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16 novembre 2008 0:00 - francesco
Ciao a tutti, volevo dire solo che. ricordo che prima si andava a far benzina con 5 mila lire....oggi nn credo che vai a farla con 2 € e 50 centesimi ma la fai con 5 €.... x nn parlare di un caffe' al bar, 1 € ma siamo pazzi
24 febbraio 2008 0:00 - alessandro antoci
il dato di fatto che si riscontra oggi é in effetti quello che con l` entrata dell` Euro i prezzi sono raddoppiati; se poi si agginge il rapporto inflazione, dal 2000 1 Euro in effetti vale oggi 2.250 lire circa. Se le cose fossero andate come dovevano andare, oggi dovremo avere 2 soluzioni: o i prezzi dovrebbero rispecchiare chiaramente il rapporto di spesa come con l`allora liretta, e cioé ciò che costava 100 lire, dovrebbe essere convertito in 0,50 Euro + la semplice inflazione, oppure i salari e gli stipendi dovranno seguire la stessa sorte dell` Euro! E cioé, di pari passo fare come hanno fatto i Commerciati, anziché 1000/1.500.000 di stipendi convertiti in 500/1200 Euro. oggi dovrebbero essere almeno 2400/3400 Euro, minimo!Oppure, un decreto legge che obbliga i produttori, gli importatori, i fabbricanti, i commercvianti, a praticare i prezzi ingiunti da un organo dello stato che controlla i prezzi all` origine! E chi non rispetta la legge, fuori dai coglioni, e a pedate nel culo! Sapete quanto costa un Kg. di Pane in Ticino,Svizzera? Da 2,30 a 3,90 Fr. maximo! tradotti in Euro= 1,4198 a 2,4074 Euro.E in Italia? Moltiplicate quello che costa x 1, 62 Fr., e vi stupirete della differnza! Sapete le arance di Sicilia che vendono in Italia al Mercato 2,90/3,50 Euro quanto danno al produttore? 0,15/0,20 al Kg.! Sapete quanto costano all` importatore i famosi Jeans di cui parlate? 2 Euro, trasporto compreso! e coi via. E allora? O lo stato carcera tutti i ladroni, oppure tutti, e dico tutti, dovranno pagare un stipendio ecquo, non fallirà nessuno.Perché? perché son tutti ladri, e guadagneranno ugualmente, anche se non proprio come adesso, a incominciare dallo Stato!
19 gennaio 2008 0:00 - FABRIZIO
Lo sconquasso che ha seguito l'avvento dell'euro ha varie e molteplici motivazioni e, purtroppo, tutte sommate in maniera negativa:

In primis, noi italiani, non eravamo preparati a passare da una valuta che aveva una definizioni molto accurata (alla lira) ad un'altra, fatta solo di centesimi e 20 volte meno accurata (alle 20 lire).

E mi spiego:

E' stato come, dovendo misurare lo spessore di un chiodo, anziché usare un calibro centesimale ci siamo ritrovati ad usare un ... metro da sarto !

Ho visto personamente tanti listini dei miei fornitori, prima in lire, passare all'euro con arrotondamenti spaventosi e tutti (ovviamente) in più.

Prezzi tipo, ad es. 350 lire, arrotondati a 20 cents.
oppure prezzi tipo 1700 lire arrotondati a 1 euro e cos' via.

Inoltre, molti sw gestionali, arrotondando al solo centesimo, hanno di fatto aumentato considerevolmente tanti prezzi che prima erano definiti alla lira, o alla frazione di lira !

E' poi subentrato un effetto psicologico di tendenza verso i grandi numeri e refrattanza verso i piccoli, mi spiego ancora meglio:

Se prima una cosa costava 1500 lire, quando andavamo a discutere coi fornitori di aumenti, trattavamo sulle singole lire e magari ci si accordava con aumenti tipo 1520, 1550 o al massimo 1600.

Con l'euro, le 1500 lire sono diventate tra la notte del 31 dicembre 2001 e il 1° gennaio de 2002 80 centesimi e alla fine del 2002 erano già 1 euro (+33%).

