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23 febbraio 2006 0:00 - Atlantina
Accettando l’invito di Giuseppe e, senza aver bisogno neanche di “una sedia volante”, il mio pensiero “vola” su questi concetti: “patria”, famiglia, partito, religione….. e mi accorgo che insito in essi vi è un desiderio ed un “bisogno profondo” di unione, associazione……..
Bella, colorita e significativa la descrizione dell’incontro di Giuseppe con Roberto in quel fiume asiatico in piena tra le due frontiere.
Incontro che porta ad un caldo ricordo d’appartenenza simbolizzato da un bel piatto di pastasciutta con tanto di colonna sonora in sottofondo!
Siamo qualcosa quando ci sentiamo appartenere ad un tutto!
E per questo profondo sentimento alcuni sono stati e sono tuttora disposti a combattere fino ad immolare il proprio corpo per questa causa.
Ma il corpo non è poi proprio il simbolo ed il tempio di questa separazione che tanto ci fa soffrire in alcuni momenti? La pelle che lo circonda è il nostro “confine”, la nostra “frontiera”, con lui alcuna fusione ed unione totale è possibile ed a causa sua diventiamo guerrieri……..
Dal nostro cuore invece sgorga un sentimento che non ha “frontiere” e Giuseppe con i suoi numerosi appelli accorati:“hanno fame e sete di cibo e di AMORE” ce lo ha più volte ripetuto!
Grazie Giuseppe per averci ricordato che c’è uno “Stato”dove la separazione tra patrie, stati, religioni, famiglie, partiti, non esiste ed è sempre possibile entrarci e starci senza né passaporto né diritti speciali, lì siamo nello “Stato dell’Essere” e non più dell’”avere”, lì siamo finalmente “a casa”!
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