il proibizionismo, non pensi di essere garantito che le
persone a cui si affida non siano consumatori di
"droghe".
Risp.
È vero. Come non siamo garantiti che la proibizione di
uccidere, rubare, truffare ecc. ecc. , ci esenti da simili
reati.
Cosa facciamo: dal momento che da millenni simili delitti
avvengono, aboliamo il codice penale ?
Cap:
…la lista dei "grandi personaggi" che hanno usato "droghe"
senza particolari problemi è infinita.
Qualche esempio?
Per gli oppiacei: Marco Aurelio, il cardinale Richelieu,
…
Risp.
Infatti, nei centri di recupero dei tossicodipendenti, ogni
mattina si riuniscono rivolgendo parole di gratitudine verso
simili personaggi che li hanno resi più liberi … da che
cosa ?
P.s. In 'Categoria:Morti per overdose', Wikipedia pubblica
200 pagine di nomi di personaggi appartenenti al mondo
dello spettacolo, più o meno famosi, che ci hanno lasciato
precocemente in questi ultimi decenni.
31 luglio 2023 14:23 - Claudio Cappuccino
Mi permetto di rispondere a enniusfirst.
1. Devo supporre che lei, per coerenza con quanto afferma,
proibirebbe subito anche alcol e tabacco, droghe fra le più
tossiche conosciute, e le 2 che fanno in assoluto più
malati e morti nel mondo.
2. sul concetto di schiavitù/dipendenza. E' un concetto
quanto mai "scivoloso", perché la dipendenza in sè non
significa nulla: infatti siamo tutti "dipendenti" da aria,
acqua, cibo, calore, relazioni umane, ecc. E siamo anche
"dipendenti" dai nostri oppioidi e cannabinoidi endogeni: se
venissero a mancare staremmo molto male. Anzi, non è
escluso che molti di quelli che diventano facilmente
dipendenti da eroina/oppioidi abbiano in partenza una
qualche disfuzione non riconosciuta del loro sistema
oppioide endogeno.
3. Il punto essenziale è che il proibizionismo sulle
"droghe" non ha mai funzionato, e ha da subito creato per
TUTTI, consumatori e no, molti più problemi, e molto ma
molto più gravi (dalle mafie del narcotraffico ai milioni
di morti per overdose o altri problemi legati alle droghe
del mercato nero), di quello in fondo banale che si
proponeva di risolvere.
4. con il proibizionismo, non pensi di essere garantito che
le persone a cui si affida non siano consumatori di
"droghe".
Forse i piloti di aerei di linea sono sottoposti a controlli
regolari, ma a parte la possibilità ben nota di aggirarli
in molti modi, certo non lo sono né i chirurghi né la
maggioranza degli altri cittadini.
Del resto, prima della proibizione ma anche dopo, la lista
dei "grandi personaggi" che hanno usato "droghe" senza
particolari problemi è infinita.
Qualche esempio?
Per gli oppiacei: Marco Aurelio, il cardinale Richelieu,
Thomas Sydenham (uno dei padri della medicina moderna),
Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Caterina di Russia,
Maria Teresa d'Austria, Pietro il Grande, Chopin, Goethe,
Darwin, Dickens, Ottone di Bismarck, Goya, Dostoevskij,
Tolstoj, Wagner, Andersen, Verne, Voltaire, Pushkin,
Picasso, Debussy, William Halsted (grandissimo
chirurgo!).
Per la cocaina: Sigmund Freud, Thomas Alva Edison, Paolo
Mantegazza, Emile Zola, Gabriele D'Annunzio, e 2 papi
(Leone XIII e Pio X) che scrissero lettere entusiastiche
all'inventore del Vin Coca Mariani. E non parliamo del
fulmineo successo mondiale della Coca Cola, che fino al 1903
conteneva cocaina!
28 luglio 2023 14:17 - enniusfirst
Il proibizionismo lancia un messaggio chiaro a chi lo vuol
intendere : abbiamo lottato per migliaia di anni a liberarci
dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, proibendolo, e
oggigiorno la lotta continua per preservare l’uomo dal
servaggio delle cose anche in presenza di … filosofie che
scambiano il capriccio, spesso suicida, per diritto.
