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Aduc - Osservatorio Firenze. Sistema idrico toscano: la beffa del deposito cauzionale per chi ha l'addebito in banca
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Comunicato 
14 dicembre 2010 12:34
 
 Il gestore idrico fiorentino (Publiacqua) ha aumentato il deposito cauzionale per gli utenti che hanno le fatture domiciliate su un conto corrente. La società lancia l'iniziativa con entusiasmo: restituiamo il deposito cauzionale a chi domicilia le bollette in banca. E invece non è così.
Il provvedimento è discutibile per come è maturato, con delle conseguenze paradossali per i cittadini, vista la peculiarità del sistema idrico toscano che vede come attori importanti le cosiddette societa' letturiste: aziende che -in cambio di 5-10 euro per ogni utente di condominio e per ogni bolletta- ripartiscono i consumi e i costi tra i diversi condomini. La fortuna di queste società è dovuta alla difficoltà per i tutti gli utenti di avere un contratto diretto con Publiacqua.
Il paradosso. La maggior parte dei cittadini della provincia di Firenze (e non solo) che vivono in condominio, riceve la fattura non direttamente dal gestore idrico, bensì dalla società letturista. Il signor Cesare è uno di questi, e da anni paga le fatture tramite la propria banca. Era uno di quelli che doveva beneficiare del provvedimento di Publiacqua, ottenere il rimborso di 35,66 euro (che anni fa aveva pagato). E invece non è così: nella fattura Agosto-Ottobre 2010 emessa a novembre, niente rimborso, ma richiesta di pagare ulteriori 27,43 euro per adeguare il deposito cauzionale ai nuovi importi stabiliti da Publiacqua (totali 63,09 euro).
Sarà un errore? Il signor Cesare tenta di contattare sia la società letturista sia Publiacqua. Dopo innumerevoli telefonate, la risposta di ambedue i soggetti è un "boh, non sappiamo".
E l'utente rimane “cornuto e mazziato” mentre qualcuno dal prelievo ingiusto ne trae beneficio: la società letturista o Publiacqua. È urgente una riforma di tutto il sistema idrico toscano che permetta a tutti gli utenti di bypassare facilmente l'obbligo di avere "l'intermediazione" delle società letturiste. E' inoltre tempo che venga spezzato il legame tra il gestore idrico (società mista controllata dai Comuni) e il controllore/controllato, l'Autorità d'ambito territoriale ottimale (Aato), composta dai rappresentanti degli stessi Comuni. 

Ci giungono e pubblichiamo alcune precisazioni della società Villoresi:
I. FAX VILLORESI ALVARO S.A.S.
II. FAX DEL LEGALE DI ALVARO VILLORESI S.A.S.
In questi fax, tra l'altro ci viene intimato:
- l'immediata rettifica dell'articolo o la pubblicazione della replica;
- l'immediata rimozione dell'immagine/finestra che riporta la fattura (vedi sotto).  
La prima richiesta è ovviamente accolta, come è nostra abitudine pubblichiamo ogni replica che ci giunge. Come si evince dal nostro comunicato, nessuno ha mai messo in dubbio la liceità, sotto il profilo strettamente legale, del prelievo del deposito cauzionale da parte delle società letturiste. Resta il fatto che, a fronte della campagna informativa e pubblicitaria di Publiacqua dal significativo titolo "Domicilia le bollette e ti restituiamo il deposito cauzionale", buona parte degli utenti con domiciliazione bancaria devono comunque effettuare il deposito. Infatti, la campagna Publiacqua ha sostanzialmente aumentato i depositi cauzionali, perche' possono ottenere l'azzeramento del deposito cauzionale solo le famiglie che direttamente ricevono la bolletta da Publiacqua, mentre quelle che vivono nei condomini (in città sono la gran parte) vengono nei fatti escluse.
Questa situazione è a nostro avviso paradossale, diremmo una vera e propria presa in giro degli utenti, e anche per questo chiediamo un riassetto di tutto il sistema idrico toscano. Mai abbiamo detto o scritto che il prelievo del deposito cauzionale da parte delle società letturiste è illecito o che siano queste le responsabili del paradosso. I nostri non sono rilievi giuridici, ma politici!
Non possiamo invece accogliere la seconda richiesta. La pubblicazione di una bolletta dell'acqua non è coperta da privacy se l'utente che la riceve dà il proprio consenso. Specialmente quando si tratta di acqua, un bene pubblico regolato dal diritto pubblico. Nella bolletta non c'e' alcun dato sensibile riguardante la società che l'ha emessa e l'ha inviata ai suoi utenti. Il fatto che Alvaro Villoresi S.A.S. ne chieda la censura, invocando la privacy, ci lascia davvero basiti. Specialmente perché questa società non era stata chiamata in causa nel nostro comunicato.


FATTURA CONTENTE ADDEBITO DI DEPOSITO CAUZIONALE NONOSTANTE DOMICILIAZIONE BANCARIA


 
 
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