DIFENSORE CIVICO REGIONALE DELLA PUGLIA: 22 anni di attesa non sono troppi?
Comunicato
6 marzo 2003 0:00
LETTERA APERTA DELL'ADUC AL PRESIDENTE RAFFAELE FITTO
Firenze, 6 marzo 2003. Il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha scritto la seguente lettera aperta al presidente della Giunta Regionale della Puglia, Raffaele Fitto.
Gentile Presidente,
la regione che lei amministra e' una delle poche che, in Italia, non ha il Difensore Civico Regionale. Nonostante la legge regionale n.38 del 9 luglio 1981 che lo ha istituito, non avete ancora provveduto all'insediamento di questa figura civica. Non sappiamo perche', ma sappiamo solo che la legge italiana lo prevede e che, nonostante i vostri buoni propositi materializzati con una legge, siete in ritardo di 22 anni (ventidue anni!).
Nella nostra esperienza quotidiana di informazione e consulenza, che coinvolge migliaia di cittadini che ogni giorno ci chiedono qualcosa via Internet, puntualmente, quando abbiamo a che fare con cittadini che risiedono nella Regione da lei amministrata, ci si pone il problema di non avere un interlocutore che faccia da mediatore tra la pubblica amministrazione e l'amministrato. La legge italiana prevede anche l'istituzione del difensore civico comunale, ma anche in questo, purtroppo, la maggiorparte dei Comuni della sua Regione (tra cui ci risulta anche il capoluogo) non ne sono provvisti. Per cui la presenza del Difensore Civico Regionale avrebbe una valenza non secondaria, anche come supplente delle manchevolezze dei Comuni.
In una Italia dove i buoni e trasparenti rapporti tra amministrati e amministrazione sono fondamentali per la crescita di ognuno, l'assenza di questo mediatore civico con cui il cittadino debba e possa piu' facilmente dialogare con le istituzioni, non solo e' grave, ma e' una vera e propria inadempienza che, di fatto, mantiene gli amministrati in una sorta di sudditanza dell'arroganza di un potere locale incapace e non-desideroso di essere amico.
Di questa carenza della Regione Puglia sono in molti ad essere informati, ma sono troppi ad averlo sopportato fino ad oggi come una sorta di fatale accettazione di un destino infame e maledetto. Una situazione che vale per le forze politiche e le persone che con lei amministrano la Regione, e per quelle che sono all'opposizione.
Il nostro auspicio e' che, dall'esterno, ma da un campo di battaglia quotidiano come quello di una associazione per i diritti degli utenti e consumatori, le possa giungere un sollecito e uno stimolo che le faccia mettere al primo posto dei suoi impegni quanto gia' previsto dalla legge regionale di cui sopra.
Quindi, signor Presidente, nessun iter lungo, difficile, articolato, in cui magari dover mettere d'accordo l'inconciliabile. Ma solo la realizzazione di quanto gia' da 22 anni avete previsto.
Chiediamo troppo?