Non servirebbero nemmeno gli incentivi statali, ma i soldi
in più da dove verrebbero? Seguitemi nel ragionamento
porta a conclusioni inaspettate. Coibentare bene la
casa costa, come costa installare pannelli solari termici e
ancor più costano quelli fotovoltaici, ma pensateci costa
ancor più per esempio un piccolo pezzo di terra davanti a
casa dove mettere alberi che in estate facendo ombra
eviterebbero l'uso del condizionatore con conseguente
risparmio energetico. Bene, le strutture,
l'architettura e in generale gli impianti che hanno
costi di gestione bassi costano un qualcosa in più di
quelli più energivori e mediamente questo qualcosa in
più non lo si ha, perchè? perchè si è già speso tutto e
anzi di più (infatti ci si è indebitati a 20, alcuni
anche a 30 anni con un mutuo) per l'acquisto della
casa, la semplice casa senza tutta quella tecnologia che
poi ci farà risparmiare; il nocciolo è che quella casa
strapagata non vale costruttivamente tutti quei soldi,
infatti se chiedete ad un impresario edile quanto costa
(compreso il guadagno dell'impresario) costruire una
casa o un edificio in genere vi accorgerete che costa
circa la metà (forse anche qualcosa meno, diciamo un terzo)
del suo prezzo di mercato, ma allora la differenza dove
va? va proprio nel costo del tereno, dell'area
edificabile spinto in su dalla foga per l'investimento
nel mattone e dagli intrallazzi che si fanno per passare
terreni agricoli in edificabili, in altre parole dai soldi
(non trascurabili) richiesti in mazzette per trasformare
terreni agricoli in edificabili. Il consumatore ha un
ruolo fondamentale in quanto accettando l'acquisto delle
case ai prezzi correnti che sono circa il triplo avvalla
tutto questo sistema illecito, ai prezzi correnti si
dovrebbero esigere abitazioni stracoibentate e con una
serie di meccanismi atti ad un consumo quasi nullo di
energia o per lo meno all'autosufficienza (ma
tecnicamente è facile rendere energeticamente produttore
attivo un edificio, ovvero si potrebbero guadagnare soldi
con l'energia prodotta in surplus), ma c'è
l'euforia dell'investimento nel mattone, un fiume
di denaro che al posto di migliorare la qualità anche
energetica (stiamo parlando di energia, ma i parametri
possono essere molteplici e potrebbero essere riassunti
con un indicatore di abitabilità o vivibilità)
dell'edificio lo impoverisce e finisce nelle tasche del
politico che ha "reso" disponibile il
terreno. Bene, la prossima volta che comprate casa
magari come investimento vedete bene dove vanno tutti i
vostri presenti e futuri soldi, magari vorrete indirizzarli
dove più interessa a voi.
18 agosto 2004 0:00 - ganndalph
Giustissimo. Però, risparmiare costa. In altre parole: i
danni son sempre sulle spalle del singolo, i vantaggi sulle
spalle di lobby. Dovrebbe intervenire o stato, dando grossi
contributi per coibentare, rendendo accessibile una tale
operazione ai redditi *bassi*: grandissimo risparmio per il
sistema generale. Ma proponetelo con l'aria
"neoliberista" che tira oggi...! L'Europa
potrebbe intervenire, *se esistesse*(!), se vi fosse un
centro unico che regolasse la concorrenze non come
"autorithy", ma come *propulsore*. Tale centro
potrebbe avere accesso ai fondi europei che, per un motivo o
un altro, non sarebbero stati richiesti dalle varie nazioni.
A ciò si potrebbero aggiungere fondi per il risparmio
energetico. *Tutto questo sarebbe delegato alle
nazioni*, fatto che - finché resterà - renderà
l'"Europa" una parola o una cosa per
banchieri, ma *direttamente* da un centro europeo.
(cfr. questo blog:
http://europas-ubergang-alba.splinder.com/)