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Coronavirus e politici incoscienti. Il caso dell’ex-ministro dell’Interno
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Comunicato di Vincenzo Donvito
4 aprile 2020 16:03
 
 L’ex-ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è tornato su uno degli argomenti suo cavallo di battaglia nella comunicazione: riaprire le chiese perché - secondo lui - la scienza da sola non basta e “occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria” (1).
Sarà bene ricordare al nostro ex-ministro che alcuni dei più importanti focolai di coronavirus nel mondo si sono sviluppati proprio grazie alla non-tempestiva chiusura dei luoghi di culto.
Ecco alcune di queste vicende:
- In Francia è stato un incontro evangelico di tre giorni che si è tenuto nella parte orientale del Paese, con forti abbracci, il"Christian Open Door", che si è rivelato il propagatore più efficace della malattia sul resto del territorio, quando i pellegrini illuminati dalla grazia sono tornati alle loro parrocchie portando, oltre alla buona parola, grandi dosi di coronavirus con cui hanno riempito i loro parenti e i loro vicini.
- Negli Stati Uniti, altri settari dello stesso culto, pensando ai pastori, oggi rifiutano ancora di sottomettersi alla disciplina comune e continuano a riunirsi nelle loro chiese sfidando le precauzioni più elementari. Sospettiamo persino che Donald Trump, quando ha annunciato che tutto tornerà alla normalità a Pasqua, abbia voluto, con questa profezia con allusioni bibliche, compiacere questa comunità religiosa dove trova il più zelante dei suoi sostenitori.
- Evangelici, sempre ... A Singapore, il Ministero della salute indica che più di trenta dei primi casi rilevati sull'isola provengono da due chiese evangeliche: “Life Church and Missions” e “Grace Assembly of God”. Due fedeli venivano direttamente da Wuhan, in Cina, ma, nel loro pio fervore, trascuravano di isolarsi.
- In Corea del Sud, sono la Chiesa Shincheonji di Gesù, una setta apocalittica con metodi muscolari, e il suo guru Lee Man-hee, che sono coinvolti. Si ritiene che gli uffici della sua filiale di Daegu all'inizio di febbraio siano responsabili della diffusione del virus. A metà marzo, il 60% dei 7.500 casi della Covid-19 sudcoreana erano collegati alla setta Shincheonji.
- In Iran, le riunioni a Qom, la città santa, sono la fonte di gran parte della contaminazione. I primi casi sono stati rilevati a metà febbraio ma le cerimonie collettive sono continuate fino alla fine del mese. L'Ayatollah incaricato del mausoleo si è rifiutato di interrompere il culto, dicendo che il santuario era una "casa di guarigione". Un altro dignitario iraniano ha detto alle brave persone che il virus non poteva colpire i musulmani fino a quando lui stesso non è stato infettato dalla malattia.
- In Israele, il governo ha tutti i problemi al mondo per imporre misure di confinamento nei quartieri in cui vivono ebrei ortodossi, che continuano ad andare in sinagoghe in violazione delle regole civili. Una cifra ha scosso l'opinione pubblica: la metà delle persone ricoverate in ospedale in Israele proviene da una delle comunità ultra-ortodosse, mentre queste rappresentano solo il 10% della popolazione totale. In molti di questi distretti, i fedeli ascoltano le istruzioni dei rabbini e non quelle delle autorità. Continuiamo a celebrare matrimoni o sepolture in contraddizione con tutte le regole di salute. Dal momento che questi credenti spesso non hanno la televisione, la radio o Internet, il governo trasmette le sue indicazioni attraverso altoparlanti.
- Gli ebrei ortodossi sono presenti anche negli Stati Uniti. Il primo scoppio virulento sulla costa orientale è stato rilevato a New Rochelle, una città vicino a New York. La maggior parte delle persone infette in questa città erano collegate a una comunità ebraica ortodossa.
In India, è colpa di un altro raduno religioso, in questo caso musulmano, che ha contaminato gran parte della popolazione. A metà marzo, a Nuova Delhi, oltre 3.000 persone hanno partecipato a un servizio della Tabligh Jamaat, un'organizzazione di missionari fondamentalisti. Sono quindi tornati a casa, diffondendo il virus in tutto il Paese. Alcuni giorni dopo, le autorità hanno proibito qualsiasi riunione, ma le autorità del gruppo hanno continuato le loro attività, sostenendo che Allah li stava proteggendo. Oggi, oltre il 10% dei casi di infezione e un terzo dei decessi legati al coronavirus sono dei partecipanti a questa congregazione o dei loro parenti.

A questi esempi aggiungiamo uno scritto del filosofo Bertand Russel che ricordava come, nelle varie pesti del Medioevo, erano proprio i raduni religiosi, convocati per scongiurare il male, a diffondere e incrementare i contagi.

Non abbiamo altro da aggiungere che non ringraziare il fatto che l’attuale leader della Lega oggi non sia più ministro dell’Interno, chissà con che provvedimenti avremmo oggi a che fare…..

NOTE
1 - "Non vedo l'ora che la scienza e anche il buon Dio, perché la scienza da sola non basta, sconfiggano questo mostro per tornare a uscire. Ci avviciniamo alla Santa Pasqua e occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria''. Lo ha detto a ''L'Intervista di Maria Latella'' su Sky TG24 il leader della Lega Matteo Salvini. ''Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell'anima oltre alla cura del corpo -ha detto Salvini-. Spero che si trovi il modo di avvicinare chi ci crede. C'è un appello mandato ai vescovi di poter permettere a chi crede, rispettando le distanze, con mascherine e guanti e in numero limitato, di entrare nelle chiese come si entra in numero litato nei supermercati. La Santa Pasqua, la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per milioni di italiani può essere un momento di speranza da vivere''. (Adnkronos)

* l'immagine è un recente incontro della Chiesa Shincheonji di Gesù in Corea del Sud
 
 
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