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Bestemmie. Tra sanzioni doppie e pronunce eccellenti. Aduc denuncia e difende Berlusconi
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Comunicato di Vincenzo Donvito
2 ottobre 2010 12:54
 
 Le bestemmie sono una delle caratteristiche del nostro quotidiano e una delle contraddizioni della nostra cultura giuridica. Quasi tutti le dicono, ma, grazie al manto ecclesiale e autoritario che copre i nostri codici, nel pronunciarle si e' passibili di sanzione (1).
Sulla bestemmia in diversi ci marciano. Prendiamo il caso del vicesindaco di Piove di Sacco (Pd). Chi bestemmia in quel Comune dovra' fare molta attenzione perche' oltre ai 300 euro di multa previsti dall'art.724 del codice penale, potra' pagare anche una multa comunale di altrettanti 300 euro, visto che il vigile che sanziona il bestemmiatore in base al regolamento comunale non potra' omettere di denunciarlo penalmente. Un caso, questo del Comune del padovano, che rientra tra quelli in cui gli amministratori locali, “pagliacciandosi” legislatori, aggiungono sanzioni a sanzioni, utilizzando di fatto il proprio mandato amministrativo come bacheca e megafono dei propri convincimenti.
Ma forse a questa situazione c'e' un rimedio e ringraziamo il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, per averci fornito lo spunto. In una una recente pronuncia carpita da un video pubblicato sul sito del settimanale L'Espresso, il presidente Berlusconi conclude una barzelletta pronunciando “..orco dio”, espressione che il Vaticano -e chi meglio di loro...- ha condannato come bestemmia a tutti gli effetti, anche se intercalare diffuso.
Noi siamo rispettosi della legge e, nel contempo, crediamo che le sanzioni contro le bestemmie, oltre che ridicole, siano un insulto alla liberta' d'espressione e, come nel caso padovano, strumenti di propaganda politico/ideologica. Per questo depositiamo un esposto in Procura della Repubblica in cui chiediamo ai magistrati di sanzionare il presidente Berlusconi, e a quest'ultimo offriamo il nostro sostegno legale per difenderlo contro la probabile sanzione che gli verra' comminata -in tribunale siamo abituati, spesso vittoriosi, a difenderci contro censura e attacchi alla liberta' d'espressione.
E auspichiamo che il presidente Berlusconi, per aver pagato o rischiato di pagare sulla sua pelle anche in questo caso, si impegni per l'abolizione dell'articolo 724 del codice penale.

(1) Nella sezione del codice penale intitolata “Delle contravvenzioni concernenti la polizia dei costumi”, si trova l'art. 724 c.p.: Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.
 
 
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