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BLACK OUT ENERGETICO. CHI PAGA E CHI RIMBORSA. PERCHE' SUCCEDE
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Comunicato 
26 giugno 2003 0:00
 

Firenze, 26 Giugno 2003. Quello che sta avvenendo in queste ore in tutta Italia puo' essere giudicato pazzesco se visto da un cittadino che si e' ritrovato con la tazzina di caffe' al bar al buio, incredibile da chi ha avuto la stessa sorte mentre era in ufficio o in fabbrica o in negozio, drammatico da chi e' rimasto chiuso in un ascensore, ma ha dei responsabili con nomi e cognomi, di cui tutti conosciamo l'indirizzo, e che devono pagare ampiamente, in tutti i sensi, economici e politici.

Ci sono due aspetti da considerare: la gestione dell'emergenza e perche' si e' arrivati a questa emergenza.

Sul fronte gestione dell'emergenza
: era tanto difficile fare un programma in accordo con i Comuni? Sembra di si', visto che anche gli amministratori locali lo hanno saputo all'ultimo momento o a cose fatte. Quale considerazione ha il gestore elettrico dei suoi utenti e di chi amministra le citta'? Qualcosa di simile allo zero, a mo' di sudditi a cui decidere se aprire o meno il rubinetto secondo le proprie esigenze. Ed e' questo il nodo del problema: la mancanza di coordinamento con le autorita' locali e le conseguenti decisioni centrali che, mai come in questo caso, hanno solo portato danni e disagi.
E ora tutti dobbiamo raccogliere i cocci, amministratori e utenti e far valere i propri diritti.
Per cui auspichiamo che le amministrazioni locali si facciano sentire e anche molto forte.
Mentre gli utenti che stasera tornando a casa troveranno la casa allagata dall'acqua del frigo e dei congelatori, e che non hanno potuto evitare che cio' accadesse perche' non avvisati, facciano bene i conti e inoltrino domanda di rimborso al gestore elettrico, sulla falsa riga del modulo che si puo' trovare a questo indirizzo Internet sul portale dell'associazione
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Sul fronte del perche' si e' arrivati a questa emergenza, non c'e' da stupirsi piu' di tanto.
Cosa fa l'Enel con gli utili di gestione? Fa calare i prezzi? No. Migliora il servizio? No. Si prepara meglio per le emergenze? No. Investe in altri settori, come per esempio Wind-Infostrada, diventando da societa' di gestione elettrica un multiutility. Che non sarebbe niente di strano se lo facesse con i suoi soldi, da privato, ma e' scandaloso e sintomatico quando invece i soldi in questione sono quelli pubblici, di tutti noi. I risultati di questa incosciente politica dello Stato sono quelli di queste ore, dei danni e dei disagi che vengono fatti pagare all'utenza.

Dobbiamo continuare a farci male? Auspichiamo che i nostri governanti e legislatori si facciano quantomeno venire il dubbio che il processo di privatizzazione e liberalizzazione del mercato energetico sta facendo acqua e danni. Un auspicio che facciamo nonostante che, in questi momenti, il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, stia dispensando consigli sui comportamenti da tenere in materia (spegni il televisore, usa meno l'asciugacapelli, etc..): consigli che, allo stato dei fatti, non appaiono ridicoli, ma tragici.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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