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10 giugno 2003 0:00 - max
Le osservazioni del Direttore sono ineccepibili, e mi trovano daccordo. Ma un paio di osservazioni credo siano necessarie. Sono personalmente favorevole al si', perche'avviare un procedimento di esproprio per pubblica utilita', e' comunque un'operazione non immediata ed alla quale -in base alla l.241\'90- il cittadino ha comunque la possibilita' di partecipare. La funzione "deterrente", e' stata cosi' raggiunta, e se l'azienda e' intenzionata a collocare un'installazione, oggettivamente superflua, il privato avra' una freccia in piu' al suo arco per far valere i propri diritti.
Ricordo inoltre, che l'eventuale vittoria del SI', e la conseguente abrogazione della norma, provochera' un vuoto legislativo- come sostenuto dalla Corte Costituzionale nella sentenza di accoglimento del quesito -che il legislatore dovra' in ogni caso colmare".. l'esistenza di una disciplina di dettaglio della servitù coattiva di elettrodotto, non investita dal quesito stesso, rispetto alla quale "si produrranno, eventualmente, i normali effetti caducatori o di adattamento, la cui individuazione esula dai compiti di questa Corte.."(sent.44,2003)
Quanto alle emissioni degli elettrodotti, il risultato della "non proliferazione" indiscriminata, consentirebbe un migliore monitoraggio su un etere ormai "carico" (non scordiamo le controversie relative alle installazioni delle antenne dei telefoni gsm, o quelle che sorgeranno per i neonati wi-fi o per tutti i "ponti" per le nuove tecnologie wireless) che le innovazioni tecnologiche recenti non hanno ancora consentito in pieno.
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