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Aduc Osservatorio Firenze. ‘+Firenze’… un altra app per la ‘control room’ della smart city?
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Comunicato di Vincenzo Donvito, Grazia Galli *
15 novembre 2018 12:12
 
  Dopo “Chattalabuca”, la “smart city control room”, e le nuove telecamere ad alta risoluzione, il Sindaco di Firenze lancia ora “+Firenze”, una nuova app da installare sui cellulari dei fiorentini per inviare al Comune segnalazioni su viabilità verde pubblico e rifiuti.
 Un’iniziativa che potrebbe anche essere utile, se non fosse l’ennesima declinazione a senso unico della Smart City. A oggi, infatti, non risulta che al cittadino sia data possibilità attraverso le stesse app, o sul sito del Comune, di accedere al quadro d’insieme delle segnalazioni inviate, degli interventi effettuati e della loro tempistica. Al massimo si contempla l’opzione di fornire al singolo cittadino un feedback sulla sua segnalazione. In altre parole, un flusso di informazioni monodirezionali, funzionali al rafforzamento del controllo... alla faccia della trasparenza e della partecipazione democratica.
Da tempo chiediamo di rendere “open” sul sito del Comune, in un database con la funzione di ricerca, i dati relativi alle tante concessioni del suolo pubblico a scopi commerciali in modo che chiunque possa verificarne il rispetto, ma nessuno si è sin qui degnato di rispondere. Similmente, non ci risulta che vi siano iniziative finalizzate a rendere accessibili ai cittadini, oltre alle presentazioni, anche i “big data” raccolti dall’Amministrazione insieme agli operatori telefonici per analizzare i flussi turistici e la mobilità nell’area metropolitana di Firenze. Né, infine, è chiaro se la nuova app “+Firenze”, che verosimilmente per funzionare richiederà l’accesso al sistema di geolocalizzazione del cellulare su cui è installata, sarà utilizzata anche al fine di raccogliere dati anonimi su spostamenti o altre attitudini degli utenti, o se per quest’uso sia previsto un consenso esplicito, al di fuori del consueto modulo omnicomprensivo d’adesione in caratteri miniatura. 
 L’uso delle nuove tecnologie e i big data offrono un enorme potenziale per migliorare la qualità della vita nelle città, ma la condizione perché ciò si realizzi è che vengano applicate sin da subito secondo modalità trasparenti e efficaci di condivisione con i cittadini, non solo come utenti dei servizi, ma soprattutto in quanto parte attiva nella elaborazione e nel monitoraggio dello sviluppo della città. Al di fuori di questo quadro, il rischio di degenerare in un sistema meramente finalizzato al controllo, politicamente subordinato agli algoritmi del potere di turno, diventa seriamente concreto.

* Associazione Progetto Firenze
 
 
 
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