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Aeroporto Firenze. Situazione drammatica. Che fare?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
13 settembre 2017 11:11
 
 Seicento voli dirottati o annullati nei primi sei mesi del 2017 *. E proprio ieri, 12 settembre, giornata con decine di voli cancellati o dirottati e centinaia di passeggeri coinvolti. Storia ordinaria, ormai? Sembra di si’. Mentre gli ottimismi mediatici ed istituzionali parlano di nuova pista, parallela all’autostrada, i cui lavori dovrebbero cominciare nella prossima estate. E, ammesso che cio’ accada, nel frattempo, che si fa? Continuiamo ad affidarci alla divinita’ del Clima, consapevoli che e’ fuori controllo da parte dei sacerdoti di ogni tipo?
Stante la situazione, partire da Firenze/Vespucci e’ una scommessa, soprattutto per coloro che hanno una coincidenza nelle citta’ del nord Europa**.
Soluzioni radicali non ce ne sono. E’ ovvio che non possiamo auspicare la chiusura del Vespucci, se non -nel caso- di una sostituzione integrale da parte di Pisa, in seguito a potenziamento dello stesso e collegamento ferroviario in 20-30 minuti (prospettiva oggi non presa minimamente in considerazione da parte delle autorita’).
Gia’ vediamo i vari privati che collegano Firenze agli aeroporti di Pisa e Bologna, che si sfregano le mani. Speriamo che non sia solo perche’ avranno piu’ clienti, ma perche’ si impegnino a potenziare e dare un servizio maggiore, migliore e piu’ economico di quanto gia’ non facciano oggi. Ma abbiamo il timore che la nostra visione buona ed altruista dell’economia di mercato non giochi un buon ruolo in merito.
Non ci resta, quindi, che cercare di ridurre il danno. Facciamo un duplice appello:
- ai vettori aerei che usano lo scalo fiorentino perche’ siano piu’ attenti di quanto gia’ non siano oggi. Cioe’, potenziando i loro sistemi di allerta ed informazione climatica, che’ li usino con molto anticipo per avvisare i passeggeri di doversi spostare a Pisa o Bologna (Venezia e Milano -come talvolta accade- no, per favore!);
- ai passeggeri, che’ usino altri aeroporti, anche se piu’ scomodi e, alla fine, piu’ costosi. Ovviamente, ogni passeggero sia consapevole del rischio a cui va incontro, ricordandosi che gli indennizzi previsti dalla legge per annullamenti e ritardi, non ci sono quando il problema si manifesta per volonta’ non dipendente dalla compagnia aerea (tipico: avverse condizioni climatiche). Inoltre, per coloro che hanno una coincidenza, che’ non usino biglietti separati (per esempio: un tck Fi/Amsterdam e un altro Ams/Tokyo), che’ altrimenti la compagnia per il volo “grosso”, se il biglietto non e’ unico, non e’ tenuta a garantire la riprotezione per la coincidenza, da Firenze e da Amsterdam.
Riduzione del danno, per l’appunto. Fino a quando?

* 1020 in totale nel 2016 solo per avverse condizioni climatiche, coinvolgendo 90mila passeggeri.
** non perche’ chi deve andare solo in un’altra citta’ collegata direttamente a Firenze, non sia penalizzato, ma sicuramente i problemi e i disagi sono minori.
 
 
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