Accettando l’invito di Giuseppe e, senza aver bisogno
neanche di “una sedia volante”, il mio pensiero
“vola” su questi concetti: “patria”, famiglia,
partito, religione….. e mi accorgo che insito in essi vi
è un desiderio ed un “bisogno profondo” di unione,
associazione…….. Bella, colorita e significativa la
descrizione dell’incontro di Giuseppe con Roberto in quel
fiume asiatico in piena tra le due frontiere. Incontro
che porta ad un caldo ricordo d’appartenenza simbolizzato
da un bel piatto di pastasciutta con tanto di colonna sonora
in sottofondo! Siamo qualcosa quando ci sentiamo
appartenere ad un tutto! E per questo profondo
sentimento alcuni sono stati e sono tuttora disposti a
combattere fino ad immolare il proprio corpo per questa
causa. Ma il corpo non è poi proprio il simbolo ed il
tempio di questa separazione che tanto ci fa soffrire in
alcuni momenti? La pelle che lo circonda è il nostro
“confine”, la nostra “frontiera”, con lui alcuna
fusione ed unione totale è possibile ed a causa sua
diventiamo guerrieri…….. Dal nostro cuore invece
sgorga un sentimento che non ha “frontiere” e Giuseppe
con i suoi numerosi appelli accorati:“hanno fame e sete di
cibo e di AMORE” ce lo ha più volte ripetuto! Grazie
Giuseppe per averci ricordato che c’è uno “Stato”dove
la separazione tra patrie, stati, religioni, famiglie,
partiti, non esiste ed è sempre possibile entrarci e starci
senza né passaporto né diritti speciali, lì siamo nello
“Stato dell’Essere” e non più dell’”avere”, lì
siamo finalmente “a casa”!