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Buy and share. Antitrust blocca siti web, che continuano ad imperversare anche grazie alle illusioni dei consumatori
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Comunicato di Vincenzo Donvito
23 gennaio 2020 13:16
 
 L’Antitrust ha deciso la sospensione di alcuni siti web legati alle vendite cosiddette “buy and share”: prezzo mozzafiato, paghi un anticipo, di metti in lista e speri che altri si iscrivano a questa lista sì da arrivare in cima, e solo allora potrai acquistare il tuo prodotto (in genere elettronica da consumo) al prezzo mozzafiato. Questo quanto viene promesso. La realtà: le liste sono eterne, non possono essere abbandonate (pena la perdita dell’anticipo) se non acquistando il prodotto ad un prezzo molto più alto del mercato. Il meccanismo è tra l’illegalità e la legalità, visto che assomiglia al “sistema piramidale” che è fuorilegge. Alcune di queste società, più di ogni tanto, spariscono col bottino. L’Antitrust interviene con blocchi, chiusure e multe (quasi mai pagate ché mediamente sono società più o meno farlocche), e il consumatore rimane col cerino in mano.

Aduc è da anni in prima fila a denunciare, con risultati, questo meccanismo. Antitrust interviene spesso. Ma le erbacce, si sa, se il terreno non viene tenuto bene, crescono a dismisura. Nel nostro caso il terreno tenuto male si manifesta in due modi:
- l’informazione sul web che, nonostante ci siano molti allerta contro questo tipo di transazioni, imperversa, con molte “fake”;
- l’acquirente è sempre in agguato, come lo sconto e l’occasione di acquisto sono all’ordine del giorno… e, tra un “black fryday”, un “cyber monday”, un “single day” e un “Saldi”, si prende l’abitudine che il mercato non può che essere sempre e comunque super scontato… e perché non provare da acquistare un telefonino ad un terzo del prezzo di mercato?

Morale:
Ci sono i delinquenti in circolazione, grazie ad una libertà di commercio che per alcuni sembra che sia solo occasione per meglio delinquere, e grazie agli insufficienti controlli da parte delle autorità. Ma continuano anche ad esseri in giro i cosiddetti allocchi. Quelli a cui, anche se gli dici in continuazione che un telefonino che costa 1000, se si trova sul mercato a 400, è molto probabile che ci possano essere problemi… ma che di fronte alla “occasione” è come se non tu gli avessi parlato in aramaico, anche se magari provano a “prendere” l’occasione da un web con sede in una isoletta dell’oceano Pacifico dove nessuna legge di nessun mondo potrà mai arrivare, o l’occasione di un web della cui proprietà non sanno nulla, e che se cercano qualcosa in web continuano a non sapere nulla oppure raccolgono “tuoni e fulmini”… ma tanto vale provare. E magari poi vanno alla Polizia postale, o all’Aduc a reclamare i propri diritti.
In questo contesto oggi arriva la benefica iniziativa dell’Antitrust. Speriamo che in tanti ci si possa dare una mano.
 
 
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