Silvia, il governo non può imporre i prezzi, ma stai
tranquilla che se applicheranno un rincaro del 100% (a me
sembra impossibile) non venderanno più niente.. certo, i
compratori devono dimostrare un minimo di buonsenso ed
elasticità, perchè se accettano tutto allora la colpa del
rialzo dei prezzi è loro e non degli esercenti. La
concorrenza è forte nella grande distribuzione, nessuno si
può permettere di raddoppiare i prezzi. (ma non è che
le promozioni prevedevano sconti del 50% in tal caso
aumentando del 100% si torna semplicemente al prezzo
originale)
ps: ma come mai questo intervento sui
prezzi è finito qui?
28 giugno 2005 0:00 - Silvia
Mia Madre lavora al conad all'interno di un centro
commerciale, indignata mi ha avvisato che la Cooperativa a
cui fa riferimento a mandato una circolare dove inponeva un
rialzo dei prezzi del 100% in seguito alle promozioni fatte
qualche settimana fa, per recuperare il fatturato
perduto! il 100%!!!!!!!!!!!!!!! ma lo stato vuol
fare qualcosa!???
21 giugno 2005 0:00 - Antonio Fradella
Non voglio impelagarmi in complesse e troppo articolate
disquisizioni di merito, che avrei anche difficoltà a
scrivere così di getto e che comunque sono altrettanto
valide rispetto a quelle di chi la pensa il contrario di me.
Solo alcune considerazioni generali. A prescindere dal
voto, non vi sembra che una materia così complessa e
delicata debba trovare altre sedi per essere disciplinata,
che non il furor di popolo? Non vi sembra che sia compito di
qualcun altro proporre e deliberare le leggi? Ci sono
migliaia di persone profumatamente pagate con indicibili
privilegi quasi medioevali che costano a tutti i cittadini
(paganti) fior di tasse. Sarebbe loro compito decidere. E
ritengo anche che tali soggetti debbano rispettare il
pensiero della maggioranza degli elettori, visto che sono i
ns rappresentanti. Se così non fosse, forse bisognerebbe
fare delle nuove elezioni e farci guidare da qualcuno più
rappresentativo. Un'ultima chicca: tutti gli
esponenti politici erano d'accordo su di una cosa; in
ogni caso la legge va cambiata. Bene, allora fatelo. Che
senso ha spendere milioni di euro per un Referendum se
comunque ed in ogni caso avete intenzione (come è giusto)
di cambiarla? Mi sembra uno spreco di denaro pubblico e qui
in Italia si fatica a capire che quelli sono soldi nostri!
20 giugno 2005 0:00 - Alex
x Mariagrazia: ottimo intervento, in alcuni aspetti sono
anche d'accordo ma continuo a credere che non sia utile
lo strumento referendario in quanto essendo solamente
abrogativo (e riguardando una legge su argomenti tanto
complessi) non può esprimere la vera volontà delle
persone, sempre che la stessa possa in realtà formarsi.
Sulla fecondazione eterologa tuttavia credo che il quesito
sia stato respinto non per ignoranza ma per convinzione; qui
ci sono limiti etici che vanno approfonditi e valutati (ma
non con un referendum). Non sono nemmeno
dell'avviso che si possa "cedere" ad un
ricatto tipo "siccome all'estero si può
fare.."; le scelte vanno prese sulla base delle proprie
convinzioni, non siamo noi a rispondere dell'estero.
21 giugno 2005 0:00 - FABRIZIO
Mi associo a chi ha fatto i complimenti all'intervento
di Maria Grazia.
In particolare apprezzo e
sottoscrivo le frasi:
"...In questi anni, i
referendum sono stati utilizzati dalle minoranza elettorali
per sconfermare la maggioranza parlamentare, e quindi
l'elettorato....."
e ancora:
"....Quindi il referendum (che è una richiesta di
sconferma del parlamento, ricordiamocelo bene) dovrebbe,
secondo me, essere riservato ai casi in cui 1) tutti gli
altri puntelli a difesa della democrazia sono
saltati....."
Pienamente d'accordo
e, come ho già avuto modo di scrivere, sono letteramente
sconcertato ed allibito dalla'acredine e
dall'aggressione che, su queste righe ma anche in altri
siti, sta continuando contro che ha deciso semplicemente di
esercitare il proprio diritto di rifiutare un voto
evidentemente strumentalizzato da parte di chi era
interessato a cambiare una legge fatta dal parlamento,
sbagliata se volete e fin che volete, ma LEGITTIMAMENTE
uscita dall'iter parlamentare.
