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Padova. Diritto del bambino di vivere in un ambiente sano e senza inquinamento. Sfilata di passeggini e carrozzine davanti al Comune. Le richieste dell'Aduc
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Comunicato di Maria Grazia Lucchiari
5 febbraio 2011 16:05
 
 Sul Liston, stamattina, davanti al palazzo comunale di Padova hanno sfilato carrozzine e passeggini vuoti. I cittadini chiamati a manifestare da Aduc e da Veneto Radicale hanno chiesto all’amministrazione comunale una politica sanitaria in grado di tutelare la salute dei bambini, i più danneggiati dagli effetti dell’inquinamento atmosferico. Ed è certo che 25 giorni di superamento dei limiti di legge per le polveri sottili dall’inizio dell’anno sono un record che non si era mai visto. Sono 35 i giorni consentiti dalla legge in un anno. I dati dell’anno scorso vedono Padova leader fra le città più inquinate non sono solo d’Italia, 7mo posto, ma d’Europa 8vo posto.

Qualche problema in città ci dev’essere, considerato anche che un anno fa in pompa magna è partita la grande innovazione per Padova: il Metrotram, che innumerevoli battaglie aveva visto tra maggioranze e opposizioni al governo -alternativamente- della città. Sta di fatto che nel 2010 l’aria della città è peggiorata ancora. A settembre dell’anno scorso l’Arpav dichiarava 42 microgrammi al metro cubo le polveri sottili come media annuale. Un dato fuorilegge che non si registrava da tempo.

Città come Milano corrono ai ripari e bloccano il traffico dopo 12 giorni consecutivi di superamento giornaliero delle polveri sottili. Anche se il problema è talmente vasto che questi sono ritocchi di un’opera che non può cambiare se non si interviene con energia e complessivamente su tutta la pianura padana. Padova corre liscia, invece, nell’oblio del silenzio di fronte a giornate di smog acuto che si protraggono per 10, 15, 20 giorni consecutivamente. E di norma i pronti soccorso degli ospedali cittadini registrano un boom di accessi di anziani che chiedono aiuto per crisi asmatiche, attacchi di cuore e ictus.
L’Aduc da tempo chiede che chi governa Padova metta in atto politiche sanitarie adeguate e cominci col mettere in moto strumenti che sono propri di una buona amministrazione. La risposta del Comune è un blocco del traffico in centro storico il pomeriggio della domenica, dalle 14 alle 18 per un paio di mesi: giusto il tempo di permettere ai padovani la pennichella della domenica e per mettere al riparo da strascichi giudiziari l’amministrazione comunale.

Due cose chiede l’Aduc al sindaco di Padova:
- una indagine epidemiologica, mai fatta finora, per conoscere il danno biologico e ambientale prodotto dall’inceneritore che da 50 anni scarica diossine, mercurio, arsenico ed altre sostanze cancerogene varie in particolare sul quartiere forcellini. Infatti la centralina Arpav del quartiere da qualche giorno registra dati impressionanti con picchi di 175 ?g/m³ ;
- una indagine che attesti quanti ricoveri si verificano negli ospedali nei giorni di inquinamento acuto e in generale quante vittime sono correlabili all’inquinamento atmosferico come durante gli ultimi 16 giorni consecutivi di inquinamento che hanno registrato 154 ?g/m³ alle Granze, 137 ?g/m³ alla Mandria, 136 ?g/m³ all’Arcella, 131 ?g/m³ a San Lazzaro. La legge impone un limite giornaliero di 50 microgrammi/m³.
 
 
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