Successivi aggiustamenti avvenuti nei tempi succesivi hanno portato rapidamente l'euro a 1,20 , 1,50 e poi 2 euro e poi ancora di più.....

Se ci fosse stata ancora la lira, quel prezzo di 1500 lire oggi sarebbe giunto probabilmente a 2000 lire, invece é di 3 euro !!!

Se nel 2001 un nostro bravo operaio guadagnava ben 2 milioni (che erano un buono stipendio), oggi, dopo 6 anni, guadagna 1.100 euro con un aumento in 6 anni del 10% totale, quale unico effetto dei contratti collettivi e di 3 scatti di anzianità !!!

Perdendo praticamente dal 30 al 40 % di potere di acquisto al lordo degli aumenti, oppure il 40-50% al netto degli stessi.

E va tenuto conto che nelle aziende, nelle industrie, come dove io lavoro da anni, le battaglie degli uffici acquisti sono state autentiche guerre volte a contenere l'aumento dei prezzi al fine di non stravolgere i costi di produzione e i listini.
Cosa che avrebbe messo fuori mercato tutte le aziende italiane (e che a molte é comunque successo).

Vi invito a verificare il costo di una vettura media tra il 2002 e oggi e potrete vedere che non é certo raddoppiato.

Ma, ahimé, la stessa cosa non é stata possibile nella grande casistica di artigiani, professionisti, negozi ecc. verso noi, debolessimi clienti privi anche della seppur minima forza contrattuale e senza neppure la possibilità di rivolgerci ad altri "fornitori" stante il fatto che molti ordini e professioni hanno di fatto creato cartelli "reali o virtuali" con prezzi pressoché unificati.

E che l'euro venga costantemente misurato col "metro da sarto" lo vediamo sopratutto nelle piccole spese quotidiane dove le mille lire vengono sempre di più allineate all'euro.
Spese come il caffé, il pane, il latte, il biglietto del bus, l'insalata, la frutta, il giornale, ecc.

A che serve sentirsi dire che un lettore DVD costa meno di 40 euro?
O che un TV LCD o al plasma in 4 anni é passato da 10.000 a 1000 euro ?
Non mangiamo mica i DVD e neppure compriamo 1 televisore all'anno.

In compenso, quotidianamente prendiamo il bus, mangiamo, beviamo, facciamo colazione e poi, ahimé, abbiamo bisogno spesso dell'elettricista, dell'idraulico, del muratore o dell'imbianchino.

Concludo:

Quello che é capitato da noi, vorrei rassicurare tutti, é avvenuto anche in Francia, in Germania e in altri paesi.
Certo, in alcuni paesi é stato meno evidente rispetto a noi ma solo percé questi paesi erano già aabituati a maneggiare i centesimi, mentre noi no !

Lo si poteva evitare ?
Credo proprio di no, anche nettendo il doppio prezzo, come peraltro molti iper ancora mettono.
Forse lo si poteva mitigare ma sarebbe comunque avvenuto.
Colpa di Prodi che non ha saputo gestire il cambio ? Forse !
Certo, un cambio a 1000 lire avrebbe permesso una miglior comprensione dei valori, ma non avrebbe evitato gli aggiustamenti successivi.
Il fatto é che prima avevamo in tasca le monete da 10, da 20, da 50 e da 100 lire e ce le tenevamo care, e gli aggiustamenti si facevano con valori simili.

Oggi abbiamo si in tasca i centesimi, i 10, i 20 e i 50, ma spesso li "buttiamo" sul bancone del bar come se rifiutati psicologicamente dimenticando il loro vero valore.
Quindi colpa anche nostra !

Colpa di Berlusconi che non ha vigilato?
Ma se il vostro idraulico vi chiedeva prima 30 mila lire in nero e oggi vi chiede 30 euro, sempre in nero, chi volete che vigili ?

