Spett.le ADUC,
la problematica riguarda la ripartizione della quota acqua di un
condominio composto da 13 utenze domestiche e quattro attività
commerciali,
ubicato in Roma e servito da Acea ATO2 Lazio Centrale Roma.
Il contratto di fornitura dell’acqua è unico, con un solo contatore
tariffabile da Acea, tuttavia ciascun condomino, attività commerciali
comprese, possiede un proprio contatore a sottrazione per rilevare i
propri consumi dei m3 di acqua/anno.
Premetto che l’amministratore del condominio considera tutte le utenze
come domestiche e non utenze condominiali miste.
Tutte le utenze domestiche hanno un consumo m3/anno entro i 184 m3,
quindi soggetti alla tariffa agevolata (i primi 92 m3) e base (i
successivi 92 m3) secondo l’Articolazione tariffaria 2019 nell'ATO 2
Lazio Centrale Roma Delib. C.d.S del 15 ottobre 2018 n. 3/18.
In questo condominio un’utenza domestica e due attività commerciali
eccedono nei consumi in m3/anno rispettivamente di 71 m3, 300 m3 e 270
m3 per un totale di 641 m3.
L’amministratore del condominio, nel tabulare i conteggi, associa a
tutti i condomini il rispettivo della tariffa agevolata/base (92 m3/92
m3), le quote fisse, e le quote variabili in base ai m3/anno di
ciascuno, omettendo la tariffazione associata ai 71, 350 e 270 m3
consumati in più dalle tre utenze di cui sopra, in altre parole in
tabella, alla voce 1a, 2a e 3a fascia di eccedenza, mette 0m3 0€.
La differenza tra l’importo derivante dai conteggi di cui sopra
(inferiore) e il reale importo in bolletta (maggiore) risulta pari a
1100€ a debito, importo che viene ripartito tra tutti gli utenti in
proporzione ai propri consumi.
Dico tutti gli utenti, anche chi consuma solo 70 m3/anno.
Ora vi chiedo, l’amministratore non dovrebbe applicare le tariffe
previste per le fasce in eccedenza 1a/2a/3a ed infine effettuare la
quadratura con l’importo in bolletta?
Alternativamente, ipotizzando che non possa applicare la fascia 1a, 2a e
3a perché non riportate in bolletta, non dovrebbe in ogni caso far pagare
l’importo di 1100€ corrispondente ai 641 m3 che vanno oltre la tariffa
agevolata e base,
ai condomini che effettivamente li hanno consumati e in proporzione ai
m3 in eccesso oltre i 184 m3 (i primi 184 sono già conteggiati!)?
Pertanto chiedo a voi delucidazioni su quale sia la modalità di
ripartizione della tariffazione della bolletta dell’acqua, ossia i
consumi individuali oltre i 184 m3 devono essere pagate da tutti oppure
pagate da chi realmente ne fa uso tenendo conto dei m3 in più oltre le
prime due tariffe agevolata/base?
Ringrazio anticipatamente perché certa che saprete indirizzarmi
correttamente.
Cordiali saluti
Fabiola, dalla provincia di RM
Risposta: l'amministratore dovrebbe attenersi alla ripartizione dei consumi secondo la Tab. E del tariffario previsto terrotorialmente, applicato ad "utenze condominiali miste" per presenza di una o piu' attivita' commerciali. Qui quanto pubblicato sul sito per 2020:
https://www.gruppo.acea.it/content/dam/acea-corporate/acea-foundation/pdf/it/acqua/ato2/tariffe/tariffa-2020.pdf