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Roma Capitale. La sindaca Raggi e i miasmi
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Comunicato di Primo Mastrantoni
1 luglio 2019 12:10
 
  Miasma indica esalazioni dovute a fenomeni putrefattivi. Lo sanno bene i romani che si trovano a passare accanto ai cassonetti dei rifiuti, in particolare quelli che contengono l'organico, che sotto il sole e con una temperatura di 38 gradi, emanano un olezzo nauseabondo; anche i cassonetti dei rifiuti indifferenziati non scherzano, perché c'è sempre una componente degradabile che emana un puzzo stomachevole.

La soluzione sarebbe semplice: non lasciare i cassonetti pieni di rifiuti.

Di chi la colpa? La sindaca Virginia Raggi ha la scusa pronta: siamo sotto attacco, ma i nomi non escono fuori, siamo di fronte a forze oscure che vogliono tenere la città sporca.
 La scusa ci ricorda quella dei frigoriferi lasciati sui marciapiedi: la colpa era di qualcuno che voleva danneggiare l'immagine della Capitale, governata dal M5S. Si scoprì, poi, che era semplicemente scaduto il contratto con la ditta appaltatrice del recupero dei rifiuti ingombranti. Ora la storiella si ripete.

Basterebbe aumentare la raccolta, ma non si fa, cioè basterebbe che gli autocompattatori passassero almeno una volta al giorno e, se necessario, due volte per risolvere il problema, ma non si fa.
Ci chiediamo quali siano le "forze oscure" che impediscono agli autocompatattori di passare una o più volte al giorno per raccogliere i rifiuti.  

In questi 3 anni, la sindaca Raggi ha cambiato assessori e dirigenti dell'AMA (l'azienda dei rifiuti romana), ma i rifiuti stanno lì, a marcire, e dimostrare che c'è bisogno di un cambiamento.

Un cambiamento necessario: cambiare la sindaca Raggi.
 
 
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