@federico3781
Prima di tutto grazie della domanda!
Il tema dell'ESG è veramente molto importante e ci sarebbe
da scriverne molto più di un articolo (che in futuro
sicuramente farò).
Semplificando moltissimo si può distinguere due approcci al
problema:
- l'approccio che esclude
- l'approccio proattivo.
Se l'obiettivo che si desidera è NON investire in aziende
che investono in certi settori, se tali aziende sono quelle
classiche investire in ETF con il filtro ESG risponde al
problema in modo almeno grossolano.
Se invece l'idea è di investire SOLO in aziende che abbiano
un certo approccio ai temi della sostenibilità ambientale e
sociale, allora qui il problema è molto grosso e questo
costituisce di fatto un lavoro ancora più grande rispetto a
quello di analizzare le aziende al fine di trovare quelle
che aumenteranno di valore in futuro.
Questa seconda parte, se si desidera farla, va fatta con
l'aiuto di professionisti e aziende specializzate.
Esistono alcune SGR, come Etica SGR, che fanno questo. Come
tutte le cose, hanno vantaggi e svantaggi. So, anche per
esperienza diretta, che le intenzioni dei fondatori sono
sicuramente buone. La gestione del denaro per una massa di
persone, però, implica necessariamente dei compromessi che
possono andare bene per molte persone, ma possono creare
anche dei grandi limiti.
Un investitore che si pone questo genere di preoccupazioni
è necessariamente evoluto e deve investire prima ancora che
il suo denaro, molto tempo per comprendere tutta una serie
di questioni legate a questo aspetto se non vuole
"raccontarsela".
Per semplificare al massimo, un ETF con il filtro di
sostenibilità può essere un primo step, molto semplice.
Se invece si vuole affrontare seriamente il problema, si
deve investire molto, molto tempo.
Molto di più di quello che serve semplicemente per
investire in modo da massimizzare il rendimento in base ai
propri obiettivi di vita.
7 dicembre 2023 18:23 - federico3781
Egr. Dott. Pedone, leggo sempre i suoi articoli con
interesse. Verso la fine lei scrive: "La parte del
portafoglio destinata agli investimenti a lungo termine,
idealmente, potrebbe essere composta da un singolo ETF
diversificato su migliaia di titoli azionari e
obbligazionari. Questo rappresenta già un portafoglio
eccellente". È un consiglio che si sente ripetere spesso,
rivolto all'investitore poco esperto, ma comporta uno
svantaggio a cui nessuno sembra mai prestare importanza.
Ovvero, acquistando una quota di un simile ETF, di fatto sto
investendo in un pezzetto (anche se molto piccolo) di ognuna
di quelle migliaia di società quotate di cui si compone
quel portafoglio, quindi non ho alcuna possibilità di
selezionarne alcune e scartarne altre. Questo, per la
maggior parte dei risparmiatori, potrebbe non rappresentare
un problema. Tuttavia, per un investitore consapevole,
scegliere quali aziende finanziare o meno comporta aspetti
etici che vanno oltre la redditività dell'investimento,
esattamente come, in veste di consumatore critico, si può
scegliere di non acquistare prodotti o servizi offerti da
aziende che non si ritengono in linea con i propri valori e
principi. Si potrebbero citare vari esempi, da società
petrolifere o dell'industria del carbone (dal punto di vista
di chi è particolarmente sensibile alle questioni
ambientali), a società che operano nel campo della difesa e
degli armamenti, ad aziende che delocalizzano la produzione
in paesi in cui non vengono rispettati i diritti dei
lavoratori, ecc. Un ETF così diversificato sarebbe un
calderone unico in cui finisce di tutto, senza possibilità
di controllo e selezione.
Negli ultimi anni, per venire incontro a questa accresciuta
sensibilità da parte degli investitori, sono comparsi
prodotti finanziari che si fregiano del marchio ESG, ma c'è
da chiedersi innazitutto quanto sia affidabile questa
classificazione, con il rischio di greenwashing e
quant'altro. Si possono verificare poi situazioni
paradossali, per esempio nel caso di grandi società
petrolifere che hanno anche programmi di ricerca sulle fonti
alternative, tramite i quali riuscirebbero a rientrare nei
parametri, col rischio di trovarsele anche in un ETF che,
formalmente, adotta criteri di selezione ESG.
