Cara Aduc,
vorrei chiamare in causa per un risarcimento danni da infiltrazione d'acqua sia il proprietario del piano di sopra, che possiede un balcone aggettante, e sia il condominio, per un marcapiano sempre sporgente in fuori. Tali infiltrazioni
hanno rovinato il soffitto e i muri di un appartamento detenuto da mia madre fino alla data della sua morte, ovvero circa 2 anni fa.
Ora subentrando io nell'eredità ho notato il danno e ho incaricato un tecnico per una perizia.
Questi dice che ora le macchie di umidità sembrano asciutte ed è difficile risalire alla data in cui la causa potrebbe essere stata rimossa.
L'amministratore condominiale e il proprietario giocano sul fatto che un po' di anni fa, forse nel 2011/12, sono stati fatti dei lavori sia sul balcone che sulla facciata dell'edificio e dunque sia scattata la prescrizione.
Io invece sostengo che essendo subentrato nella proprietà circa 2 anni fa, e accortomi del danno solo in questa circostanza, sono in diritto di chiedere i danni a partire dal momento della scoperta.
Secondo Voi chi ha ragione?
Anticipatamente ringrazio e saluto.
Massimo, dalla provincia di NA
Risposta:forte delle sue ragioni anche per la tempistica dell'accertamento, cominci comunque a farsi valere con una lettera
raccomandata A/R o PEC di messa in mora
conteggiando anche i danni da risarcire.
Nel caso in cui la controparte non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
camera di commercio
giudice di pace