credo che occorra vivere coi piedi in terra e non in un
mondo ideale in cui tutti vivono in pace con, di
conseguenza, vedere intorno i corpi che cascano e continuare
ad essere come l'omino della finestra di piazza San
Pietro.
Hai scritto della kippà, che è pericolosa... guardati
intorno, sono pericolose tutte le ostentazioni religiose. Se
ostenti lo fai a tuo rischio e pericolo. Ma lo Stato
dovrebbe intervenire per impedire le occasioni.... ecco la
logica del divieto (crocifisso incluso)....e non mi pare una
lotta da poco...
18 ottobre 2024 13:19 - Annapaola
Non penso che la faccenda della piscina a Figline come in
altri luoghi d'Italia possa innescare una separazione
donne/uomini nelle scuole, sui treni o altrove.
Il discorso di Donvito Maxia è quello che fanno in Francia
dove sono proibiti appunto i simboli religiosi, compreso il
velo islamico.
Ma siamo sicuri che questa politica, nella stessa Francia,
favorisca l'integrazione e il rispetto reciproco tra
cristiani, atei, ebrei, islamici e altre fedi?
Di sicuro una politica del genere personalmente non la
voglio proprio. Desidero che ci conosciamo e riconosciamo
per quello che siamo globalmente e ci sia libertà di
portare un crocifisso al collo, la kippà il velo islamico,
il turbante e così via.
A proposito di kippà oggi è pericoloso portarla, perché
c'è un'ondata di antisemitismo assurda, ingiusta, deprecata
e deprecabile che impedisce la pacifica convivenza di tutti
- cittadini italiani e non - nella nostra società.
A proposito di scuola, mi pare che per la frequenza di
bambine e ragazze islamiche non ci sia alcuna
difficoltà.
Sono bene inserite e bene accolte col velo o senza.
L'integrazione non si può forzare. Hai i suoi tempi, ma
garantisce una convivenza pacifica
fra noi che abitiamo in questo Paese.
Ci dobbiamo accogliere gli uni gli altri per quello che
siamo coi nostri usi e costumi, senza pretendere
l'assimilazione che noi per primi non vorremmo se ci
trovassimo in un Paese straniero.