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A Padova da sei giorni consecutivi picco di inquinamento dell'aria, e il Comune sospende anche le blande limitazioni del traffico
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Comunicato di Maria Grazia Lucchiari
28 dicembre 2016 13:36
 
 Padova, 28 dicembre 2016 - Dal 22 dicembre ad oggi, sei giorni consecutivi, tutte le cinque centraline della città di rilevamento dei microgrammi di polveri sottili, Pm10, per metro cubo d'aria sono in ascesa. Il record di inquinamento va al quartiere Mandria con un crescendo che parte da giovedi scorso a ieri: 70 – 85 – 99 – 100 – 102 – 112. Contro i 50 µg/m3 imposti dalla legge. Ieri il quartiere Arcella ha registrato un picco di polveri di 125 µg/m3. 
Ancora più preoccupanti i dati della centralina situata davanti la chiesa di Terranegra in viale internato ignoto nel quartiere Forcellini, che registra le ricadute nell'aria dell'inceneritore di Acegas-Aps-Hera nella zona industriale. Qui si rilevano le nanoparticelle nell'aria, le Pm2.5, che sono più piccole e hanno una elevata capacità di introduzione negli alveoli polmonari, e più sono piccole e più possono generare malattie, ed essendo inorganiche non possono essere degradate dal sistema immunitario: da giovedi scorso a ieri i microgrammi sono 56 - 74 - 79 – 77 - 84 – 82. Va osservato che nel raggio di circa 1500 metri di distanza in linea d'aria dalla centralina ci sono i presidi sanitari di Oncoematologia Pediatrica, dell'Istituto Oncologico Veneto, dell'istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. 
Proprio in questi giorni di picco acuto il commissario prefettizio del Comune di Padova ha sospeso anche i seppur rituali, blandi e superflui divieti di circolazione alle auto più inquinanti dal lunedi al venerdì per due ore e mezza al mattino e al pomeriggio e in alcune zone. E' infatti impossibile vietare il traffico per la gran parte alimentato a gasolio della zona industriale del Quartiere Tre della città. Basti pensare solo alla scelta di autorizzare il raddoppo della quantità di rifiuti bruciati dall'inceneritore, che oltre ad aumentare i cancerogeni emessi dai camini porta in città ogni settimana più di 1400 mezzi pesanti. Quindi se il meteo non ci viene in aiuto prepariamoci ad inalare cancerogeni oltre il limite sanitario per altri giorni ancora. Anche se i superflui divieti del Comune saranno ripresi il 2 gennaio. 
Che fare nell'immediato per proteggersi? Se possibile andarsene dalla città e in zone meno inquinate. E nel contempo costringere il Comune insieme alle autorità sanitarie a rispettare la legge italiana e comunitaria, un obbligo disatteso da più di dieci anni, che impone di dotarsi di un Piano d'Azione Strategico su tutte le fonti di inquinamento, traffico, industria, agricoltura, ecc, per uno sviluppo e una vita sostenibile della popolazione.
 
 
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