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Vendite piramidali. Dopo pronuncia Antitrust non finisce tutto: disonesti e furbi ci sono sempre
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Comunicato di Vincenzo Donvito
2 maggio 2019 0:02
 
  L’Antitrust si è pronunciata con un multone nei confronti di diverse società che applicavano in Rete il sistema di vendita piramidale conosciuto col nome di Buy&Sharing: versi una caparra per acquistare un prodotto a prezzo mozzafiato e ti inserisci in una lista, che via via che ci sono nuovi adepti, quelli in cima alla lista riescono ad avere il prodotto che hanno prenotato, ma se non hai pazienza di aspettare il tuo “turno” puoi procedere all’acquistato di quanto hai già prenotato ma con un prezzo molto al di fuori (al rialzo) rispetto al mercato. Ma – ed è questo che ha sanzionato l’Autorità - se cominciano a mancare quelli in fondo alla lista che via via si aggiungono, la lista stessa si ferma. E, come è accaduto grazie a diverse denunce presentate anche da Aduc, denunce anche penali oltre che all’Autorità di Garanzia per la concorrenza e il mercato (Agcm, nota come Antitrust), queste società spariscono o falliscono.

La vicenda va avanti da diverso tempo e, purtroppo non sembra diminuire od attenuarsi. Ora, ovviamente, speriamo che la pronuncia dell’Antitrust riesca far parlare di più della realtà di questi venditori di occasioni false (occasioni solo tali per loro…) e di quei consumatori che, attratti al presunto prezzo basso, si fanno coinvolgere.

C’è da dire che mentre i venditori piramidali finiscono per sparire col bottino o ad intraprendere percorsi giudiziari o sanzionatori, i consumatori - buona parte di loro (Aduc ne conosce diversi che chiedono aiuto/consulenza quando si sono resi conto di essere cascati in questa rete) - non sono proprio degli sprovveduti, ma sono consapevoli di dove si sono andati ad infilare e, fintanto che riescono anch’essi a trovare persone che conoscono che si aggiungono in coda alla lista che dovrebbe poterli portare ad arrivare in cima ed acquistare il prodotto a prezzo mozza fiato, partecipano al “gioco”; ma quando si accorgono che stanno solo per rimetterci soldi, ecco che si rivolgono ad Aduc come se la nostra associazione fosse detentrice di bacchetta magica per far sparire o rinsavire tutti i presunti malfattori… e si “devono accontentare” che Aduc dia loro indicazioni su come avviare un procedimento anche penale contro i loro “benefattori”, oltre al fatto che Aduc coinvolge sempre l’Antitrust.

In questo contesto c’è da ricordare che, nonostante la nutrita lista dei multati da parte dell’Antitrust (6 aziende), il fenomeno è tutt’altro che in calo. Non solo, ma a coloro che usano quei metodi rilevati illeciti da parte dell’Antitrust, se ne aggiungono continuamente di nuovi che usano metodi più “innovativi” e meglio mascherati, ma che poi in sostanza sono sempre vendite piramidali che si basano sugli ultimi che pagano per i primi… fintanto che questi ultimi non si esauriscono (in genere molo, ma proprio molto presto) e tutti quelli in lista rimangono col cerino in mano e il portafogli vuoto.
Aduc continua la sua opera di vigilanza e informazione, in generale e per ogni specifico caso che i singoli consumatori vorranno sottoporre ai propri servizi di consulenza e assistenza.

NOTE
- Qui la pronuncia dell’Antitrust: https://www.aduc.it/notizia/buy+share+sanzione+antitrust+principali+attori_135673.php
- E qui solo l'ultimo nostro articolo in materia: https://www.aduc.it/comunicato/buy+amp+share+dueamici+it+antitrust+archivia+ora+se_27807.php
 
 
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