La legalizzazione delle erbe magiche va respinta in quanto
al cittadino va garantita la massima sicurezza, ad esempio,
sia quando sale su di un aereo o necessita di un intervento
chirurgico al fine di evitare che un pilota o un medico
giustifichino il loro stato di drogati essendo la cosa
legale.
28 luglio 2023 12:20 - Claudio Cappuccino
Questa è l'ennesima dimostrazione della follia del
"proibizionismo".
Solo negli ultimi vent'anni, sono state inventate e immesse
sul mercato nero centinaia di "nuove droghe", nella maggior
parte mai studiate da nessuno sotto il profilo
farmaco-tossicologico e quindi potenzialmente ad alto
rischio.
Ora abbiamo anche l'invenzione dei profarmaci. Domani
chissà.
Vorrei ricordare che in origine, la proibizione era stata
inventata (in USA) pensando prima all'alcol (Prohibition
Party, 1869, Women's Christian Temperance Union, 1874,
Anti-Saloon League, 1893) e quasi contemporaneamente
all'oppio (molto usato dai cinesi immigrati in USA). Gli
USA, anche considerando il problema della diffusione
dell'oppio nell'allora poverissima Cina, problema
denunciato, soprattutto dai missionari cristiani, dopo le 2
scandalose "guerre dell'oppio" (1839 e 1856) scatenate
dall'Inghilterra, riuscirono a coinvolgere tutti i
principali paesi e nella Conferenza dell'Aja (1912) si
decise di "proibire" 4 sostanze (oppio, morfina, eroina,
cocaina) fino ad allora in libera vendita.
Gli USA e pochi altri paesi proibirono anche l'alcol.
Ben presto ci si accorse che il probizionismo aveva portato
a danni molto maggiori e più diffusi delle sostanze
proibite (nascita della grande criminalità organizzata) e
il proibizionismo sull'alcol fu cancellato.
Invece, per motivi che non si possono analizzare in poche
righe, fu mantenuta la proibizione delle altre sostanze. E
non solo, fu aggiunta prima la Cannabis (anni '940), poi
l'LSD (1966), poi le amfetamine (1971, prima in quasi tutto
il mondo erano in libera vendita!). E poi si continuò su
questa strada con tutte le "nuove droghe" che man mano
entravano in commercio.
Il risultato è quello che abbiamo visto, soprattutto dopo
la II Guerra Mondiale.
L'uso di droghe si è diffuso in tutto il mondo,
coinvolgendo soprattutto giovani e giovanissimi (che prima
della proibizione non si sognavano nemmeno di comprare oppio
o morfina come facevano i "vecchi" più o meno malati) e
facendo milioni di morti e danni incalcolabili (corruzione,
mafie, ecc.) a consumatori e no.
Centinaia di nuove droghe sono state inventate, e le leggi
di proibizione hanno fatto fatica a stargli dietro.
Con il risultato finale che tutte le droghe "proibite" sono
in libera vendita ovunque, 24/7.
Che sono in genere sostanze impure, a volte infette,
pericolose per definizione e molto spesso dannose e anche
mortali.
Basti pensare ai 100.000 morti/anno fatti oggi in USA dai
derivati del fentanyl, un oppioide che si deve dosare a
milionesimi di grammo, e se si sbaglia dose, come qualunque
altro oppioide, uccide. E pensate che 1 chilo di fentanyl
equivale in termini di "dosi efficaci" a quasi 100 kg di
eroina, e non ha bisogno di oppio per essere prodotto (serve
1 tonnellata di oppio x fare 100 kg di eroina). Pensate voi
quali vantaggi offre una sostanza come questa per il
contrabbando: contrabbandare 1 kg di sostanza invece di
100!!!
E mi fermo qui.
Se il proibizionismo "anti-droga" non è la più colossale
follia di tutta la storia umana, datemi un esempio migliore.