Sono un operatore sanitario che soffre di allergie,
soprattutto nei mesi di agosto-settembre in coincidenza con
la fioritura dell'ambrosia e per ani ho preso gli
antistaminici con risultati soddisfacenti ma conm effetti
collaterali importanti. Da tre anni sto perndendo un
rimedioo omeopatico e vi assicuro che ho risolto i miei
problemi senza avere le controindicazioni degli
antistaminici (per esempio la sonnolenza). ho avuto
modo di trattare altri disturbicon l'omeopatia con
risultati validi senza controindicazioni. L'unico neo è
quello di riuscire a trovare un buno medico omeopata. La
medicina serve per guarire e purchè il sistema funzioni,
senza danni al malato, non vedo ragioni per impedirlo o
delegittimarlo. Cordiali saluti
24 maggio 2004 0:00 - Annapaola
Mi sembra giusto testimoniare che con me, e non per disturbi
alternativi (tracheiti continue per oltre un anno con
rischio di diventare bronchiti), l'omeopatia ha avuto
effetti benefici. E anche senza alcuna proibizione di tipo
alimentare. A parte le due o tre cose che proprio non vanno
d'accordo con i rimedi omeopatici, fra cui la menta, non
mi fu tolto neppure il caffè. La cura fu lunga, circa sette
mesi, con un rimedio solo (il simillimum), dopo di che non
ho avuto più noie, e sono passati più di dieci anni. Le
visite, solo un paio, da una dottoressa laureata ovviamente
in medicina molto brava e onesta (rilasciava la ricevuta
fiscale senza che le venisse neppure chiesta e prendeva una
cifra contenuta). Per conto mio ho approfondito un
po' la questione e mi sembra che l'approccio
omeopatico, in mani serie e accurate, possa risolvere molti
disturbi con una spesa limitata (i rimedi omeopatici costano
molto meno dei farmaci tradizionali) e un minore impatto
sull'organismo, che aiutano a riequilibrare e non
avvelenano da una parte mentre curano dall'altra. Per
non parlare dell'approccio del medico al paziente che è
globale, si riferisce cioè all'intera personalità, e
non fa a pezzi l'individuo: i polmoni di qua, i piedi di
là, il cuore da una parte e i reni dall'altra....Come
se non si fosse un tutt'uno in cui ogni cosa è in
relazione con ogni altra. Con tutto ciò, chi crede
nella medicina allopatica fa bene a rivolgersi ad essa che
ha anche i suoi meriti, ma per favore, non banalizziamo gli
altri approcci; quello che conta è che una persona guarisca
dai disturbi che la tormentano, senza, possibilmente,
incappare in altri. E, su questo punto, l'omeopatia
qualcosa da dire ce l'ha. Non si sa come funzionano i
rimedi omeopatici? Chi vuole essere degno del nome di
scienziato si impegna a indagare e non liquida la faccenda
con battutine sarcastiche o peggio col disprezzo del
prossimo. Non tutto risponde alle medesime leggi. A livello
subatomico, ad esempio, non valgono le leggi della fisica di
Newton. E allora?
24 maggio 2004 0:00 - Enrico Panzi
Il tribunale si e' dovuto esprimere solo perche'
Piero Angela era stato citato in giudizio dagli omeopati. In
attesa di potersi curare da stregoni e druidi (dato che, per
millenni, l'88% della popolazione dichiarava di averne
avuto effetti benefici), ricordo che le medicine alternative
sono ottime per le malattie alternative. Cordialita'.
24 maggio 2004 0:00 - axl
l'effetto placebo dell'omeopatia è senza dubbio
verificabile. Anzi in numerosi studi si è già
provata la sua validità. lo dico come psicologo,
nonchè come forte sostenitore di cure alternative ai
medicinali classici. basti pensare a la formazione
lacunosa di numerosi medici, che magari da anni continuano a
prescrivere i soliti due tre medicinali a pazienti che non
avrebbero bisogno di nulla. proprio in questi casi,un pò di
acqua e zucchero(sotto forma di medicinale...),non farebbe
male e anzi eviterebbe l'eventuale dipendenza(per lo
meno psicologica)di questi farmaci.
24 maggio 2004 0:00 - Massimo
Rispondo al sig. Mastrantoni Sono contrario a tutto
ciò che non ha una risposta scientifica, ma, sono anche
daccordo che non debba essere un giudice, bensì una
struttura scientifica a decidere la validità di un prodotto
farmaceutico o simili. Detto questo, personalmente la sola
volta che mi è stata prescritta una cura omeopatica, questa
era accompagnata da una dieta tipo: niente caffe, zucchero,
pane, formaggio, carne rossa, vino, alcolici, fumo mi
avevano, bontà loro, lasciata aperta la voce
"donne": A questo punto stavo benissimo, ma quanto
centra in tutto ciò l'omeopatia? Mi riferisco
ovviamente a quell'88 per cento di soddisfatti. (non
sono un medico, quindi ciò che dico è solo frutto di un
personale modo di vedere le cose e meno male che non
pensiamo tutti allo stesso modo). Cordiali saluti
Massimo