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Governo. Conte, Di Maio e le bufale sul Tav che non si farà
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Comunicato di Primo Mastrantoni
12 marzo 2019 9:25
 
  Può venire a noia parlare dello stesso argomento, cioè il Tav, ma questo governo, o meglio il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio, ed altri esponenti del M5S, ce ne danno l'occasione con dichiarazioni giornaliere sul Tav che non si farà, che sono vere e proprie bufale, utili all'elettorato penta stellato in vista delle prossime elezioni europee e regionali.
Il Tav, invece, si farà.
I motivi li abbiamo già elencati in precedenti interventi: sono stati approvati trattati internazionali dai due parlamenti, quello italiano e quello francese, e occorre una analoga iniziativa per modificarli.
Nel Parlamento italiano, il M5S non ha la maggioranza per approvare una legge per il ritiro dai trattati italo-francesi sul Tav. Infatti, non ha mai presentato una proposta di legge in tal senso, né ha avviato, in 9 mesi di governo, negoziati con la Francia per modificare consensualmente i termini dei trattati.
La recente bufala, propalata dal premier Conte, che ha chiesto al Telt, la societò italo-francese, responsabile della realizzazione e gestione della sezione transfrontaliera del Tav, di  "soprassedere dalla comunicazione dei capitolati di gara", ha avuto la risposta proprio da Telt che ha avviato le procedure per la realizzazione dell'opera. Si tratta di inviti a presentare candidatura alle imprese, che è una fase precedente alla emanazione dei bandi di gara; terminata questa fase preliminare per selezionare le imprese, che può durare 6 mesi, si dovrà procedere, pena la perdita dei fondi europei, cioè  800 milioni di euro, dei quali 300 iniziali, e l'avvio del contenzioso con la Francia e l'Unione europea.
Anche la clausola di dissolvenza, cioè la facoltà di Telt di non dare seguito alla procedura senza oneri, riguarda gli avvisi e non la sospensione dei bandi una volta avviati.
Insomma, il premier Conte, quando scrive al Telt che occorre "soprassedere dalla comunicazione dei capitolati di gara", chiede l'avvio di una procedura già prevista: prima l'avviso poi la gara.
Conte e Di Maio raccontano bufale ai propri elettori, perché il Tav si farà, e i 6 mesi sono necessari al M5S per scavallare la data delle elezioni europee, presentandosi ai propri elettori come coloro che hanno bloccato il Tav.
Finirà, però, come l'Ilva, il Tap, e il terzo Valico, ma, sicuramente, Conte e Di Maio sapranno indorare e far ingoiare la pillola ai propri elettori.
In questo sono maestri.
 
 
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