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Roma Capitale. Continuerà ad essere sporca, grazie alla Raggi e al M5S. Mettere a gara europea la gestione rifiuti
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Comunicato di Primo Mastrantoni
12 dicembre 2018 11:09
 
 Sono passati due anni e mezzo dalla nomina di Virginia Raggi a sindaca della Capitale: ha avuto il 67% dei voti e la maggioranza assoluta in Consiglio comunale.
A memoria, non si era mai verificata una condizione di assoluto controllo della gestione politica e amministrativa di Roma.

Eppure, i risultati sono disastrosi.

L'evento drammatico del rogo di un centro per il trattamento dei rifiuti, non è che l'esempio, se mai ce ne fosse bisogno, che alle illusioni, o allucinazioni, del governo capitolino, fa seguito la realtà, che riporta tutti con i piedi per terra, meno, ovviamente, la sindaca Raggi.

Roma è sporca più che mai. L'Ama, l'azienda comunale che gestisce i rifiuti, non è in grado di garantirne il servizio.
 
Soluzioni temporanee sono attuabili in breve tempo: se i cassonetti sono sempre stracolmi, se le strade sono sempre sporche, si può aumentare il numero di prelievi dei rifiuti e incrementare gli interventi di spazzatura, affidandoli a imprese pubbliche o private che completino le operazioni esistenti.
Non si vuol fare, o meglio, non lo vuole fare la sindaca Virginia Raggi.

La soluzione definitiva è la messa a gara europea della gestione dei rifiuti nella Capitale.
Non si vuol fare, o meglio, non lo vuole fare la sindaca Virginia Raggi.

I motivi? Strettamente elettorali. L'Ama è un bacino di voti per il M5S e indire una gara vuol dire mettere a rischio il monopolio dell'Ama stessa e dei relativi consensi elettorali. La conseguenza è che i romani continueranno ad avere un bacino di "monnezza".

E' il vento del cambiamento, narra la sindaca Raggi.
L'importante è che il popolo ci creda.
 
 
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