Buongiorno, nel mese di ottobre decido di sostituire la mia caldaia di quasi 30 anni, spinta dalla possibilità di poter riottenere il 65% d bonus fiscale. Chiedo vari preventivi e alla fine scelgo quello che mi conveniva di più (e che non obbligava a lavori extra di muratura).
Facciamo tutte le pratiche per il finanziamento e fissiamo una data per i lavori, che vengono svolti ad inizio Ottobre; delle 5 valvole termostatiche Watts preventivate, ne vengono montate solo 4, in quanto un termosifone ha un attacco diverso, chiedo alla società con cui ho firmato il contratto come potessi recuperare quei soldi, mi rispondono che non é possibile modificare il finanziamento e che "ci saremmo messi a posto".
Dopo un mesetto circa, all'accendere la caldaia mi accordo che i termosifoni del piano di sopra si accendono solo a metà (3 moduli caldi, 3 moduli freddi), obbligandomi a spegnere la caldaia (al non raggiungere la temperatura, essa continuava a funzionare 24 ore su 24). Ho fatto presente la questione alla società e mi dicono di provare varie azioni, quali sfiatare i termosifoni, aprire di più le valvole, alzare la pressione della caldaia, ma nessuna funziona. Dopo
molte insistenze, finalmente fanno uscire l'impresa che ha effettuato i lavori e nel giro di una mezzora identificano il problema e lo risolvono (cambio di 3 valvoline dello sfiato di nr° 3 caloriferi situati al piano di sopra che probabilmente si erano otturati in fase di ricircolo dell'acqua).
Mi chiede 50€ per il materiale ed il lavoro, con regolare fattura, visto che lui é una impresa esterna da coloro che mi hanno venduto la caldaia.
La mia domanda ora é: la società che mi ha venduto la caldaia avrebbe dovuto comprendere questo intervento con relative sostituzioni oppure é giusto che le abbia pagate a parte? Nel preventivo sono esclusi "eventuali modifiche e/o imprevisti" che vuol dire tutto e niente.
Inoltre, come posso richiedere la differenza della valvola non utilizzata visto che il finanziamento era già stato approvato per il totale?
Valentina, dalla provincia di LC
Risposta:L'obbligo del venditore/montatore è di adempiere alle varie fasi previste nel preventivo/progetto da lui stesso redatto e offerto. L' omissione dell' installazione della 5a valvola non è giustificabile, salvo nel caso che le venga riconosciuto a compensazione una riduzione del prezzo pattuito e finanziato.
Il compenso per l'intervento successivo ci pare invece giustificato se comunque causato dall'obsolescenza dei componenti dell'impianto esistente, per questo sostituiti.
Per aprire un contenzioso col venditore, si faccia valere con una lettera
raccomandata A/R o PEC di messa in mora
Nel caso in cui la società non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
camera di commercio
giudice di pace