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ARTIGIANI: RIPARARE UN ELETTRODOMESTICO AD AGOSTO
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Comunicato 
16 agosto 2004 0:00
 

Roma, 16 agosto 2004. Riparare un elettrodomestico puo' costare molto, specialmente in questo periodo di chiusura di buona parte degli esercizi artigianali. Vediamo.
* Iniziamo con la prima voce che e' il diritto di chiamata, una voce incomprensibile che subito ci sfila dalle tasche 30 euro. Che l'artigiano debba venire a casa per fare la riparazione e' ovvio, lapalissiano diremmo, come e' ovvio che il bibliotecario debba ricorrere all'uso della scala per prendere i volumi posti nella parte alta della libreria; nessuno si sognerebbe di attribuire un aumento di stipendio per il pericolo derivante dall'uso della scala, la cosiddetta "indennita' scala".
* Alla gabella della chiamata si aggiunge il costo della manodopera, 30 euro l'ora.
* C'e' il costo per l'eventuale ritiro e la riconsegna dell'elettrodomestico, altri 30 euro.
* Infine una aggiunta di 15 euro per l'eventuale smontaggio dell'elettrodomestico da incasso.
* Totale 105 euro ai quali vanno aggiunte le spese per il pezzo di ricambio, che puo' portare la fattura a circa 130 euro.
I nostri consigli? Telefonando all'artigiano chiedere tutte le varie voci di spesa, onde evitare spiacevoli sorprese, farsi rilasciare preventivo e ricevuta. Consigliamo di acquistare un piccolo manuale di pronto intervento casalingo, probabilmente si risparmiera'. In caso di contestazione del prezzo si puo' ricorrere alle Commissioni di conciliazione delle Camere di Commercio o al Giudice di Pace.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
 
 
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