Lanci una pietra chi é senza peccato, cioé chi, di fronte al meccanico, all'idraulico, al muratore, non ha mai detto:
"Non voglio la fattura, mi faccia pagare meno possibile !"

Se queste categorie evadono, lo fanno molto spesso perché istigati da noi che per primi non vogliamo pagare l'IVA sulle prestazioni.

Vi assicuro che se chiedete la fattura al muratore, questi ve la fa, ovviamente gli dovete pagare il 20% di iva che lui deve versare allo stato !

Morale:
L'euro c'é e ce lo teniamo.
Quello che é successo ormai é successo.

Una speranza ?
Che in un paese con libero mercato, sia il mercato stesso a riequilibrare una bilancia oggi fortemente squilibrata tra 2 categorie di persone:

Chi si può aumentare gli stipendi a proprio piacimento e chi invece é costretto a fare i conti col mercato e col suo stipendio.

Tra i primi ci sono appunto i professionisti, gli artigiani e..... i politici !
Professionisti ed artigiani, a lungo insistere con prezzi alti, potrebbero trovarsi prima o poi.... senza clienti.

I politici invece.......
...potrebbero trovarsi un popolo alla fame che inizia prima con le barricate e poi.......................
beh, fate voi !
19 gennaio 2008 0:00 - Antonio
Potere di acquisto dell'euro. La colpa è dei commercianti, la colpa è della mancanza di controlli,la colpa è della destra e pure della sinistra,torniamo alla lira etc. etc..Perchè non si analizzano le cose IMPARZIALMENTE? L'euro ha creato uno sconquasso in ITALIA!SOLO in Spagna INIZIALMENTE si è visto il problema.Allora ricordo come sono andati I FATTI:l'Italia doveva entrare per forza nell'area euro. In quel momento eravamo nell'era post-tangentopoli.Al governo la sinistra:l'industria italiana ERA AL COLLASSO, i commercianti PURE, le tasse fioccavano senza recuperare ALCUNCHE' dalle tangenti.Se non ci si crede basterebbe controllare le chiusure delle partita IVA in quegli anni.Zone altamente industriali come Vazia(Rieti),Pomezia(Roma)rase TOTALMENTE al suolo e tutto il resto a bocconi.Piccoli e grandi(Texas Instruments compresa!).Unica nuova speranza il Superenalotto e 8 o 9 Lotterie inserite in Finanziaria.A tal punto arriva l'euro:immediatamente tutti (STATO COMPRESO)applicano il cambio stabilito solo agli stipendi, il resto raddoppia tutto.Minimo raddoppia,se non decuplica.Tutti piangono, ma il mercato si muove ugualmente. Se una casa a Roma costa 500.000 euro è UNICAMENTE perchè qualcuno la compra!!Quì si chiacchiera e basta.La benzina costa tanto. E' colpa dell'euro?Forse, ma ci paghiamo ancora ANCHE sopra il terremoto del Belice e la guerra di Abissinia!!Perchè nessuno dice nulla e incolpa a turno Prodi o Berlusconi? Siamo NOI i primi colpevoli che parliamo e basta soltanto pensando ai propri affari o a mostrandosi piu' furbi degli altri! Ecco il risultato! O è colpa dell'euro?
18 gennaio 2008 0:00 - rosario
Tra qualche anno vedremo cittadini onesti assalire in gruppo i centri commerciali per la fame.
Io ci sto, vengo anch'io.
18 gennaio 2008 0:00 - GEnrico
Rosario, se la camicia Benetton costava 40.000 lire e oggi 54 euro, non bisogna rimpiangere la lira, ma rimpiangere i commercianti onesti (se mai ci sono stati: vedi il film "I tartassati" con Toto' e Fabrizi), i controlli seri che non ci sono stati e boicottare quelli come Benetton e la sua catena di negozi che impunemente hanno potuto aumentare il prezzo della camicia del 160%!
18 gennaio 2008 0:00 - per Topesio
a dire il vero i casini per l'Argentina sono iniziati quando, tira che ti tira, si era arrivati a cambiare il Peso con il Dollaro in rapporto 1 a 1; gli argentini cominciarono a cambiare i loro Pesos in Dollari (ritenendola una moneta più stabile) mettendo in difficoltà le banche; poi ci fu il congelamento dei conti per ritardare il collasso ed il resto è quello che sappiamo.
Direi che con la liretta, con la quale eravamo arrivati a ragionare in migliaia, non correvamo di certo rischi analoghi!
18 gennaio 2008 0:00 - Rosario
Non mi pare che chi non ha scelto l'Euro stia facendo le barricate per strada vedi Svezia, Danimarca ecc,
inoltre il prezzo della benzina è alle stelle perchè l'euro è fortissimo contro il dollaro, se l'euro scenderà anche il prezzo scenderà perchè i petrolieri devono bilanciare le....perdite.
Certo che rimpiangiamo la lira, i commercianti non vendono più nulla e vanno al 50% di sconto gia ai primi giorni dei saldi e cmq le cose restano lo stesso care.
Una camicia alla Benetton mi costava 40 mila lire ora 54 euro CERTO CHE LA RIMPIANGO LA LIRA. L'euro ha dato i suoi benefici solo nei primi due anni, ora ci sta presentando il conto a tutti tranne che ai ricchi che sono ancora più ricchi.
Topesio tu sei tra quelli ricchi visto che sei l'unico che ne parla bene di questo maledetto euro che ci porterà alla fame ??
17 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Ma possibile che ancora nell'anno di grazia 2008 ci sia ancora gente che rimpiange la lira???
Se ci fosse ancora la lira, saremmo a fare le barricate in strada, peggio che in Argentina, altro che stronzate!!!
17 gennaio 2008 0:00 - Rosario
Per Topesio,