E' come
per il bambino che non riesce a convincere il papà a
comprargli l'automobilina e che allora decide di
ricorrere al nonno (si sa, i nonni sono sempre più
inteneribili: " e dai, compragli sta macchinina"
..), dicevo, i bambini che ricorrono ai nonni per avere ciò
che il padre ritiene di non concedere, sono solo
capricciosi, e, non accettando l'autorità del genitore,
cercano una "scappatoia" a loro più comoda.
Cerchiamo di crescere e non restiamo bambini.... !
19 giugno 2005 0:00 - salvatore giannattasio
sono perfettamente d'accordo con Lei,l'astensione
non può mai essere una decisione democratica,ricordo una
canzone di Giorgio Gaber,mai troppo compianto,sottolineava
l'importanza della "partecipazione".Non sono
un addetto ai lavori ma ho l'impressione che molti
italiani non hanno più voglia di interessarsi ai veri
problemi della società ma curano gli aspetti futili che la
ns. beneamta televisione propina giornalmente.
Cordialità,S.G.
18 giugno 2005 0:00 - Mariagrazia Fasoli
Caro Alex "piccola minoranza che si troverà ad
emigrare o a finire nelle grinfie della mafia bianca per
colpa di una legge scema", significa che le persone
sterili o quelle che presentano un alto rischio di generare
figli con malattie geneticamante determinate sono una
minoranza. Ma, di solito ci tengono moltissimo ad avere
figli, e sani. Se gli impedisci per legge di farlo di solito
qualcuno si affretta a fargli la stessa proposta però
all'estero o fuori legge, proprio come succedeva con gli
aborti. Allora si arricchivano le cliniche inglesi e
cucchiaini d'oro italiani, altrimenti soprannominati
"mafia bianca", dal colore del camice. Se invece
si consente di affidarsi alle strutture sanitarie normali
(dove già vige il codice deontologico, e non il far west),
la coppia vi incontrerà qualcuno che prende un normale
stipendio qualunque cosa faccia e che non ci guadagna nulla
a incentivare l'intervento. Nessuno farà fretta o
impedirà di riflettere. Invece ora, mi dicono che, qui
vicino, c'è già un'agenzia di viaggi che offre
viaggio all'estero più intervento tutto compreso così
come si offrono viaggi all'estero per cure dentistiche.
Per tua informazione prima della legge 40 c'era
già il nostro codice deontologico non , ripeto, il far wes.
E hi non lo rispetta può essere radiato dall'ordine.
Ecco l' articolo 42 Fecondazione assistita
Le tecniche di procreazione umana medicalmente assistita
hanno lo scopo di ovviare alla sterilità. E'
fatto divieto al medico, anche nell'interesse del bene
del nascituro, di attuare: a)forme di maternità
surrogata; b)forme di fecondazione assistita al di
fuori di coppie eterosessuali stabili; c)pratiche di
fecondazione assistita in donne in menopausa non
precoce; d)forme di fecondazione assistita dopo la
morte del partner. E' proscritta ogni pratica di
fecondazione assistita ispirata a pregiudizi razziali; non
è consentita alcuna selezione dei gameti ed è bandito ogni
sfruttamento commerciale, pubblicitario, industriale di
gameti, embrioni e tessuti embrionali o fetali, nonché la
produzione di embrioni ai soli fini di ricerca. Sono
vietate pratiche di fecondazione assistita in studi,
ambulatori o strutture sanitarie privi di idonei
requisiti." Prima se qualcuno violava le norme
suddette veniva espulso dall'ordine se scoperto
altrimenti continuava così, ma senza guadagnarci molto.
Adesso se qualcuno viola le pasticciatissime norme di legge,
se scoperto, si farà un'interminabile processo
intasando ulteriormente la già catatonica giustizia penale.
Se non scoperto continuerà così, ma con molti più clienti
e, dato il rischio, guadagnandoci molto di più. Ecco
perchè la legge è scema. A mio giudizio naturalmente. Sul
resto sono d'accordo con te: l'astensione è una
scelta politica come un'altra e il quorum va mantenuto.