Per cui la domanda di fondo è: come può un investitore
consapevole diversificare abbastanza, senza rischiare di
finanziare involontariamente delle aziende con cui, per
motivi personali, non vuole avere a che fare?
7 dicembre 2023 16:33 - Alessandro Pedone
@emworr
Ci sono molti diversi libri di testo per investitori
principianti ma nessuno di mia conoscenza ha tutti gli
argomenti elencati.
Mi sento di consigliare i corsi on-line di Lorenzo Ippoliti
per investitori base.
E' possibile che nel 2024 daremo anche noi un servizio base
per investitori indipendenti nel quale pubblicheremo dei
video corsi.
Al momento, può anche utilizzare l'intelligenza artificiale
specialistica denominata Kappa (www.k-finance.it) che è
gratuita ed in beta e può semplicemente chiedere al chatbot
le informazioni che non le sono chiare.
Riporto un esempio di conversazione con Kappa.
Domanda:
Mi puoi spiegare i principali concetti da sapere sulla curva
dei tassi? Sono in investitore principiante e mi voglio
informare meglio.
Risposta:
La curva dei tassi di interesse, spesso chiamata curva dei
rendimenti, è un grafico che mostra i rendimenti (o
interessi) di obbligazioni con lo stesso rischio di credito
ma con diverse scadenze a una data precisa. Questa curva è
un importante strumento di analisi per gli investitori e gli
economisti poiché fornisce indicazioni sulle aspettative
future dei tassi di interesse e sull'andamento
dell'economia.
Ecco alcuni concetti chiave relativi alla curva dei
tassi:
Forma della curva: La curva dei tassi può assumere diverse
forme:
Positiva (normale): I rendimenti aumentano con l'allungarsi
della scadenza, indicando aspettative di crescita economica
e di inflazione.
Piatta: I rendimenti sono simili a prescindere dalla
scadenza, il che può indicare incertezza riguardo
all'andamento futuro dell'economia.
Invertita: I rendimenti a breve termine sono più alti di
quelli a lungo termine, situazione che storicamente è stata
associata a previsioni di rallentamento economico o
recessione.
Flattening e Steepening:
Flattening: Si verifica quando la differenza tra i
rendimenti a breve e a lungo termine diminuisce. Questo può
accadere quando i tassi a breve termine aumentano più
velocemente di quelli a lungo termine o quando i tassi a
lungo termine diminuiscono più velocemente di quelli a
breve termine.
Steepening: Il contrario del flattening, si verifica quando
la differenza tra i rendimenti a breve e a lungo termine
aumenta.
Inversione della curva: Si verifica quando i rendimenti a
breve termine sono più alti di quelli a lungo termine.
Questo fenomeno è considerato da molti come un anticipatore
di recessione economica.
Relazione con la politica monetaria: I tassi di interesse a
breve termine sono influenzati dalle decisioni delle banche
centrali (ad esempio, la Banca Centrale Europea), mentre i
tassi a lungo termine sono più influenzati dalle
aspettative di inflazione e crescita economica.
Rendimento nominale e reale: Il rendimento nominale è il
tasso di interesse indicato sul titolo, mentre il rendimento
reale tiene conto dell'inflazione. È importante considerare
entrambi quando si analizza la curva dei tassi.
Impatto della valuta: La valuta in cui sono denominati i
titoli di debito può influenzare la curva dei tassi,
soprattutto in un contesto internazionale dove le
aspettative di inflazione e i tassi di interesse variano da
un paese all'altro.
Per ulteriori approfondimenti su come la curva dei
rendimenti possa anticipare una recessione, puoi visitare il
seguente URL: Curva dei rendimenti e recessione.
--------
Può chiedere a Kappa tutto quello che vuole e poi chiedere
ulteriori approfondimenti.
7 dicembre 2023 11:46 - emworr
Articolo come sempre ordinato e ben strutturato.
