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PILLOLA DEL GIORNO DOPO: L'URGENZA DI LEVARE L'OBBLIGO DELLA RICETTA
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Comunicato 
18 luglio 2003 0:00
 

L'ADUC SEGNALA UNA VICENDA DI OMISSIONE DI SERVIZIO ALL'ASSESSORATO TOSCANO ALLA SANITA', E AL MINISTERO DELLA SALUTE CHIEDE DI LEVARE L'OBBLIGO DELLA RICETTA
Firenze, 18 Luglio 2003. La pillola del giorno dopo in Italia e' legale da alcuni anni, ma puo' essere acquistata solo su prescrizione medica. Ed episodi come quello che riportiamo, da un "newsgroup di discussione" in Internet (che ha provocato un ampio e vivace confronto fra i vari conferenzieri che partecipano alle discussioni che hanno a che fare con la citta' di Firenze), sono solo gli ultimi.

Ecco il testo:
"Ad una coppia che conosco, lo scorso 13 luglio, mentre facevano le loro cosine si e' rotto il preservativo,la ragazza il giorno successivo e' andata al Pronto Soccorso per chiedere la pillola del giorno dopo. Arrivata l'hanno mandata alla maternita', dalla maternità l'hanno mandata al consultorio che pero' era chiuso (si vede alla maternita' gli faceva fatica sbrigare la cosa). Dal consultorio e' tornata alla maternita', ma era chiusa anche quella. Visto il tardo pomeriggio, e' tornata al pronto soccorso e le hanno detto che loro non ci potevano fare nulla. Allora la ragazza impossibilitata a raggiungere il proprio medico curante, ha chiamato il 118 per sentire cosa doveva fare, il 118 le ha consigliato di andare da una guardia medica vista l'ora. Ha girato (naturalmente il tempo utile per intervenire con la pillola passava), ha trovato la guardia medica, e quando l'ha trovata cosa si e' sentita dire? "mi spiace io sono di coscienza e non prescrivo pillole, vada a cercare un'altra guardia medica"."

Non abbiamo ancora la disponibilita' di questa persona a sporgere denuncia contro il medico della Guardia Medica che ha, inventandosi un suo diritto di coscienza che la legge non prevede, omesso il suo servizio, ma il fatto in se' e' sintomatico di una situazione ridicola e tragica.
Prima di tutto, cosa c'entra che dal pronto soccorso, per fare una ricetta su una pillola del giorno dopo, mandino una persona alla maternita'? Forse per fargli vedere quanto sono belli i bimbi appena nati e cosi' si possa pentire e decidere di non assumere il farmaco? Questa e' una battuta, ovviamente, ma visto il rimbalzo di uffici che questa ragazza ha dovuto subire e senza ottenere cio' che era un suo diritto, non e' piu' una battuta, ma la presa d'atto di un sistema sanitario fatto per non essere al servizio dei suoi utenti, incoraggiato, nello specifico, da una norma assurda come quella della ricetta.

L'episodio lo segnaliamo comunque all'assessorato della Regione Toscana alla Sanita', perche' decida se e come fare indagini ed intervenire.

Mentre al ministero della Salute lo segnaliamo perche' prenda atto di questa inutile e pericolosa
(per l'utente del servizio) trafila burocratica per acquistare la pillola del giorno dopo. Siccome in Paesi come la Gran Bretagna, per esempio, questa pillola viene data senza ricette anche dalle infermerie dei licei alle minorenni e senza autorizzazione dei genitori, va bene che gli amici d'Oltre-Manica hanno concezioni e pratiche diverse dalle nostre rispetto alle liberta' individuali, ma sicuramente non metteranno a repentaglio la vita di chiunque con questa vendita libera . per cui non comprendiamo la limitazione della ricetta se non in termini scoraggianti l'uso della stessa pillola (il che, nella maggiorparte dei casi, vuol dire, se la donna rimane incinta, regalare un'altra aspirante all'aborto). E quindi chiediamo, con un atto piu' semplice e meno drammatico di quanto qualcuno voglia far credere, di far cascare questo obbligo di ricetta.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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