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LEGGE CONSUMATORI E CONSUMEROCRAZIA
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Comunicato 
17 agosto 1998 0:00
 

L’ITALIA SEMPRE IN RITARDO, E SEMPRE PEGGIO
PER L’ADUC LA LEGGE PUBBLICATA SULLA GAZZETTA UFFICIALE NON STABILISCE STABILISCE IL DIRITTO AL CONSUMO, MA SOLO QUELLO DI ALCUNE ASSOCIAZIONI A RAPPRESENTARE GLI INTERESSI DEI CONSUMATORI. ED E’ STATO LEGALIZZATO IL MECCANISMO CONTROLLORI/CONTROLLATI. E QUESTO MENTRE LA COMMISISONE DI BRUXELLES, CON L’APPROVAZIONE DEL FORMULARIO DELLE CONTROVERSIE, VA IN DIREZIONE OPPOSTA.

Firenze, 17 Agosto 1998. Pubblicata sulla G.U. la cosiddetta legge sul diritto al consumo, mentre la Commissione di Bruxelles approva un formulario delle controversie tra cittadini e imprese.
Interviene il presidente nazionale dell’Aduc, Vincenzo Donvito:
La legge pubblicata stabilisce il diritto delle associazioni di consumatori ad intervenire in giudizio a tutela degli interessi dei loro soci, ma non stabilisce il diritto del consumatore a vedere tutelati i propri diritti senza un’associazione come mediatrice. Stabilisce, cioe’, il ruolo giuridico indispensabile di una libera associazione di cittadini per salvaguardare i diritti dei suoi associati, ma non considera questi associati come portatori di diritto in proprio, se non attraverso le altre leggi: il consumatore, per questa legge, e’ tale solo se aderente ad un’associazione.
E’ il solito ritornello di chi considera il cittadino consumatore e utente come un soggetto da tutelare, indirizzare, portare con mano, e non, informato, ad agire di sua iniziativa.
La legge stabilisce che, transitoriamente per i prossimi due anni, il consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti sara’ composto d’ufficio dall’attuale Consulta dei consumatori e degli utenti istituita presso il ministero dell’Industria. L’Aduc non ha mai voluto farne parte, perche’ e’ contro gli interessi degli stessi consumatori istituire la massima commissione di controllo con a capo il ministro dell’Industria –la controparte dei consumatori; e non e’ un caso, inoltre, che di questa commissione ne faccia parte anche l’associazione nazionale cooperative di consumatori, cioe’ la Coop: coloro che dovrebbero essere controllati.
Certo una brutta legge e’ meglio di una non-legge, ma anche in questo caso l’Italia arriva tardi, quando le indicazioni della Commissione di Bruxelles sono in direzione opposta: proprio in questi giorni ha predisposto un formulario ad hoc per facilitare la soluzione extragiudiziale, sia a livello nazionale che transfrontaliero, delle controversie tra utenti e imprese. Inoltre la Commissione ha approvato una comunicazione che si propone di "migliorare l’accesso del singolo consumatore all’esercizio pratico dei propri diritti". Di associazioni non se ne parla, giustamente, ma si parla di cittadini portatori di diritto, e non di acqua alle associazioni. E quindi, altroche’ "colmare il divario ventennale che la superava dal resto dell’Europa", come si legge nei comunicati di oggi sulla pubblicazione nella G.U.. Se il prezzo per far finta di essere al livello degli altri partner europei e’ questo, crediamo che potevamo farne a meno con immenso piacere. E intanto, prima che il legislatore si rendera’ conto di essere jurassico e controproducente, passera’ tanto di quel tempo che, i premiati che parteciperanno alla spartizione delle prebende elargite dal ministero dell’industria, saranno gia’ diventati, ne’ piu’ ne’ meno, come gli attuali sindacati confederali. Dopo la sindacatocrazia avremo anche la consumerocrazia. E come oggi i lavoratori, domani i
 
 
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