Mia figlia è riconosciuta dalla legge 104 disabile a causa di una patologia reumatoide.
Nel mio condominio nonostante abbia fatto presente più volte la situazione
all’amministratore; quest’ultimo si ostina a non volere aumentare a più di sei ore l’accensione del riscaldamento centralizzato(a Roma sono previste undici ore), rimandando la decisione all’assemblea che lui non convoca e rinvia.Ciò non mi permette di riscaldare a sufficienza l’appartamento e la sua risposta è quella di provvedere autonomamente con mezzi propri a riscaldare ulteriormente l’abitazione. Cosa possiamo fare? La vostra associazione può scrivere in via preventiva per non arrivare ad una causa e per risolvere il problema in tempi
brevi(l’inverno è iniziato da un po’ e le temperature sono sempre più basse)?
Giuseppe, dalla provincia di RM
Risposta:la situazione non è semplice, perché non esiste una specifica norma che tutela sua figlia in quanto disabile quando si parla di riscaldamento. In breve, è una decisione che deve prendere l'assemblea, ovviamente rispettando la normativa nazionale e locale.
Detto questo, le consigliamo di farsi valere con una lettera
raccomandata A/R o PEC di messa in mora da inviare all'amministratore
In questa lettera spieghi nuovamente la situazione di sua figlia, allegando eventuale documentazione, e chieda che la questione sia discussa nella prossima assemblea, o che venga convocata un'assemblea straordinaria per discuterne. L'amministratore non è obbligato a soddisfare la sua richiesta (perché l'amministratore sia obbligato a convocare un'assemblea, è necessario che ne facciano richiesta almeno due condomini, che rappresentino almeno 1/6 dei millesimi).
Eventualmente, qualora l'assemblea bocciasse la vostra richiesta, potrà valutare se impugnare la delibera con un legale, per ottenere un provvedimento a tutela di sua figlia.