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MPS/"4YOU-MYWAY". LE SMENTITE DEL MPS CHE CONFERMANO CIO' CHE L'ADUC SOSTIENE
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Comunicato 
2 settembre 2003 0:00
 

Firenze 2 settembre 2003. Ieri abbiamo fatto conoscere la geografia dei circa 7000 risparmiatori che si sono rivolti all'Aduc per la messa in mora della banca Monte dei Paschi di Siena e le sue associate, in merito al prodotto finanziario "4You-MyWay", avvisando che dalla "riapertura" dei tribunali del prossimo 15 settembre avremmo intrapreso numerose azioni legali, a seguito di quelle che sono state gia' avviate. Nella tarda serata di ieri, un lancio dell'agenzia stampa Ansa da Siena, riportava una smentita a tutto campo del Mps. Una smentita che smentisce poco, in quanto a notizie buttate li' senza alcun riscontro, si aggiungono omissioni, cambiamenti e valutazioni personali che si intende far passare per fatti.
Vediamole.
1) Il Mps sostiene che "non e' stato in alcun modo messo in mora", e che "i reclami pervenuti con l'assistenza della suddetta Associazione ammontano a poche decine". Noi non sappiamo chi legge la corrispondenza del Mps, della banca Toscana, di Banca121, della Banca Agricola Mantovana, etc.., perche' abbiamo l'impressione che non distingua tra "messa in mora" e "reclamo". Riguardo al numero, lo riconfermiamo, cosi' come precisato ieri: "la messa in mora e' il primo passo . verso le vie legali . su cui l'Aduc si e' attrezzata con il suo ufficio legale e con molti altri che si sono e si stanno convenzionando alla bisogna". Stiamo cioe' parlando di una quantita' di risparmiatori che sono il frutto di molteplici accordi con vari studi legali (che si muovono anche in maniera autonoma pur se coordinati con noi), con il comune denominatore di contestazione della validita' giuridica del prodotto finanziario, e non solo delle procedure di collocamento (come invece vorrebbe il Mps).
2) Il Mps ricorda che ha fatto accordi solo con le associazioni di consumatori che aderiscono al Consiglio nazionale presso il ministero delle Attivita' Produttive, volendo far intendere che con noi (che per scelta non accettiamo di essere diretti dalla nostra principale controparte, appunto il ministero delle Attivita' Produttive) non aveva alcuna intenzione. Peccato che c'e' una cronistoria che smentisce: su nostra sollecitazione, l'ex-amministratore delegato del Mps, Vincenzo De Bustis, il 17 marzo 2003 ci invia una lunga lettera in cui, difendendo questi prodotti finanziari, dichiara che la banca e' disponibile ad un confronto, che avviene il 17 aprile a Siena, tra il nostro Alessandro Pedone (responsabile del sito Aduc "Investire Informati") e il dr Marco Torre (responsabile comunicazione Mps) e il dr Silvano Del Greco (responsabile rete Mps). Confronto servito solo a ribadire le proprie posizioni. E la cosa finisce li'.
3) Il Mps ritiene "infondata l'affermazione relativa ad invero inesistenti condanne da parte della Consob e della Banca d'Italia". La nostra frase di riferimento, invece, era "e' bene ricordare che Consob e Governatore Bankitalia hanno gia' espresso richieste d'indagine e condanne sullo specifico", e ci riferivamo: a) relazione Consob dell'ultima gestione Luigi Spaventa che ha indicato questi prodotti come esempi da non seguire; b) Apertura di una ispezione da parte di Consob e Bankitalia per verificare le modalita' di vendita dei prodotti 4You e My Way' "che presentavano una certa singolarita', per usare un eufemismo", cosi' come annunciato dal presidente della Consob Luigi Spaventa nel corso di una audizione alla commissione Finanze della Camera lo scorso 5 giugno; c) Al Governatore Antonio Fazio che lo scorso 24 luglio durante un'audizione presso la commissione V congiunta di Camera e Senato, ha affermato che i contratti 4You e MyWay hanno violato l'etica. Quindi una condanna morale da parte del Governatore Fazio e richieste e aperture d'indagine da parte di Consob . proprio come avevamo scritto noi.
4) Il Mps riconferma la legittimita' e conformita' alle norme di legge e ai regolamenti in materia di questo prodotto. Questa e' l'unica cosa che non smentiamo o commentiamo, perche' questo lo decidera' la giustizia, ognuno coi suoi argomenti: il Mps sostenendo che si trattava di un prodotto previdenziale, noi che non era tale, ma concepito solo per far guadagnare la banca.
 
 
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