Esistono a sua conoscenza dei testi facilmente reperibili
dove vengono illustrati chiaramente gli argomenti elencati
nella prima parte dell'articolo?
Cioe'
- Conoscenza delle diverse tipologie di rendimento:
semplice, composto, nominale e reale.
- Differenziazione tra le principali categorie di strumenti
finanziari: obbligazioni, azioni, derivati.
- Distinzione tra strumenti finanziari e prodotti
finanziari.
- Comprendere il funzionamento base dei principali prodotti
finanziari.
- Differenza tra prodotti finanziari e servizi
finanziari.
- Comprensione dei costi associati ai prodotti e servizi di
investimento.
- Nozioni pratiche sulla negoziazione di titoli sui mercati
finanziari: tipologie di ordine, il book, i diversi mercati
di negoziazione.
- Distinzione tra gestione attiva e gestione passiva o
indicizzata.
- Relazione inversa tra tassi di interesse e prezzi delle
obbligazioni.
- Nozioni sul rischio di credito e i rating.
- Comprendere la curva dei tassi di interesse.
- Differenze tra obbligazioni a tasso fisso, variabile e
indicizzato all'inflazione.
- Nozioni sull'impatto della valuta negli investimenti
finanziari.
- Comprendere l'investimento in azioni.
- Come diversificare i portafogli finanziari.
- Nozioni sulla scelta degli ETF.
- Realistiche aspettative sui rendimenti e le fluttuazioni
di azioni e obbligazioni.
- Nozioni sulle principali tecniche di ribilanciamento del
portafoglio.
- Nozioni sulla teoria dei mercati finanziari.
7 dicembre 2023 9:05 - Alessandro Pedone
@Cum grano salis
Grazie per il feedback.
La metafora tennistica è ottima e c'è anche un autore,
Charlie Ellis, che ne ha fatto un bel libro per investitori
dal titolo "Winning the Loser’s Game".
L’ispirazione per il suo lavoro è venuta da un testo di
Simon Ramo, “Extraordinary Tennis for the Ordinary Tennis
Player“.
Ramo, un imprenditore e ingegnere americano, ha testato la
sua teoria del “gioco del perdente” nel tennis in un
modo tanto semplice quanto geniale: invece di contare i
punti nel modo tradizionale, ha contato i punti vinti
rispetto a quelli persi. Ha scoperto che nel tennis
professionistico, l’80% dei punti è vinto grazie a colpi
eseguiti magistralmente; nel tennis amatoriale, l’80% dei
punti è perso a causa di errori non forzati. I giocatori
professionisti giocano un “gioco del vincitore”, mentre
gli amatori giocano un “gioco del perdente”.
La conclusione di Ramo è stata chiara: per vincere nel
tennis amatoriale, basta evitare gli errori. È sufficiente
essere prudenti, mantenere la palla in gioco e lasciare che
l’avversario si sconfigga da solo.
Il mondo degli investimenti è simile al tennis amatoriale.
Anche qui si gioca un “Loser’s Game”, un gioco in cui
si compete contro il gioco stesso (in questo caso, i
mercati), e si progredisce più evitando gli errori che
grazie a una particolare abilità.
Per quanto riguarda la domanda sulla parte "aspirazionale"
degli investimenti... sì. In astratto un ETF Life Strategy
può essere tutto quello di cui si ha bisogno. Se non si
desidera fare un portafoglio diverso, si deve avere una
buona ragione, ovvero ci si deve dare una strategie e
motivarla.
Ma ne parlerò nei prossimi articoli della serie.
6 dicembre 2023 12:20 - Cum grano salis
Grazie per le perle di saggezza finanziaria dispensate. Ramo
docet con la metafora tennistica: lo 80% dei punti è perso
a causa di errori non forzati. Anticipando la prossima
“puntata”, mi chiedevo se per la quota parte di
investimento a lungo termine diversificata si possa
considerare semplicemente uno strumento come ETF Vanguard
LifeStrategy a cui delegare di fatto l’onere
dell’attività di ribilanciamento. Grazie ancora.