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Aduc – Osservatorio Firenze, e non solo. Stabili vuoti nel centro storico… quali scelte?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
26 giugno 2020 12:53
 
  Scriviamo da osservatori e cittadini, non certo da urbanisti o futurologi. Ma l’idea su cui Palazzo Vecchio sta lavorando per edificare, al posto della ex-Scuola dei Carabinieri in piazza Stazione, una Scuola internazionale di alta hotellerie, ci lascia sorpresi. Un istituto di alta formazione per l’accoglienza alberghiera nell’immobile di Santa Maria Novella, che dovrebbe dare lustro alla città, facendo finta che stiamo ancora vivendo come quattro mesi fa, potrebbe essere una buona idea per dare lustro alla vocazione internazionale di Firenze?
Come, per esempio, il complesso di sant’Orsola in San Lorenzo (per la cui destinazione abbiamo perso memoria ripensando alle tante proiezioni e progetti di cui abbiamo letto negli ultimi cinquanta anni) e, sempre per esempio, i super alberghi in Costa San Giorgio vista Ponte Vecchio, o i centri commerciali (grossomodo) al posto della ex-Corte d’Appello di via Cavour e nell’ex-scuola/ospedale militare di via San Gallo/via Cavour; o tutto quello che non abbiamo ancora capito dovrà accadere nella parte alta dell’ex-tribunale di piazza san Firenze (in parte oggi occupata dall’ottimo museo Zeffirelli) o della ex-Pretura di piazza san Martino… e tutto quello che abbiamo dimenticato in questo momento. Crediamo di aver reso l’idea…

Il nostro Sindaco Dario Nardella, offrendo la città al mondo (cinesi soprattutto -lo ha detto lui, non noi) ne ha dette (e sembra che le tenterà) di cotte e di crude pur di risollevare l’economia urbana modellata negli ultimi decenni solo sul turismo di massa, quello che ha spopolato il centro e lo ha trasformato (giustamente per quelle scelte) in una Disneyland al pari delle riproduzioni che gli americani che non varcano l’oceano Atlantico possono ammirare nel parco Epcot di Orlando/Florida.
Ma tra le tante cose che il Sindaco ha detto, con il contorno di tanti interventi illustri ospitati dai media locali di coloro che hanno fatto il vanto e l’economia di questa città (nel passato, quello che ha portato a Disneyland), ci sembrava di aver ascoltato anche che il centro città dovrebbe essere ripopolato di residenti. Con annessi e connessi perché, per esempio, non debbano poi prendere due bus per andare a fare la spesa in periferia a meno che non si vogliano far spolpare il portafogli dai negozi del centro storico.

E oggi ecco la scuola di hotellerie a piazza Stazione.

Ma quelli che dovrebbero tornare nel centro storico (e che magari hanno bisogno di case non costruite nel Rinascimento o rimodernate a suon di centinaia di migliaia di euro per cui se non devono fare quattro piani a piedi in scale strette, devono pagare affitti da capogiro)… questi “tornanti”, dove li mettiamo? Nelle scuole di hotellerie?
Non solo, ma almeno per il momento (e non crediamo di essere tra quelli che non vedono oltre il proprio naso), con fior fiore di strutture congressuali e scuole (inclusi gli studenti che vengono dall’estero) oggi vuote, serve vedere solo a quello che forse – FORSE – potrebbe ritornare ad essere fra un decennio (Covid-19 è tra noi e per il momento ci rimane)… senza contare che sempre il nostro Sindaco ha detto che è stato un errore puntare in passato sulla Dineyzzazione del downtown?

I residenti che dovrebbero ripopolare il centro, dove li mettiamo? E dove mettiamo i servizi che dovrebbero loro servire?
Questa – ripetiamo – è il nostro pensiero da amministrati e osservatori, non da urbanisti e futurologi. Siamo noi, e crediamo anche i nostri figli per lungo tempo, che nel frattempo viviamo in questa città, come nelle altre che nello Stivale stanno soffrendo la stessa situazione.
 
 
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