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20 agosto 2004 0:00 - Ivan Maistrelli
Non servirebbero nemmeno gli incentivi statali, ma i soldi in più da dove verrebbero? Seguitemi nel ragionamento porta a conclusioni inaspettate.
Coibentare bene la casa costa, come costa installare pannelli solari termici e ancor più costano quelli fotovoltaici, ma pensateci costa ancor più per esempio un piccolo pezzo di terra davanti a casa dove mettere alberi che in estate facendo ombra eviterebbero l'uso del condizionatore con conseguente risparmio energetico.
Bene, le strutture, l'architettura e in generale gli impianti che hanno costi di gestione bassi costano un qualcosa in più di quelli più energivori e mediamente questo qualcosa in più non lo si ha, perchè? perchè si è già speso tutto e anzi di più (infatti ci si è indebitati a 20, alcuni anche a 30 anni con un mutuo) per l'acquisto della casa, la semplice casa senza tutta quella tecnologia che poi ci farà risparmiare; il nocciolo è che quella casa strapagata non vale costruttivamente tutti quei soldi, infatti se chiedete ad un impresario edile quanto costa (compreso il guadagno dell'impresario) costruire una casa o un edificio in genere vi accorgerete che costa circa la metà (forse anche qualcosa meno, diciamo un terzo) del suo prezzo di mercato, ma allora la differenza dove va? va proprio nel costo del tereno, dell'area edificabile spinto in su dalla foga per l'investimento nel mattone e dagli intrallazzi che si fanno per passare terreni agricoli in edificabili, in altre parole dai soldi (non trascurabili) richiesti in mazzette per trasformare terreni agricoli in edificabili.
Il consumatore ha un ruolo fondamentale in quanto accettando l'acquisto delle case ai prezzi correnti che sono circa il triplo avvalla tutto questo sistema illecito, ai prezzi correnti si dovrebbero esigere abitazioni stracoibentate e con una serie di meccanismi atti ad un consumo quasi nullo di energia o per lo meno all'autosufficienza (ma tecnicamente è facile rendere energeticamente produttore attivo un edificio, ovvero si potrebbero guadagnare soldi con l'energia prodotta in surplus), ma c'è l'euforia dell'investimento nel mattone, un fiume di denaro che al posto di migliorare la qualità anche energetica (stiamo parlando di energia, ma i parametri possono essere molteplici e potrebbero essere riassunti con un indicatore di abitabilità o vivibilità) dell'edificio lo impoverisce e finisce nelle tasche del politico che ha "reso" disponibile il terreno.
Bene, la prossima volta che comprate casa magari come investimento vedete bene dove vanno tutti i vostri presenti e futuri soldi, magari vorrete indirizzarli dove più interessa a voi.
18 agosto 2004 0:00 - ganndalph
Giustissimo. Però, risparmiare costa. In altre parole: i danni son sempre sulle spalle del singolo, i vantaggi sulle spalle di lobby. Dovrebbe intervenire o stato, dando grossi contributi per coibentare, rendendo accessibile una tale operazione ai redditi *bassi*: grandissimo risparmio per il sistema generale. Ma proponetelo con l'aria "neoliberista" che tira oggi...!
L'Europa potrebbe intervenire, *se esistesse*(!), se vi fosse un centro unico che regolasse la concorrenze non come "autorithy", ma come *propulsore*. Tale centro potrebbe avere accesso ai fondi europei che, per un motivo o un altro, non sarebbero stati richiesti dalle varie nazioni. A ciò si potrebbero aggiungere fondi per il risparmio energetico. *Tutto questo sarebbe delegato alle nazioni*, fatto che - finché resterà - renderà l'"Europa" una parola o una cosa per banchieri, ma *direttamente* da un centro europeo.
(cfr. questo blog: http://europas-ubergang-alba.splinder.com/)
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