lo sappiamo che la lira si sarebbe svalutata lo stesso ma non con questa velocità e incremento.
nel 2001 un galbanino da 300 gr. costava al supermercato 1900 lire adesso nello stesso centro commerciale costa 3,90 euro ovvero quasi 8 mila lire, ti pare che sia normale?
Questo è solo un esempio, l'actimel è passato da 2800 lire a 4,40 euro insomma esempi se ne possono fare a bizzeffe e solo chi è in malafede puo' dire che il potere d'acquisto della Lira (come la rimpiango) sarebbe decollato, qui si parla del 300/400 percento.
Di contro il mio stipendio è passato da 2.800.000 a 1450,00 euro ovvero a un milione450 delle vecchie Lire ovvero siamo alla fame.
Ringraziamo PRODI che ha contrattato il cambio, Berlusconi che non ha vigilato, e di nuovo Prodi che dopo due anni di contratto scaduto me lo ha rinnovato con 40 euro nette al mese, ( Ci compro uno sciroppo per la TOSSE a mia figlia).
I mutui non sono alle stelle come tassi, abbiamo visto momenti peggiori ma prima si facevano mutui per 100 milioni ora per 100 mila euro e questo fara' dell'Italia, il primo paese Europeo dell'era moderna in cui ci sarà a breve un colpo di stato perchè la gente è disperata grazie ai nostri politici.
17 gennaio 2008 0:00 - GEnrico
Con tutta la buona volonta' non riesco proprio a capire il discorso di Donvito. Mi sembra uno pseudo-ragionamento che non sta assolutamente in piedi! Forse Donvito ha fumato robaccia o mangiato pesante la sera, questo perche', essendo il presidente dell'Aduc, voglio escludere la grande stupidita' o ancor peggio la malafede! Mi sembra ovvio che se si vuole valutare la svalutazione e' necessario confrontare i prezzi, di un qualsiasi bene, espressi nella stessa valuta; percio' se vogliamo confrontare i prezzi attuali in euro con quelli precedenti in lire e' necessario convertire i primi in lire o i secondi in euro e IL FATTORE DI CONVERSIONE LIRA-EURO E' 1936,27, non altro! Quindi se oggi pago 100 euro un XXX e lo stesso XXX nel 2000 costava 100.000 lire vuol dire che il bene XXX ha subito un aumento del 93,63%. Quindi (certamente in modo semplicistico, ma reale se il nostro bene XXX fosse l'unico nel paniere ISTAT) possiamo dire che nel periodo 2000-2007 abbiamo avuto un'inflazione del 93,63%. Questi sono numeri, non chiacchiere! Tra l'altro se avessimo adottato il rapporto euro-lira suggerito da Donvito, il nostro bene XXX avrebbe subito nel periodo 2000-2007 un aumento del 124,61%, il che sarebbe anche peggio! Comunque, i ragionamenti alla Donvito fanno il gioco di chi vuole sollevare polveroni per nascondere i mostruosi guadagni fatti da chi e' stato in grado di sfruttare il passaggio lira-euro adottanto il fattore di cambio piu' opportuno. Gli stessi che ora, fiduciosi nella memoria corta degli Italiani, sbandierano cifra palesemente false. E' il caso, ad esempio, della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) che in una sua pseudo-indagine (vedi la rubrica "News dal mondo" del 15/1/2008 - ITALIA / I baristi vogliono recuperare l'inflazione: tazzina di caffe' verso i 90 centesimi) risulta che "tra il 2000 e meta' 2007 il prezzo medio dell'espresso