Mariagrazia
17 giugno 2005 0:00 - franco tizianel
Buongiorno, ho letto l'articolo per non farsi mettere i
piedi in testa, ma come puo' un cittadino ligio
alle leggi potersi difendere quando viene chiamato in
causa per motivi a lui non imputabili chiaramente. Sono
proprietario di una casa, da 15 anni lotto con la
Giustizia e ora la stessa giustizia mi chiama in
causa per errori commessi dall'amministrazione o del
giudice. sfratto esecutivo sospeso perche'
l'Ufficiale Giudiziario da loro mandato non aveva
le caratteristiche richieste e mi chiedono di produrre
memorie a difesa. Tutte le associazioni sono rimaste
indifferenti ad una palese albitraria violazione. Cosa
centro con errori della Giustizia. Solo
'ilgiornale' ne ha parlato con un articolo ma,
ripeto, nessuna Associazione se ne vuole interessare.
Chi è l'indifferente? Vogliate gradire i miei
migliori saluti. Franco Tizianel
16 giugno 2005 0:00 - Alex
Non capisco questa corsa a voler bollare come indifferenti o
pecore coloro che non si sono recati alle urne. Abbiate
rispetto per tutti, anche per chi HA DECISO di non andare a
votare. Non saranno tutti, ma una certa parte di sicuro
(almeno io ne conosco). Finitela di tirare gli elettori per
la giacchetta, è un lavoro oltretutto impossibile per
chiunque dal momento che non si sono espressi. I motivi
per non andare alle urne erano diversi (rifiutare il
referendum, bontà della legge attuale, indifferenza o
eccessiva complessità della materia), ed ognuno ha preso la
propria decisione in totale autonomia. Io piuttosto non
capisco, per un referendum abrogativo, che senso abbia
andare a votare NO (seppur del tutto legittimo), se non
aiutare chi vuol fare vincere i sì; chi vuol mantenere una
legge così com'è basta che non si presenti alle
urne. Riguardo ai referendum degli anni scorsi, una
volta erano battaglie di più alto livello, che
interessavano di più la popolazione e che non erano
tecnicamente complessi. Se dal 95 i referendum non
raggiungono più il quorum un motivo c'è, ma non
bisogna criticare chi non va alle urne, sono i promotori che
devono preoccuparsi di fare autocritica invece che accuse
assurde al sistema o alla gente che come pecora segue gli
appelli di qualcuno (peraltro ci sono sempre stati ma
chissà perchè le altre volte andavano bene ed erano
legittimi...)
"piccola minoranza che si
troverà ad emigrare o a finire nelle grinfie della mafia
bianca per colpa di una legge scema" cosa vuol
dire questa affermazione catastrofica? come si è già detto
in altri interventi, non tutto ciò che si può fare deve
essere ritenuto lecito, si tratta anche di tutelare
l'essere indifeso che si vuole mettere al mondo, che non
è un bambolotto che si desidera per qualche capriccio ma
una vita umana debole che non può dire la sua.
16 giugno 2005 0:00 - Mariagrazia Fasoli
Caro Vincenzo in parte la vedo così nera, e in parte no.
Adesso che i conti sono stati fatti , e che ho votato 4 sì,
ripropongo la domanda che feci alcuni mesi fa ad una delle
prime riunioni pubbliche sul referendum:perchè fare un
referendum su una legge prima di tutto sbagliata? Non
ingiusta, proprio sbagliata, nel senso che è tecnicamente
pessima, presenta dei profili di incostituzionalità ( tra
l'altro anche in articoli non toccati dal referendum
come l'attribuzione alle regioni della redazione di
linee guida di carattere clinico). Quando un argomento
è troppo difficile per i nostri asinissimi parlamentari li
facciamo correggere a furor di popolo? E da quando il popolo
è tenuto ad essere o tuttologo o irresponsabilmente
superficiale o fideisticamante fedele a qualcuno (preti o
medici non fa differenza: se voti perchè ti fidi di
qualcuno su qualcosa che non capisci sempre
"fedele" sei)? Non credo assolutamante che
gli astenuti fossero favorevoli alla legge 40. Se no, il
fronte del no non avrebbe cercato, con successo, di
annetterseli: gli sarebbe convenuta una bella vittoria del
no. Gli astenuti si sono rifiutati di scegliere tra la
minestra e la finestra o perchè preferivano l'arrosto,
che non era nel menu, o perchè non avevano chiaro cosa ci
fosse nella minestra e a che piano fosse la finestra.
Uscendo dalla metafora, il mio parere è che il referendum
abrogativo previsto dalla nostra costituzione NON E' un
plebiscito, caro ai Napoleonidi di ogni epoca, che lo amano
molto perchè lascia il manico del coltello in mano a chi
pone la domanda ( finchè gli interrogati non si incavolano
di brutto come è successo in Francia e in Olanda) .
