"Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma poiché dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane."
E' una frase del Vangelo che il vicepremier Matteo Salvini, dovrebbe conoscere, visto che durante i comizi elettorali stringe tra le mani il testo per dimostrare che è un attento seguace delle massime evangeliche.
Che cosa è che Salvini, che non è cieco, non vuole vedere?
La realtà, cioè i conti dell'Italia.
Abbiamo 2.360 miliardi di debito pubblico, una crescita vicina allo zero e bassa produttività, oltre a una burocrazia asfissiante.
Nonostante tutto ciò, Salvini vuole produrre ulteriore debito. Per crescere, dice. Abbassiamo le tasse, anche in debito, così imprenditori e cittadini potranno riavviare l'economia. Aveva detto la stessa cosa per il Reddito di cittadinanza e Quota100.
Visto che i numeri sono quel che sono, Salvini se la prende con chi gli ricorda l'aritmetica, cioè la Commissione europea che definisce "vecchia e delegittimata a prendere decisioni o imporre sanzioni a governi e popoli", dimenticando che l'attuale Commissione è in carica fino a novembre prossimo, quindi nel pieno delle sue funzioni, e che la prossima Commissione avrà lo stesso segno politico, considerato che i nazionalisti (Salvini e Le Pen) non raggiungono il 10% dei parlamentari europei, quindi in stragrande minoranza.
Prima gli italiani, diceva Salvini. Si, primi a farci infilare in un vicolo cieco.