Vorrei rivolgere i miei sentiti ringraziamenti a Primo
Mastrantoni per il suo giudizio avverso alla direttiva
comunitaria n. 1019/2002. Finalmente una voce fuori dal coro
di chi crede che un contadino che dichiara all'Unione
Europea quanto faticosamente prodotto con le sue stesse
mani, possa "creare", in casa, certi miscugli
d'olio e spacciarli per puro olio extravergine
d'oliva. Questa normativa penalizzerà
pesantemente i piccoli produttori (aziende agricole a
conduzione familiare MONO-REDITTO con un massimo di 200
piante), costringendoli a conferire le olive ai grossisti
(Ammasso volontario!) ad un prezzo bassissimo (attualmente
50 euro/quintale, ma la tendenza è al ribasso). Vorrei
capire chi difende i diritti sacrosanti di chi con lealtà,
con amore, con esperienza e professionalità produce un olio
extravergine di altissima qualità, da decenni e purtroppo
per mancanza di mezzi non può far eseguire analisi
costosissime sul suo prodotto. In ogni caso, se il
piccolo produttore deve sparire a causa della decisione di
un governo, allora, mi pare giusto che quest'ultimo si
accolli anche il loro possibile danno finanziario arrecato
dall'applicazione del suddetto regolamento. La
normativa in questione colpirà indirettamente anche il
consumatore che acquisterà, compreso nel prezzo
dell'olio, anche il contenitore da 5 litri NON
RIUTILIZZABILE! (Dov'è finita l'ecologiia?).