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Governo. Il Tav si farà, lo prevede un Trattato internazionale. Di Maio racconta superbufale
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Comunicato di Primo Mastrantoni
5 febbraio 2019 10:33
 
  Il Tav, il treno Torino-Lione, si farà, lo prevede un Trattato internazionale, tra Italia e Francia, approvato dal Parlamento.

Quel che raccontano Di Maio, Toninelli e altri esponenti del M5S, sono superbufale per gli elettori.

Vediamo.

Il Parlamento ha approvato il Trattato di "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese, per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione".(1)

Per non fare il Tav, cioè la linea ferroviaria Torino-Lione, occorre che l'attuale Parlamento, con una altra legge, ricusi, cioè rifiuti, il Trattato internazionale già sottoscritto.
In caso di votazione sul Tav, il M5S è in netta minoranza, infatti, i gruppi parlamentari di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Pd sono favorevoli all'attuazione del Trattato e, quindi, alla prosecuzione dell'opera.

L'opposizione del M5S può ritardare l'esecuzione dei lavori, come sta facendo il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, con la cosiddetta valutazione dei costi-benefici dell'opera, i cui risultati sono inficiati dal fatto che ben 5 esponenti su sei, della Commissione preposta alla valutazione, si erano già precedentemente espressi negativamente sul Tav, valutazione che, ovviamente, confermeranno nel parere.

Si prende tempo, insomma, visto che la valutazione doveva essere pronta per fine dicembre scorso, poi fine gennaio e ora fine febbraio.
I motivi sono chiari: ci sono le elezioni regionali ed europee e il Tav è l'ultima trincea del M5S, dopo aver proclamato il NO preelettorale e il SI governativo alle acciaierie Ilva, al gasdotto Tap, al Terzo valico e ai cacciabombardieri F35.

Se Di Maio facesse sul serio, dovrebbe presentare una proposta di legge di ricusazione del Trattato sul Tav.
Perché non lo fa? Semplice, Di Maio è in campagna elettorale e parla ai suoi elettori, prendendoli in giro.

Liberi, ovviamente gli elettori di credere alle superbufale dimaiane, magari con l'aiuto della Rai che tutti i contribuenti mantengono.

(1) Legge 5 gennaio 2017, n. 1
 
 
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