era passato da 0,73 euro a 0,82 euro" con un incremento di solo il 12.3%. NEL 2000 UN CAFFE' A PIU' DI 1400 LIRE?? Ma in quale bar hanno fatto l'indagine? Io vivo a Roma e nel 2000 un caffe' mediamente costava al massimo 900 lire (escludendo il S.Eustacchio) e raramente meno di 700 lire, un incremento, quindi, tra l'76% e il 127%! E' necessario smascherare quanti cercano di raggirare i consumatori, portare a conoscenza di quante piu' persone possibile tali disonesti e metterli alla berlina!!
17 gennaio 2008 0:00 - Paolo 1
Come ho gia' fatto notare il 3/9, si sta facendo molta confusione, e a cominciare e' stato il Donvito, con la sua sparata che "nel gennaio del 1999, con 1000 euro un cittadino di Eurolandia otteneva un certo importo che, detratta l'inflazione, oggi si 'e trasformato in 840 euro". Detratta l'inflazione 1000 sono 1000 euro!Si tratta di una assurdita' che puo' essere dovuta solo o a grande stupidita' o ad ancora maggiore malafede, ancora piu' grave quando proviene da un difensore dei consumatori. L'inflazione e' l'aumento dei prezzi. Dire che i prezzi aumentano (inflazione) o che il denaro vale di meno (svalutazione) sono due modi diversi, ma perfettamente equivalenti, di esprimere la medesima realta'. Dire che un chilo di pane costa il doppio o che il denaro vale la meta' sono due affermazioni perfettamente equivalenti. Ricordate la storiella del 1945? "Ma come, 100 lire per un cavolo? Forse che un cavolo vale 100 lire?" "No, signore, sono le 100 lire che valgono un cavolo". 1000 euro al netto dell'inflazione devono essere 1000 euro, e quello che manca e' appunto inflazione. Sostenere che c'e' stata dell'inflazione, e che oltre a tale inflazione c'e stata una perdita di potere di acquisto, e' un'assurdita' che serve solo a confondere e ingannare i consumatori. La inflazione e' l'aumento dei prezzi, ed e' data dalla somma di quella che Donvito riconosce come inflazione piu' quella che Donvito chiama riduzione del potere di acquisto, ma che e' anch'esa inflazione, evidentemenmte Donvito vuol dar a credere che l'inflazione sia stata minore di quanto sia stata in realta', e lo fa per motivi che noi non conosciamo.
Paolo
17 gennaio 2008 0:00 - Spassante
Purtroppo passante soliloquia e si masturba il cervelletto con le sue stesse fantasie.
17 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Concordo. Quando si fa il paragone con la lira, dicendo ad esempio: "questa cosa costa 10 euro ma 10 euro corrispondono a BEN 20.000 lire, che non sono poche!", non si fa un discorso corretto, in quanto si sta confrontando l'euro con qualcosa che non esiste più da ANNI e le 20.000 di un tempo, se esistessero ancora, non avrebbero certamente lo stesso potere di acquisto a cui ci si riferisce quando si fanno discorsi tipo quello appena riportato. Anche la lira si sarebbe svalutata e aggiungo: pure di parecchio!!!
17 gennaio 2008 0:00 - Passante
Scusa hai ragione.... allora io ti dico che i prezzi sono dimezzati!
Se discutiamo su dati inventati meglio chiuderla subito.
Se invece l'obiettivo è piangerci addosso lo si può fare anche senza inventarsi i dati.

