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OBIEZIONE PILLOLA DEL GIORNO DOPO E COMITATO DI BIOETICA. SANCITA LA BIOETICA DELL'OMISSIONE DI SOCCORSO
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Comunicato 
28 maggio 2004 0:00
 

Firenze, 28 maggio 2004. Il Comitato nazionale di bioetica ha approvato un documento sulla pillola del giorno dopo, prevedendo la clausola di coscienza per i medici rispetto alla prescrizione del farmaco.
Il Comitato governativo che usa la bioetica come propaganda politica, ha cosi' sancito la bioetica dell'omissione di soccorso. Perche' di questo si tratta, in quanto e' un farmaco che se non assunto nelle 72 ore successive al rapporto a rischio, non puo' agire. E in quelle 72 ore tutto puo' accadere, compreso il tempo che si trascorre per cercare una struttura pubblica che non abbia una pletora di medici obiettori, spesso tali per non turbare la coscienza del primario altrettanto obiettore. Succede gia' cosi' per l'interruzione di gravidanza, perche' non dovrebbe accadere altrettanto per una cosa molto piu' banale come la prescrizione di una pillola? Che, lo stesso Comitato, facendo opera di disinformazione e deformazione dei fatti, sostiene che in alcuni casi potrebbe determinare un effetto abortivo: la pillola del giorno dopo agisce per impedire l'attecchimento dell'ovulo che potrebbe essere stato fecondato, proprio come un qualunque contraccettivo intrauterino (su cui il nostro Comitato non ha riconosciuto alcuna riserva di coscienza) . Quindi non aborto, ma prima dell'aborto. Non solo, ma una pillola che presa puo' impedire l'aborto per una gravidanza non desiderata.
In Gran Bretagna e in Canada la pillola del giorno dopo si acquista in farmacia senza prescrizione medica, perche' le autorita' sanitarie di quei Paesi lo riconoscono un metodo efficace contro l'aumento degli aborti soprattutto nelle minorenni e nelle giovani, e per questo l 'hanno resa accessibile senza alcun condizionamento che non la volonta' della donna .... quella stessa volonta' che poi, in caso di gravidanza indesiderata porta la donna a decidere per l'aborto.
Ma il nostro Comitato di bioetica non sa neanche cosa sia la volonta' di un individuo libero. Ma e' bene informato sulla volonta' di chi detiene un potere, in questo caso sanitario, quello del medico, e si e' prostrato ad esso per servirlo e riverirlo.
Aspettiamo il Comitato alla prossima mossa, l'obiezione di coscienza del farmacista sempre per la pillola del giorno, pur quando gli sara' richiesta con tanto di ricetta. Dopo di che la strada sara' spianata all'obiezione di coscienza per quei medici che si rifiutano di curare un ferito o un moribondo sospetto di essere stupratore o violentatore di minori. In marcia cosi' verso la societa' delle donne e degli uomini perfetti, puri, inviolabili.
Auspichiamo che questa ridicola e preoccupante decisione faccia la fine di molte altre decisione del medesimo Comitato: carta straccia. Con l'auspicio che il Governo, di cui il Comitato e' oggi espressione diretta, si illumini e si renda conto che di Comitati di bioetica non ce n'e' proprio bisogno in una societa' democratica, pluralista e plurirazziale.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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