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Governo. Coronavirus e contagi: spetta al cittadino
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Comunicato di Primo Mastrantoni
4 novembre 2020 11:54
 
  Un Governo contrastato tra sollecitazioni e interessi diversi e una opposizione che pensa ai consensi elettorali.

Così possiamo descrivere il clima politico-istituzionale del nostro Paese. Della tragedia indotta dalla pandemia sembra che poco interessi. Ci dovrebbe essere un coro unanime che si leva contro il pericolo comune, invece, assistiamo ai piccoli giochi di potere e allo scarico di responsabilità.

A che serve proclamare lo stato di emergenza se, poi, ogni istituzione pensa al proprio "particulare"?

E' un susseguirsi di provvedimenti governativi, senza che abbiano prodotto risultati e nuovi tentativi, vedi l'ultimo Dpcm, di mediare tra opposte esigenze, rincorrendo le richieste di questa o quella categoria che pone veti fuggendo dalle responsabilità.
I provvedimenti restrittivi devono essere nazionali, dichiarano le regioni; no, risponde il Governo, le regioni hanno competenze primarie sulla salute e, quindi, spetta a loro prendere decisioni.

Così, si è persa l'occasione di intervenire durante l'estate, mantenendo le prescrizioni.

In mezzo ci sono i cittadini.
Si, certo, ne usciremo. A costi elevati.

Nel frattempo adottiamo le misure che Antony Fauci, immunologo, capo dell'Istituto Nazionale americano per le Allergie e le Malattie Infettive, suggerisce:
mascherina, distanziamento, nessun assembramento, lavaggio delle mani.

E' ora che cittadini responsabili riprendano il controllo della situazione.
 
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