Comunque stiamo facendo paragoni con prezzi di 6 anni fa.
Se vuoi possiamo paragonarli con quelli del dopoguerra quando qualsiasi cosa costava poche lire.
17 gennaio 2008 0:00 - kekkul
E allo stato attuale come siamo messi?
KeK
8 settembre 2007 0:00 - per passante
senti, io non sto scrivendo una tesi od altro, sto semplicentente discutendo in un forum in cui credo tutti i partecipanti godano del senso della vista.
Dunque a cosa servono i dati documentabili, in una discussione di questo rango? Basta semplicemente entrare in un negozio e vedere le targhette del prezzo e pensare a quelli che si vedevano prima del 2002. Vorresti farmi credere che tu non sia mai entrato in un negozio di abbigliamento??
7 settembre 2007 0:00 - Passante
Tutti dati buttati lì che non sono assolutamente verificabili.
Quando si va negli esempi concreti, documentabili, ecco che si scopre che la realtà è diversa (come per il canone Rai).

E comunque siamo sempre li... anche ammettendo che prima costassero 120.000 lire ed ora 100 euro (192.736) quindi non si tratta di raddoppio, cosa che semplicisticamente si è portati a dire.
Resta il fatto che questi dati non sono documentabili.
7 settembre 2007 0:00 - per passante
L'esempio classico è l'abbigliamento in generale. Per avere dei prezzi ragionevoli (ossia quelli che eravamo abituati a vedere con le lire) bisogna aspettare I SALDI.
Pensa ad una cosa semplice, come un paio di jeans (non quelli di dolce e gabbana ma nemmeno quelli del mercatino): Si acquistavano intorno alle 100k lire, poi alcuni erano 80k altri 120k ma eravamo lì.
Oggi sembra non esistano un paio di jeans a meno di 100 Euro!
La svolta c'è stata quando è finito l'obbligo della doppia esposizione del prezzo, ed è cambiato tutto nel giro di pochi mesi (come dice reset).
E sbagliato dare la copla ai commercianti! Sarebbe giusto se loro acquistassero in lire per rivendere in euro, ma non è così, ed anche loro se lo prendono in quel posto. Provate a chiedere ad un commerciante se preferivano la lira o l'euro e vedete cosa vi rispondono....
7 settembre 2007 0:00 - Strider
Come al solito Donvito mi fa ridere...
Il confronto che tutti i giorni chi va a fare la spesa fa e' il seguente:
1 kg di xxxx 1 euro, in vecchie lire non costavano 2000 ma 1000.
E' questo il ragionamento sbagliato: 1000 lire di 8 anni fa sono oggi 1.171 (ottimisticamente calcolato ad inflazione 2%) e quindi il fruttivendolo non mi sta fregando di 1000 lire (2000-1000) ma di 765 lire (1936-1171). Se per ipotesi il bene xxxx costasse 0,60 euro il prezzo sarebbe perfettamente in linea.
saluti
6 settembre 2007 0:00 - Passante
Reset, qualche dimostrazione pratica in merito? Finora ho sempre sentito cose che non erano vere, tipo quella del canone rai.
Lo so che ci piace pensare di essere vittime di qualcosa, ma se il raddoppio non c'è stato, non c'è stato! Inventarselo non serve.
Peraltro TUTTE le catene commerciali avevano sottoscritto un patto col governo con l'impegno di trasformare gli importi al centesimo, e così è stato fatto. Ancora adesso in alcune catene commerciali è indicato il prezzo in lire.. ma oggettivamente mi dite a cosa serve?
6 settembre 2007 0:00 - Reset
Non facciamo finta di non sapere o di non vedere.
Il prezzo, evidenziato prima in lire e poi in euro, è di fatto raddoppiato non nel giro di ANNI,ma nel giro di SETTIMANE O MESI. Quindi, l'inflazione, cari amici, NON C'ENTRA NULLA!!!
3 settembre 2007 0:00 - Passante
Esatto Topesio (cavolo, siamo d'accordo.. mi prenda un'accidente!)... addirittura in un forum qualcuno ha scritto: canone rai 99,60 euro, cioè 200.000 lire quando con la lira erano 100.000.
Dimenticandosi che 99,60 euro non sono 200.000 ma meno, che il canone nel 2001 era già 173000 euro circa e che nel frattempo sono passati 6 anni e quindi IL CANONE RAI IN REALTA' COSTA MENO RISPETTO A 6 ANNI FA.
Possiamo anche dire che andare al cinema costava 5 lire con la lira... (decenni fa!).

