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LA POLITICA AMBIENTALE DEI TRASPORTI DEL MINISTRO MATTEOLI: SCHIZOFRENIA?
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Comunicato 
12 marzo 2003 0:00
 

Firenze, 12 marzo 2003. Il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, in una intervista sul quotidiano "IlSole24Ore" sull'applicazione del protocollo di Kyoto, tra le altre cose risponde ad alcune domande sui problemi italiani ambientali legati all'inquinamento da trasporto privato su gomma nei centri urbani italiani.
E si sbilancia, rispetto alla rottamazione delle automobili come ipotetico rimedio per un rinnovo piu' ecologico del parco macchine nazionale, con un: queste misure "finiscono per drogare il mercato, dobbiamo puntare sul potenziamento delle altre modalita', a partire dalle ferrovie, puntando soprattutto sulle trasversali".
Ne siamo ben lieti, anche se, rispetto alla rottamazione, aspettiamo di vedere come il ministro votera' al prossimo innegabile provvedimento di rottamazione (o simile) che verra' preso per salvare la Fiat e l'indotto.
Cosi' come, per le ferrovie, al di la' delle dichiarazioni di principio, aspettiamo di capire cosa possa significare il potenziamento delle stesse, al di la' del gioco di scatole cinesi in atto nella proprieta' unica dello Stato, ben consolidata, inamovibile e beffarda degli impegni di liberalizzazione assunti in sede comunitaria. Aspettiamo fiduciosi, con molta attenzione, mentre gli utenti obbligati del servizio si massacrano ogni giorno per usufruirne.
Ma dove il ministro Matteoli "ci casca", e' quando sostiene di essere contrario alla filosofia delle imposizioni per combattere l'inquinamento (i ticket dei centri storici, tipo Londra, o la chiusura degli stessi), sostenendo di essere favorevole alla costruzione di parcheggi e al potenziamento dei trasporti pubblici. Una risposta da "manuale elementare" di un qualunque amministratore non accecato dal fondamentalismo ecologista/punizionista, ma che cozza in modo plateale con cio' che il ministro ha fatto fino ad oggi.
Ci siamo solo sognati le domeniche obbligate a piedi (nei centri storici, e anche fino a tutto il territorio urbano incluse le periferie piu' estreme) con tanto di contributi da parte del ministero dell'Ambiente? Cosa sono state, degli incidenti di percorso o, piu' semplicemente, la realta' con cui confrontarsi rispetto alle interviste sui media? Forse il ministro vuole lanciare un messaggio del tipo: date tempo alle amministrazioni per organizzarsi, perche' con quei soldi incassati con le domeniche ecologiche, fra non molto, ci saranno piu' parcheggi e piu' mezzi pubblici. Sara'. Ma intanto, da quando ci sono le domeniche ecologiche, abbiamo visto solo il potenziamento (succede in citta' come Roma, Milano, Firenze, e altre) dei mezzi di controllo elettronici e della vigilanza per "beccare" i trasgressori che entrano nelle zone vietate (con la vera e propria inflazione/dannazione dei cosiddetti vigilini, atti non a impedire le trasgressioni, ma essenzialmente ad elevare multe a chi viene lasciato tranquillamente trasgredire . perche' poi si incassa.). Parcheggi, dove siete? Potenziamento dei mezzi pubblici (che magari funzionino anche dopo le 21 e, perche' no, 24 ore su 24), dove sei? Nelle interviste del ministro, per l'appunto. Schizofrenia politica?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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