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Governo. M5S e la bufala dell'acqua pubblica
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Comunicato di Primo Mastrantoni
26 febbraio 2019 12:27
 
 L'acqua è pubblica, cioè di tutti noi. 
Lo stabilisce la legge, confermata da una sentenza della Corte Costituzionale.

Il cittadino non paga l'acqua, ma la sua gestione che va dalla captazione, alla distribuzione, alla depurazione e alla riammissione nell'ambiente. 

Il M5S ha presentato una proposta di legge che rende pubblica la gestione, non la proprietà dell'acqua che è già pubblica.

C'è solo un piccolo particolare: la gestione è per il 97% già pubblica, con società a capitale interamente pubblico o a maggioranza pubblica.
Solo il 3% della gestione dell'acqua è privata.

Quindi, di che cosa scrivono o parlano i rappresentanti del M5S? Del nulla. 
Sono slogan che hanno un certo effetto mediatico ma inconsistenti nei contenuti. 

Abbiamo già scritto che le nazionalizzazioni, cioè rendere pubblica una società a capitale misto o privato, costa al contribuente; in particolare, per pubblicizzare la gestione dell'acqua, tra l'indennizzi e rimborsi, si arriva alla cifra di 23 miliardi di euro. 

Dove li prende i soldi il "Governo del Cambiamento"? Dalle tasche del contribuente, o direttamente, aumentando tariffe e tasse, o ampliando il debito pubblico, che è sempre a carico del contribuente.

Bravi, questi del M5S ad addossare le spese delle loro inutili proposte sulle spalle del contribuente!
 
 
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