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MYWAY-4YOU. QUEL CHE IL MPS SPACCIA PER PRONUNCE GIURIDICHE DI LEGITTIMITA' NON SONO TALI. METTIAMO I PUNTINI SULLE "I" E NON GIOCHIAMO SOLO ALL'AMMASSO DEL'INFORMAZIONE
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Comunicato 
25 giugno 2004 0:00
 

Firenze, 25 Giugno 2004. La banca Monte dei Paschi di Siena fa sapere che "i giudici stanno considerando legittimi i contratti MyWay e 4You", perche' i ricorsi presentati ex articolo 700 cpc per la sospensione dei pagamenti dei ricorrenti in attesa dell'avvio vero e proprio del procedimento e della sentenza, non sono stati tutti accolti. E' vero che questi ricorsi non sono stati accolti, e' vero che uno e' stato da noi vinto in prima istanza e perso in seconda e che un altro e' attualmente in attesa di pronuncia da parte del giudice, ma questo non vuole assolutamente dire che i prodotti MyWay e 4You siano legittimi. Vuole solo dire che il giudice non vi ha ravvisato gli estremi di urgenza per intervenire e bloccare la continuita' di questi contratti.
Se questi prodotti finanziari saranno giudicati legittimi o meno, lo sapremo solo quando ci saranno le sentenze, e anche dopo, cioe' quando ci saranno pronunce definitive ad eventuali appelli. Cosa che per il momento vediamo abbastanza lontana, e su cui proprio il Mps sta giocando la sua strategia, fino a transare poco prima che inizi la causa vera e propria, restituendo anche il 100% di quanto versato dai ricorrenti e pagando anche tutte le spese legali degli stessi.
Il Mps e' consapevole che la giustizia italiana (specialmente quella civile) ha i tempi e i costi che tutti conosciamo, e proprio su questa falla del nostro sistema giudiziario ha basato la sua strategia, fidando sul naturale scoramento dei cittadini a chiedere giustizia con una prospettiva di anni ed anni di cause.
E in questa logica imprenditoriale ed economica sicuramente non dinamica, ma basata su poteri statici di posizione e sulla debolezza e incapacita' dello Stato, ha deciso, proprio come ha fatto oggi, di stravolgere anche l'informazione. Cantando vittoria li' dove vittoria non c'e'. Proprio come continua a fare lodando i tavoli di conciliazione che ha aperto grazie al consenso di alcune associazioni di consumatori: tavoli in cui, la piccolissima parte di risparmiatori che vi si e' rivolta, oltre a pagare le quote associative delle associazioni attraverso cui si sono veicolati, non si e' registrata alcuna novita', perche' i rimborsi sono stati ridicoli e, in buona parte, rifiutati dai richiedenti, se non perche' presi per il collo.
A chi giova questa strategia della mistificazione e della disinformazione, non lo sappiamo. Perche' anche alla lunga, risentendone tutto il sistema di fiducia dei risparmiatori verso le istituzioni del risparmio e gli attori della finanza, a pagarne lo scotto saremo proprio tutti.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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