x gilmito. Giuste e precise preoccupazioni... ma quello che
proponi, oltre ad osservare come fanno altrove (che non è
secondario...) non è chiaro. Soprattutto quando dici che
occorre intervenire.... non lo fanno per svariati motivi.
L'Ultimo e' simile alle tue preoccupazioni, tutti quelli
prima è che le corporazioni hanno un prezzo politico
(inclusa l'esistenza di Ivass e il suo simpatico, quando
funzionale al regime, presidente Signorini). In questo, la
formalizzazione di una sorta di provocazione che auspico,
quanto mai farebbe discutere del problema e non dovremmo
rassegnarci ai soliti mutismi e le solite associazioni che
urlano contro i rincari chiedendo a babboStato che faccia
qualcosa.
13 dicembre 2023 20:32 - Filanto_051
Sono d'accordo con Lei, sig.Maxia; le compagnie R.C.Auto ne
hanno sempre approfittato, da quando esiste l'obbligo ad
assicurarsi, mentre il povero utente della strada é ancora
costretto a subire varie 'angherie' da parte delle
compagnie, che hanno 'il coltello dalla parte del manico'
grazie a leggi introdotte negli anni '70;
13 dicembre 2023 10:03 - gilmito
Caro Vincenzo, spero non ti disturbi la seconda persona, ma
il tuo articolo, apprezzabile nell'analisi della prima
parte, è invece almeno inopportuno nella prospettiva di
soluzione e nella conclusione.
Ci riporterebbe intanto a prima del 1970, anno in cui fu
istituito l'obbligo di contrarre la RCAuto poi entrato in
vigore nel Giugno dell'anno dopo, quindi quando il parco
circolante era assai meno importante e conseguentemente la
sinistrosità era meno frequente.
Ma a parte le considerazioni prettamente tecniche, la
copertura assicurativa della RC (nel suo più ampio
concetto), è senz'altro un segno oltre che sicurezza per
tutti i cittadini di essere risarciti del danno subito, è
anche un passo in avanti dal punto di vista civico.
Infatti invito a valutare quanto tu affermi: eliminare oggi
(come ieri) l'obbligo della RCAuto, avrebbe come sostanziale
conseguenza, l'abbandono da parte di una gran parte di
utilizzatori di veicoli a stipulare questa tutela e
l'effetto sarebbe il caos.
In primis per chi ha subito il danno che dovrebbe (il
condizionale è d'obbligo) farsi risarcire direttamente da
chi glielo ha provocato e dopo, naturale conseguenza,
l'intasamento (come se non ce ne fosse già fin oltre il
tollerabile) della procedura giurisprudenziale civile e
ammesso ci sia solvibilità del danneggiante, si può
preventivare (ottimisticamente) una tempistica di 6/7 anni?
Ed inoltre, nel caso sia lo Stato a doversi sobbarcare
codesto "costo", hai la vaga idea di quale entità il
cittadino contribuente sarà oltremodo tassato?
E non vorrei così passare dalla padella alla brace...
Valutando anche l'efficienza di una neo-struttura
dedicata.
Con tutto questo, concordo sul fatto che il "sistema" debba
essere rivisto e di molto: è infatti inaccettabile questo
ulteriore balzo del costo della RCAuto!
E' un'istigazione a delinquere...
La partita non è quindi facile da giocare, ci sono
implicati molti attori: compagnie di assicurazione,
autoriparatori, patrocinatori, di cui gli avvocati fanno la
parte del leone, medici di una parte e dell'altra...
Una possibile soluzione, forse potrebbe essere lasciare a
carico del danneggiante una somma del risarcimento: almeno
€ 1.000 o una percentuale con un tetto massimo, ma è
pericoloso in quanto è come alzare l'asticella e sfidare
quindi a suo superamento.
Più probabile quindi una vera e totale revisione del
sistema oggi utilizzato dalle compagnie e vedere come fanno
oltre l'arco alpino, Svizzera ad esempio o anche per restare
nella CE, Germania dove tra l'altro c'è un efficace sistema
antifrode.
Ma si sa, l'erba del vicino è sempre più verde...
Però nello specifico è anche vero e tanto!
Un saluto.
13 dicembre 2023 9:15 - RASFREE
Il libero mercato un po' selvaggio in un paese come
l'Italia dove ogni tutela dei consumatori ha procedure
burocratiche lunghe e costose sarebbe dannoso per le vittime
ed un favore ai furbi che da noi abbondano. Forse un maggior
controllo indipendente sulle assicurazioni potrebbe ottenere
maggiori vantaggi per i consumatori.