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Consumo involontario riscaldamento
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Lettera 
25 maggio 2022 0:00
 
Abito in un appartamento affittato da un privato, dotato di riscaldamento autonomo,
ultimamente l'amministratore del condominio mi addebita le spese del consumo involontario, della manutenzione e addirittura la contabilizzazione per l'impianto condominiale di cui io non usufruisco dal costo pari all'autonomo che invece utilizzo.
Vi sembra normale, cosa ne pensate? In attesa di un Vs parere porgo cordiali saluti
P.S. nel prospetto allegato ho indicato in basso al nominativo delbalzo-ciaccia gli addebiti richiesti
Renato, dalla provincia di RM

Risposta:
la contraddizione intrinseca al testo dell'art. 1118 c.c. è palese: da un lato il distacco è legittimo purche' senza squilibri di funzionamento o aggravi di spese, dall'altro si individua nelle sole spese di manutenzione straordinaria e di conservazione dell'impianto centralizzato l'obbligo generale di concorrere.
Le norme UNI 10020:13, che stabiliscono i criteri di ripartizione del calore condominiale, hanno però definito i consumi involontari (individuando le dispersione termiche di generatore e rete distributiva in percentuale sull'energia prodotta) i quali, se non vengono sostenuti per la sua quota parte millesimale dai condomini che si distaccano, è inevitabile che ricadano sugli altri.
Il distacco dall'impianto centralizzato, ha dato diritto ad una personale regolazione delle condizioni climatiche del proprio abitare, in epoche di tecnologie di controllo non ancora sviluppate; ma si è nel tempo trasformato per molti in una necessità acquisendo proporzioni tali da confliggere con la stessa legislazione tecnica vigente sul risparmio energetico. È noto infatti che la sommatoria delle potenze delle singole caldaie ha una efficienza energetica inferiore a quella di un generatore centrale.
In conclusione, presumendo un buon progetto di ripartizione del calore, riteniamo legittimo il contributo dei consumi involontari per quote condominiali.
 
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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