L'uguaglianza dei cittadini, nel nostro ordinamento, si
realizza attraverso la rappresentanza parlamentare per lo
stesso motivo per cui in un tribunale non puoi difenderti da
solo e in farmacia non puoi comprare certi farmaci senza
ricetta medica: si vuole evitare il famoso regime
assembleare, oggi dilatato al massimo dalla TV et similia,
grazie al quale il popolo, divenuto folla, massa o, peggio,
pubblico, viene facilmente manovrato da chi fa la
propaganda/intortatura migliore. Mussolini docet et etiam
Berlusconus. Quindi il referendum (che è una
richiesta di sconferma del parlamento, ricordiamocelo bene)
dovrebbe, secondo me, essere riservato ai casi in cui 1)
tutti gli altri puntelli a difesa della democrazia sono
saltati ( per esempio attraverso una serie di stravolgimenti
nella costituzione di fatto rispetto a quella di diritto) e
non resta che rivolgersi alla sovranità popolare, sperando
in bene oppure 2) per qualche motivo il parlamento sceglie,
contro il sentire comune, una di due (solo due!) possibili
soluzioni su questioni di fondo che non richiedono nessuna
competenza perchè sono scelte politiche di base. Per
esempio, introduzione del divorzio: anche in Italia si deve
poter divorziare ? o lo stato italiano deve essere
l'unico ad adeguarsi alla Chiesa Cattolica? risposta del
popolo sovrano: "la prima che averte detto". Se
però gli avessimo chiesto 1) a chi vanno affidati i figli,
2) dopo quanti anni si divorzia , 3) se la colpa va
attribuita all'adultero 4) a chi va la pensione di
reversibilità se uno ha due o tre ex mogli 5) altri
particolari tecnici, non ho dubbi che si sarebbe rischiata
l'astensione in massa. In questi anni, i
referendum sono stati utilizzati dalle minoranza elettorali
per sconfermare la maggioranza parlamentare, e quindi
l'elettorato. Non a caso gli unici che hanno avuto
successo sono stati quelli del periodo peri-tangentopoli
quando il paese VOLEVA mandare a casa l'intera classe
dirigente ( non una parte..) in quanto la riteneva
responsabile, chi più chi meno, di sistematica corruzione e
tradimento dell'elettorato. Adesso s'è capito
che una classe dirigente di ricambio ormai non c'è e si
cerca di rieducare questa mandando a casa ora la destra ora
la sinistra, senza più cedere al ricatto del famoso
"turatevi il naso" . Non che si abbia un
gran successo: la maschiogerontocrazia degli ex giovani
sessantottini rampanti è tale che il muro di gomma potrebbe
essere il nuovo emblema nazionale insieme alla pizzaq e alla
Ferrari. Dovunque ci siano partiti aspiranti a vincere le
elezioni non si può quasi fare politica perchè a parlar
chiaro si perde l'occasione di intortare qualche
elettore in più e, ultimamente, gli elettori sono merce
rara.... Tutto ciò per concludere che, a mio
giudizio, i movimenti come l'ADUC sono la cosa migliore
per la democrazia purchè non puntino sui referendum ma sul
lavoro civico di base. Come si è visto per il federalismo,
per il femminismo, per l'ambientalismo, per il
maggioritarismo, per il liberismo, per l'europeismo, per
il patriottismo e per tutti gli altri ismi, poi i partiti
seguono a ruota e in massa senza grandi distinzioni di
schieramento, salvo mollare e/o vanificare tutto nei fatti
quando i movimenti, d'opinione o d'altro, felici dei
risultati, giustamente ma incautamente si riposano. In ogni
caso, su con la vita! Almeno si è discussso di un argomento
che altrimenti sarebbe rimasto un dramma privato: 10 milioni
di persone sono pur sempre qualcosa di importante per la
piccola minoranza che si troverà ad emigrare o a finire
nelle grinfie della mafia bianca per colpa di una legge
scema. E, in ogni caso, la legge è ancora scema quindi
basta applicarla perchè venga cambiata dai suoi stesi
autori. Mariagrazia Fasoli
16 giugno 2005 0:00 - roberto
bisognerebbe adottare la stessa indifferenza alle elezioni
politiche, ma in quel caso ti invitano, ricordandoti
l'obbligatorietà, ad andare a votare per questo o per
quel partito.E vai!!!!