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25 maggio 2004 0:00 - gianluca
Sono un operatore sanitario che soffre di allergie, soprattutto nei mesi di agosto-settembre in coincidenza con la fioritura dell'ambrosia e per ani ho preso gli antistaminici con risultati soddisfacenti ma conm effetti collaterali importanti.
Da tre anni sto perndendo un rimedioo omeopatico e vi assicuro che ho risolto i miei problemi senza avere le controindicazioni degli antistaminici (per esempio la sonnolenza).
ho avuto modo di trattare altri disturbicon l'omeopatia con risultati validi senza controindicazioni. L'unico neo è quello di riuscire a trovare un buno medico omeopata. La medicina serve per guarire e purchè il sistema funzioni, senza danni al malato, non vedo ragioni per impedirlo o delegittimarlo.
Cordiali saluti
24 maggio 2004 0:00 - Annapaola
Mi sembra giusto testimoniare che con me, e non per disturbi alternativi (tracheiti continue per oltre un anno con rischio di diventare bronchiti), l'omeopatia ha avuto effetti benefici. E anche senza alcuna proibizione di tipo alimentare. A parte le due o tre cose che proprio non vanno d'accordo con i rimedi omeopatici, fra cui la menta, non mi fu tolto neppure il caffè. La cura fu lunga, circa sette mesi, con un rimedio solo (il simillimum), dopo di che non ho avuto più noie, e sono passati più di dieci anni. Le visite, solo un paio, da una dottoressa laureata ovviamente in medicina molto brava e onesta (rilasciava la ricevuta fiscale senza che le venisse neppure chiesta e prendeva una cifra contenuta).
Per conto mio ho approfondito un po' la questione e mi sembra che l'approccio omeopatico, in mani serie e accurate, possa risolvere molti disturbi con una spesa limitata (i rimedi omeopatici costano molto meno dei farmaci tradizionali) e un minore impatto sull'organismo, che aiutano a riequilibrare e non avvelenano da una parte mentre curano dall'altra. Per non parlare dell'approccio del medico al paziente che è globale, si riferisce cioè all'intera personalità, e non fa a pezzi l'individuo: i polmoni di qua, i piedi di là, il cuore da una parte e i reni dall'altra....Come se non si fosse un tutt'uno in cui ogni cosa è in relazione con ogni altra.
Con tutto ciò, chi crede nella medicina allopatica fa bene a rivolgersi ad essa che ha anche i suoi meriti, ma per favore, non banalizziamo gli altri approcci; quello che conta è che una persona guarisca dai disturbi che la tormentano, senza, possibilmente, incappare in altri. E, su questo punto, l'omeopatia qualcosa da dire ce l'ha. Non si sa come funzionano i rimedi omeopatici? Chi vuole essere degno del nome di scienziato si impegna a indagare e non liquida la faccenda con battutine sarcastiche o peggio col disprezzo del prossimo. Non tutto risponde alle medesime leggi. A livello subatomico, ad esempio, non valgono le leggi della fisica di Newton. E allora?
24 maggio 2004 0:00 - Enrico Panzi
Il tribunale si e' dovuto esprimere solo perche' Piero Angela era stato citato in giudizio dagli omeopati. In attesa di potersi curare da stregoni e druidi (dato che, per millenni, l'88% della popolazione dichiarava di averne avuto effetti benefici), ricordo che le medicine alternative sono ottime per le malattie alternative. Cordialita'.
24 maggio 2004 0:00 - axl
l'effetto placebo dell'omeopatia è senza dubbio verificabile.
Anzi in numerosi studi si è già provata la sua validità.
lo dico come psicologo, nonchè come forte sostenitore di cure alternative ai medicinali classici.
basti pensare a la formazione lacunosa di numerosi medici, che magari da anni continuano a prescrivere i soliti due tre medicinali a pazienti che non avrebbero bisogno di nulla. proprio in questi casi,un pò di acqua e zucchero(sotto forma di medicinale...),non farebbe male e anzi eviterebbe l'eventuale dipendenza(per lo meno psicologica)di questi farmaci.
24 maggio 2004 0:00 - Massimo
Rispondo al sig. Mastrantoni
Sono contrario a tutto ciò che non ha una risposta scientifica, ma, sono anche daccordo che non debba essere un giudice, bensì una struttura scientifica a decidere la validità di un prodotto farmaceutico o simili. Detto questo, personalmente la sola volta che mi è stata prescritta una cura omeopatica, questa era accompagnata da una dieta tipo: niente caffe, zucchero, pane, formaggio, carne rossa, vino, alcolici, fumo mi avevano, bontà loro, lasciata aperta la voce "donne": A questo punto stavo benissimo, ma quanto centra in tutto ciò l'omeopatia? Mi riferisco ovviamente a quell'88 per cento di soddisfatti. (non sono un medico, quindi ciò che dico è solo frutto di un personale modo di vedere le cose e meno male che non pensiamo tutti allo stesso modo).
Cordiali saluti
Massimo
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