Non bisogna necessariamente piangersi addosso inventando dati per sostenere la propria tesi.
E' chiaro che, considerando il solo indice istat, è normale che dal 2000 ad oggi ci siano stati aumenti "medi" del 15-20%. Non possiamo non tenere conto di questo dato.
3 settembre 2007 0:00 - Topesio
Invece mi pare sia tu a non aver capito il senso del mio intervento.
Parlo di quando la gente, di fronte al prezzo di un bene che costa, diciamo 10 euro, dice: "caspita, 10 euro cioè 20.000 lire! Con 20.000 ci si poteva comprare questo, questo e quell'altro..."
Ti assicuro che in TANTI fanno questo genere di discorsi.
3 settembre 2007 0:00 - Paolo 1
Donvito sta imbrogliando: se si usa un rapporto euro/lira diverso da quello ufficiale e che ingloba l'inflazione, si arriverebbe ad avere l'illusione che non ci sia stata inflazione. Bisogna invece usare il rapporto di cambio ufficiale proprio per poter vedere quale sia stata l'inflazione. A che gioco sta giocando Donvito?
Paolo
3 settembre 2007 0:00 - Paolo 1
Topesio, stai facendo una gran confusione.
Si prendono i prezzi attuali, in euro, li si converte in lire (1936,27 lire per un euro), e li si confronta con i prezzi in lire al 31/12/2001 o la data che si preferisce, e si vede di quanto sono aumentati i prezzi.
Paolo
28 agosto 2007 0:00 - Topesio
Fermo restando che i commercianti, di fatto, hanno marciato alla grande col cambio euro-lira, è doveroso però smettere di fare raffronti affrettati con la lira, perché quando lo facciamo stiamo considerando la situazione di anni fa, con la lira di allora, quando i prezzi erano comunque più bassi.
Bisognerebbe invece considerare il prezzo che i beni avrebbero ORA nell'ipotesi che fosse rimasta la lira.
28 agosto 2007 0:00 - Paolo 1
No, continuiamo a fare i confronti con la lira, cosi' ci renderemo bene conto di quanto siano aumentati i prezzi.
26 agosto 2007 0:00 - Passante
Il Governo non può controllare nè imporre i prezzi, può eventualmente solo monitorarli per informazioni statistiche. Non può forzare nulla.
Il raddoppio dei prezzi ancora devo vederlo, mi piacerebbe qualche esempio concreto.
26 agosto 2007 0:00 - Isaia Kwick
Ah! Da un recente viaggio fatto in Olanda ho npotato, con mia meraviglia che in alcuni supermercati vige ancora il Doppio prezzo Fiorino/€uro.
Isaia Kwick
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