testata ADUC
Narcogiustizia per avere giustizia? Italia, non Messico o Colombia
Scarica e stampa il PDF
Comunicato di Vincenzo Donvito
3 agosto 2020 11:47
 
 Nel nostro Paese è notorio che la giustizia… meno uno ha a che farci, meglio è. Ma i problemi esistono e talvolta sono anche molto condizionanti la nostra esistenza. Ed è a questo a cui è probabile abbia pensato la signora Valentina di Napoli che si è rivolta ad un boss del narcotraffico per avere giustizia e, grazie ad una intercettazione per un’indagine in corso per droga, sembra che il boss abbia garantito un suo intervento (“mando i miei uomini”) presso il datore di lavoro di Valentina per ritirare le spettanze dovute, e non percepite, dopo due anni e mezzo di lavoro.

Ci viene in mente il ruolo “civile” e “politico” (una sorta di Stato nello Stato) che svolgeva alla fine del secolo scorso il cartello di Pablo Escobar in Colombia. E soprattutto ci viene in mente il Messico di oggi, dove i cartelli delle droghe in diverse zone del Paese sostituiscono a tutti gli effetti l’amministrazione dello Stato per questioni di ordinaria quotidianità. Anche ora, nel corso dell’emergenza covid-19, i cartelli si sono sostituiti allo Stato nella distribuzione di aiuti (1).

Napoli come il Messico?
Il paragone è decisamente eccessivo. Ma è un campanello di allarme. In cui ci rientrano i problemi del difficile accesso alla giustizia per questioni che dovrebbero essere trattate molto velocemente viste le urgenze dell’utente, e la funzione dei sindacati.
E’ evidente che per la nostra Valentina l’accesso alla giustizia è un problema: dalle intercettazioni non si sa se il suo essersi rivolta al boss sia il secondo tentativo dopo quello legale oppure dopo aver sentito un suo sindacato di fiducia. Nella sua testa c’è la necessità di risolvere il problema, subito e con un certo grado di certezza. E Valentina ha pensato che una persona pratica, nel suo quartiere e nella sua città, è sicuramente il boss: pratica perché non la fa aspettare, e pratica per gli ipotizzabili metodi che potrebbe utilizzare (“mando i miei uomini”), convincenti ed immediati.

Ok, non è il Messico
Ma è l’Italia dove le persone quando hanno un problema non pensano all’autorità ma solo a risolverlo, a qualunque costo. E’ l’Italia della mancanza di coscienza e consapevolezza civica (l’educazione civica è materia marginalissima che solo a settembre dovrebbe in forma “mignon” ripartire nelle scuole). E’ l’Italia dove hanno ragione d’essere i narcoboss di Napoli (e non solo) e i carabinieri di Piacenza e non solo. E’ l’Italia che convive con la illegalità al punto tale da considerarla mezzo di risoluzione dei problemi della propria quotidianità. E’ l’Italia dell’ipocrisia che dice ai consumatori di sostanze stupefacenti che consumarle non è un reato, ma per usarle devono andare a comprarle dai delinquenti. E’ l’Italia che non sa rispondere ai problemi di giustizia della quotidianità.

1 - anche pacchi con impressa l’immagine di “El Chapo” Guzman, attualmente - e ancora - il più famoso boss del narcotraffico in galera a New York dopo un processo che ha fatto storia.
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS