La vicende è nota a tutti coloro che acquistarono i Buoni Fruttiferi Postali, una forma di investimento diffusissima tra i risparmiatori, emessa da Poste italiane. La caratteristica di questi buoni era dovuta all'elencazione, anno per anno, delle percentuali di interesse e degli incrementi che l'investimento aveva. Una certezza garantita dallo Stato, che lo Stato tradì. Infatti, nel 1986 fu pubblicato un decreto che modificava i tassi di interesse, anche retroattivamente. Sicchè, il risparmiatore, all'atto di riscuotere quanto dovuto, si trovò con un calcolo diverso, in diminuzione, di quanto era scritto sul Buono Fruttifero Postale.
Questa storia ci fa ritornare ai giorni nostri, al "risparmio tradito" e alle nostre banche che hanno avuto un bravo maestro: lo Stato.