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VIGILANZA SUL RISPARMIO. E SE IL CASO PARMALAT SERVISSE A QUALCOSA.
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Comunicato 
22 dicembre 2003 0:00
 

Firenze 22 dicembre 2003. Il ministro Giulio Tremonti sembra intenzionato a creare un'altra autorita' di vigilanza sul risparmio in seguito al caso Parmalat.
Non siamo affatto convinti che il moltiplicarsi della autorita' di vigilanza, e non una razionalizzazione di quelle esistenti, sia utile ai risparmiatori.
Ad ogni modo, auspichiamo che, sia con una nuova autorita' di vigilanza, sia ridistribuendo poteri e competenze, il caso Parmalat possa servire a raggiungere i seguenti scopi:

1. Separare le incompatibili funzioni di vigilanza sulla stabilita' e di vigilanza sulla concorrenza del sistema bancario.
2. Aumentare i poteri della Consob (o della nuova autorita' che dovra' tutelare i risparmiatori) sia in termini di mezzi che in termini di sanzioni.
3. Rendere l'autorita' di vigilanza un interlocutore del risparmiatore e non solo del sistema finanziario. I risparmiatori hanno il diritto di conoscere il parare dell'autorita' sui casi di risparmio tradito e non e' possibile che questa si trinceri sotto il "segreto istruttorio" come ha fatto fino ad oggi.

Chiediamo troppo?
Le buone intenzioni, da parte delle autorita', sono state manifestate sia dopo il caso Argentina, che dopo quello Cirio, cosi' come dopo i casi "4You-MyWay", e si manifestano oggi durante la bufera Parmalat. Buone intenzioni che sono rimaste tali, perche' alcuna soluzione e' stata fino ad oggi trovata per rimediare al maltolto (. stendiamo un velo sulla commissione di conciliazione del Mps con alcune associazioni di consumatori sul caso "4You-MyWay" che ad oggi ha prodotto la soluzione dello 0,44% dei pochi casi esaminati ..). E altrettanto tali sono rimaste le intenzioni di evitare che accadesse quel che poi e' accaduto e -ironia della sorte?- con sempre piu' virulenza e disastri contro i risparmiatori.
Se le intenzioni sono quelle di ristabilire un clima di fiducia verso il sistema finanziario e bancario, quel che chiediamo ci sembra proprio il minimo e l'essenziale.
Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio
 
 
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