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Bolli auto prescritti, ma la Regione Piemonte li pretende comunque. Come opporsi
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Comunicato di Redazione
25 ottobre 2017 11:15
 
Ci stanno arrivando diverse segnalazioni di automobilisti che stanno ricevendo ingiunzioni di pagamento relative a bolli auto prescritti. In particolare, la Regione Piemonte sta inviando, per il tramite della propria società di riscossione Soris, ingiunzioni di pagamento per bolli auto ben oltre il termine di prescrizione triennale. In questo modo, non solo produce un danno erariale a se stessa, ma fa aumentare il contenzioso tributario, con danni e spese per tutti i cittadini piemontesi.
Si ricorda che, nonostante il Piemonte si sia fatto una legge (incostituzionale) che estende la prescrizione a cinque anni, la legge nazionale prevede un termine triennale. Infatti, l’art. 5 del d.l. 953/1982 statuisce che l'azione dell'Amministrazione finanziaria per il recupero delle tasse automobilistiche “si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento”. Questo significa, ad esempio, che nel 2017 il Piemonte non potrà pretendere il pagamento di bolli o dei relativi avvisi di accertamento notificati oltre il 31 dicembre 2013.
La Corte Costituzionale ha già chiarito che spetta solo ed esclusivamente alla legge nazionale stabilire i termini di prescrizione sulla riscossione dei bolli auto.
Chiediamo pertanto alla Regione Piemonte:
1. per il passato, di voler annullare le ingiunzioni di pagamento per bolli o avvisi di accertamento non notificati entro il 31 dicembre 2013, evitando così di costringere il cittadino a spendere tempo e denaro per fare ricorso e far valere il proprio diritto alla prescrizione;
2. individuare e sanzionare i responsabili del danno erariale causato dall’intempestiva azione di riscossione.
Ai cittadini che hanno ricevuto quest’anno ingiunzioni di pagamento per bolli o avvisi di accertamento notificati prima del 1 gennaio 2014, ricordiamo che è possibile fare ricorso entro 60 giorni dalla notifica dell'ingiunzione presso la Commissione tributaria provinciale di Torino, senza bisogno di avvocato. Qui un approfondimento.
 
 
 
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