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I consigli di Aduc sui contratti porta a porta…. Sì, va beh, ma non esageriamo...
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Comunicato di Vincenzo Donvito
9 luglio 2018 12:16
 
  E’ un fatto di cronaca che abbiamo letto qualche giorno fa sulle pagine di Firenze di un quotidiano (1): quando ha visto dallo spioncino una ragazza che bussava alla porta, per proporre un contrattato di fornitura per la luce, non ci ha pensato due volte. Ha impugnato una delle sue pistole ed è corso fuori, puntando la canna davanti agli occhi sbarrati della giovane: “te ne devi andare”, ha detto. E’ accaduto nella media periferia della città di Firenze. Il quarantenne, dopo la denuncia della venditrice, è stato raggiunto dalle forze dell’ordine che, verificata la legittimità del possesso, hanno proceduto solo ad un ritiro precauzionale delle 10 pistole che aveva in casa, ma si è beccato una doppia denuncia per minaccia aggravata e incauta custodia di armi. La giovane 25enne, sotto shock, non è stata ricoverata in ospedale.
E’ bene ricordare che i nostri consigli sono sempre stati quelli di non aprire mai la porta a sconosciuti, non perché necessariamente valga il binomio venditoreportaaporta/truffatore, ma perché purtroppo sono numerosi, in questo tipo di vendite cosiddette indirette, i casi di contratti affibbiati senza la esplicità volontà dell’utente, che la remota possibilità che una stipula del genere possa rappresentare una buona occasione rasenta quasi l’impossibile. E quando uno ci casca, consigliamo di avvalersi del diritto di recesso, entro 14 giorni dalla stipula del contratto o, se ci sono gli estremi di un contratto stipulato senza la propria esplicita volontà, di intimare la nullità dello stesso pretendendo il ritorno al precedente fornitore del servizio. Non solo, ma diverse campagne di media, anche cartacei, sulle truffe in questi contesti di vendita, soprattutto per le persone anziane, affollano le informazioni. Quindi è da tempo che sono scattati gli avvertimenti di evitare anche solo il contatto con questi venditori che, come rivalsa di sopravvivenza, onesti o disonesti che siano, hanno reagito con maggiore aggressività ed “entranza” per cercare di far sottoscrivere un contratto (i truffatori veri, inoltre -disperati, ma sempre truffatori-, sono quelli che, date le informazioni sulle bellezze e convenienze dei loro prodotti, sono quelli che poi appongono la firma falsa del malcapitato che è stato ad ascoltarli e che – più o meno ingenuamente – ha magari fatto vedere loro una bolletta da cui hanno evinto qual numero cliente che serve per fare il passaggio da un gestore ad un altro).
Situazione che poi conduce, pur se stiamo parlando di un caso estremo, a quel che e’ accaduto nel quartiere di Rifredi a Firenze. Informazione, esasperazione, insistenze… sono questi i risultati. A parte i venditori che più o meno disperatamente cercano di far sottoscrivere un contratto con la speranza che questo possa condurli ad un guadagno decente, la responsabilità è di chi continua a mandare queste persone porta a porta: se ne fregano delle violenze che vengono percepite e attuate nei confronti dei loro potenziali utenti, in una logica di gioco al massacro (e tra i massacrati ci sono anche i venditori oltre che gli utenti) che - “colpisci cento, tanto alla fine uno torna o rimane incastrato” - fa bene al loro budget. Responsabilità condivisa con le troppo basse multe che l’Autorità Antitrust, quelle rare volte che viene coinvolta, commina loro per pratica commerciale scorretta.
E si arriva al signore con la pistola. Ai titoli scandalistici sui media. Che a noi fanno rispondere con una battuta: “Va bene che abbiamo detto di non far confidenza a questi venditori, ma non esageriamo….”. Non esageriamo, per l’appunto. E chi controlla che non si debba esagerare? Certo, non tutti hanno una pistola in casa e sono talmente adirati da puntarla contro un inopportuno venditore porta a porta… ma, forse, si potrebbe arrivare a situazioni che non portino anche a questi estremi. Domanda da 1 miliardo di euro: c’e’ la volontà politica del legislatore da una parte, e degli imprenditori economici che mandano in giro questi venditori, di modificare la situazione per non arrivare anche a tanto? A noi sembra di no. Ecco che accade quel che accade e che l’appello ad una sempre più alta vigilanza è più che necessario.

1 - La Repubblica del 07/07/2018
 
 
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