Buonasera, vivo in un condominio dove da qualche mese vi si è trasferita una famiglia con ragazza disabile. Il nucleo familiare è composto da madre e figlia. La madre dimostra un completo disinteresse ai comportamenti della figlia la quale viene ripetutamente lasciata da sola negli spazi comuni. La vita condominiale è cambiata radicalmente: durante il giorno non si fa altro che ascoltare schiamazzi e la figlia inveire a squarcia gola contro la madre e, a volte, contro alcuni bambini che giocano nel cortile, di recente in maniera molto pesante. Non si fa altro che ascoltare parolacce e insulti e la notte cantare a voce alta fino alle 2. Abbiamo provato in tutti modi di cercare di ripianare la situazione facendo capire alla madre di cambiare atteggiamento ma nulla, anzi si è fatta scudo del problema che, purtroppo, ha.
Vorremmo capire in che modo l'Amministratore può intervenire e se ci sono riferimenti normativi cui fare affidamento.
Il proprietario di casa può intervenire?
Grazie infinite
Fernando, dalla provincia di RC

Risposta:
per i rumori da parte dei vicini il principio generale è il superamento della normale tollerabilità ex art.844 c.c., sulla quale decide il giudice in un giudizio di risarcimento civile. Sull'argomento legga la ns. scheda https://sosonline.aduc.it/scheda/inquinamento+acustico+rumori+molesti+vicini_6546.php
Il regolamento condominiale stabilisce gli orari in cui è possibile fare rumore e quelli in cui è doveroso e necessario rispettare il silenzio. Solitamente, i rumori più fastidiosi sono concessi dalle 08.00 alle 13.00 del mattino e dalle 16.00 alle 21.00 del pomeriggio/sera.
Se non esiste il regolamento, deve rivolgersi all'Amm.re e richiedere un'assemblea straordinaria ponendo l'argomento all'o.d.g. Per sicurezza, le sue richieste all'Amministratore le faccia per raccomandata a/r o PEC.
Inoltre chieda se il suo Comune ha varato un regolamento per i rumori notturni; in tal caso se i rumori fastidiosi si protraggono oltre gli orari stabiliti può chiamare i vigili.